Errori, distrazioni e si ferma pure Dybala: la Roma ancora non c’è
La Roma cade sotto i colpi di un Hellas Verona cinico e compatto, rimasto anche in dieci nel finale. A Mourinho non riesce stavolta la rimonta fino al 2-2, com'era accaduto con la Salernitana
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VERONA ROMA – Un punto nelle prime due partite di campionato. Questo è il magro bottino della Roma che, dopo il passo falso contro la Salernitana, scivola in casa di un Hellas Verona rimasto pure con l’uomo in meno, perdendo 2-1. La squadra giallorossa ha manifestato alcuni problemi che si erano già visti in passato, tra cui amnesie difensive e una scarsa precisione sotto porta.
A ciò si è aggiunto anche lo stop di Paulo Dybala, fermatosi per un problema all’adduttore destro. Adesso, serve archiviare al più presto questa sconfitta e pensare alla prossima di campionato: venerdì 1 settembre arriva il Milan di mister Pioli. E il capitano Pellegrini è stato cristallino: “Dobbiamo stare zitti e lavorare più forte di prima, tanto a parlare ci penserà un sacco di gente in questi giorni”
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Non di solo Lukaku, anche fosse giusto il pensiero e l’ambizione di acquistarlo, può vivere la Roma, scrive La Gazzetta dello Sport. A livello statistico, la Roma esce dal Bentegodi senza meritare la sconfitta: il tabellino racconta di due traverse, 16 tiri complessivi a 4, 12 angoli a 1, il 72% di possesso palla. Ma basta guardare con attenzione le due reti concesse al Verona per darsi qualche spiegazione.
A Mourinho non riesce stavolta la rimonta fino al 2-2, come era accaduto con la Salernitana. Troppo dura provare a risalire dopo gli errori scellerati del primo tempo. Errori che coinvolgono lo stesso tecnico portoghese, che inizialmente lascia in panchina Aouar e sceglie Paredes con Cristante nel ruolo di mezzala. Ne viene fuori una Roma monocorde, che pure verticalizza abbastanza bene, ma senza mai dare copertura sufficiente in fase difensiva.
Leggi Anche plus: Premi il pulsante per attivarne le funzionalitàAll’intervallo lo Special One ne cambia tre, ridisegnando la Roma con un 4-3-3, bocciando Paredes e inserendo Aouar. L’avvio del secondo tempo promette bene per i giallorossi, la manovra è più rapida, El Shaarawy è al solito un fattore a partita in corso e la rete di Aouar, dopo 11’, sembra possa dare l’avvio di un ribaltone. Il Verona, invece, riesce a superare questo momento, con la Roma che di fatto non tira più in porta. Baroni ritocca il suo modulo affidandosi a un solo trequartista per andare a contrastare Cristante.
Deludono in tanti. Anche Pellegrini, sfortunato sulla traversa che a 6’ dalla fine gli nega il 2-2, non ingrana. La compagine gialloblù resiste con un uomo in meno a 13 minuti più recupero. La Roma non è più lucida. Magari i gol li porterà davvero Lukaku. Romelu può aggiungere quel peso specifico che in partite simili fa la differenza. Ma è sul resto che Mou e la società devono interrogarsi. Venerdì all’Olimpico arriva il Milan: dopo un punto in due partite, è già un bel bivio.