Vecchioni: “Mourinho una divinità. E’ stato madre, padre, moglie e figli. Le sue sconfitte solo momenti di passaggio”

Manuela Fais
23/04/2022 - 14:12

Foto Tedeschi
Vecchioni: “Mourinho una divinità. E’ stato madre, padre, moglie e figli. Le sue sconfitte solo momenti di passaggio”

INTER ROMA VECCHIONI – Roberto Vecchioni, celebre cantante e tifoso interista, ha rilasciato un’intervista a SportWeek e tra i diversi temi ha parlato di Josè Mourinho, ex allenatore dei neroazzurri e attualmente sulla panchina giallorossa. Di seguito uno stralcio delle sue dichiarazioni:

Mourinho per gli interisti

“Per noi interisti dentro, Mourinho è stato tutto. Era la madre e il padre, la moglie e i figli, il cane e il gatto. Nel 2010 non c’era altro per noi. Lo avevamo in testa per tutta la settimana. Avevamo del nostro allenatore portoghese un concetto così alto e così pieno che arrivavamo a pensare che quando perdeva lo faceva apposta. Quando stavamo pareggiando non ci perdevamo d’animo, ci dicevamo ‘tranquilli che adesso Mou mette 5 attaccanti e vinciamo”.”

L’incontro con lo Special One

“Sono andato ad Appiano Gentile un paio di volte per incontrarlo. E mi colpì la sua presenza di spirito, era preparato su tutto. Sapeva esattamente chi fossi e mi accolse canticchiando Luci a San Siro. Per me era una divinità… gli ho chiesto una foto, un suo autografo e lui ha voluto il mio. Due settimane dopo, prima di un Inter-Napoli, mi sono fatto una foto con lui da mandare ai miei cugini napoletani. E abbiamo vinto. Non ci siamo più sentiti, ma ho molta simpatia per lui che rimane un “bandido”… nel senso buono. E’ un personaggio pazzesco. Difficile entrare davvero nei suoi pensieri, ma è sempre un istrione, un grande comunicatore. Le sue sconfitte non sembrano mai sconfitte. Sono momenti di passaggio, sono momenti di ristrutturazione strategica. E comunque a Roma, al primo anno, sta già facendo bene”

Il triplete

“Il suo triplete resta un’impresa impossibile da rifare. Mou è un leader carismatico capace come nessun altro di forzare il destino. È un po’ stregone. Vinse la Coppa Italia per 1-0 sulla Roma con un fantastico gol di Milito, il campionato di pochissimo sempre sulla Roma e poi la Champions. In altri momenti e con altri in panchina poteva andare tutto storto e invece quel mago di Mourinho forzò la mano al destino.”

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