• Udinese-Roma, l’analisi tattica: i giallorossi sbagliano tutto, ma quanto pesano gli errori individuali

    Redazione
    05/09/2022 - 11:52

    Foto Tedeschi
    Udinese-Roma, l’analisi tattica: i giallorossi sbagliano tutto, ma quanto pesano gli errori individuali

    Roma troppo brutta per essere vera, alla Dacia Arena va in scena un remake di un passato lontano mesi e mesi, che non fa più parte da tempo del progetto vincente di Mourinho; in una gara dove tutto quello che poteva andare storto è andato storto, dove la prima clamorosa vera occasione è giallorossa (Dybala dopo due minuti), dove un’Udinese forsennata e intensa alla quale nulla togliere, ma mai pericolosa si trova sul doppio vantaggio senza mai tirare in maniera pericolosa grazie a due errori clamorosi; l’impressione rimane fortemente attendibile nel sostenere  che avendo integralmente sbagliato tutto, da chi è sceso in campo, a chi ha diretto chi è sceso in campo, niente possa essere stata di più che una giornata storta, dalla quale ripartire senza strascichi e autolesionismi gratuiti, che a queste latitudini non hanno e non devono avere più motivo di esistere.

    MODULI E SVILUPPI DI GIOCO

    Mourinho conferma il 3-4-2-1 con Smalling davanti a Rui Patricio, con Mancini e Ibanez braccetti,e Karsdorf e Spinazzola esterni ; in mediana Cristante e Matic, con Pellegrini e Dybala a tutto campo ,alle spalle di Abraham ; per l’irrequieto Sottil il consueto 3-5-2,con Bjiol centrale davanti a Silvestri, Becao e Perez braccetti, e Pereyra e Udogie quinti, mentre in mezzo Walace, con Arslan e Samardzic mezzali, a sostegno di Deulofeu e Isaac che non danno riferimenti ai 3 centrali giallorossi.

    PRIMO TEMPO CONDIZIONATO DELL’ERRORE DI KARSDORP

    La gara vede un avvio veemente da parte dei friulani, che terranno un ritmo forsennato per tutta la gara, sempre con grande applicazione e abnegazione in entrambe le fasi di gioco, anche se dopo 2 giri di lancette Dybala potrebbe dare un indirizzo diverso alla gara, scaraventando sul fondo da posizione favorevole; e quello che poteva essere diventa l’evento al contrario sul rovesciamento di fronte, dove Karsdorp confeziona il primo regalo di giornata, consegnando la palla del vantaggio a Udogie; l’Udinese alza molto i quinti, e nel primo quarto di gara la Roma pratica molto tali spazi alle spalle di Pereyra e Udogie, in continua percussione, e con i friulani che attaccano con molti giocatori sopra la linea della palla; gli uomini di Sottil fanno la gara, la Roma attende, anche se lo svantaggio pervenuto obbliga una reazione che la Roma produce, ma senza esiti favorevoli, con l’Udinese che opera una fase difensiva di posizione, densità, e chiusura delle linee di passaggio più che pressione sul portatore, mentre nella Roma si segnala Cristante che esce sempre molto alto, lasciando di fatto Matic da solo; l’unico contrattempo degli uomini di Sottil è Bjiol che esce per infortunio (al suo posto Ebosse), mentre da segnalare come Pereyra e Udogie riescano perfettamente per tutta la gara a tenere bassi Karsdorè e Spinazzola, limitando gli sbocchi esterni negli sviluppi di gioco giallorossi; quando Maresca emette il duplice fischio, l’impressione è che il primo tempo sia nettamente condizionato dall’errore di Karsdorp, che con Spinazzola fatica a creare presupposti offensivi, e con i giocatori avanzati che sbattono sui 3 centrali difensivi friulani.

    RIPRESA SENZA IDEE E CORAGGIO

    Mourinho riparte con  Celik per Karsdorp, Belotti per Cristante, con Pellegrini in mediana, con l’esigenza di fare giocare più palle a Matic e lo stesso Pellegrini per essere più puliti in impostazione; ma quando Rui Patricio si consegna alla cronaca nera di giornata il doppio svantaggio si materializza, e con esso anche le facce smarrite che fanno capire come non ci sarà reazione, non tanto per il risultato odierno, ma per una tenuta generale mentale, e tutto ciò a maggior ragione dopo il palo clamorosamente colpito da Mancini, che avrebbe riaperto la gara; sul doppio vantaggio Sottil inserisce il fresco Beto (esce Success) per sfruttare la ripartenza, mentre Mourinho prova a inserire Zalewski (fuori Mancini) con Celik nei 3 dietro, e Zalewski quinto a destra; Dybala gira troppo alla larga dai 20 metri finali, le combinazioni con gli altri avanzati latitano, mentre un’altra disdetta l infortunio di Abraham sostituito da Shomurodov, Camara per Pellegrini, con l’impotenza che regna sovrana; terzo e quarto gol su transizione negativa e ripartenza friulana sono, successivamente, figli della chiave negativa della serata, che si certifica in maniera evidente di come al momento della costruzione o della rifinitura sia apparsa evidente la mancata la visione profonda da parte di chi possiede linee di passaggio fini come Dybala, Pellegrini, Matic, che unite ad una manovra sempre lenta e senza idee ha generato una Roma troppo brutta per essere vera.

    Maurizio Rafaiani

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    1. Sono due anni che un giocatore come CRISTANTE, un centrocampista, i primi 5 palloni li regala all UDINESE. KARSDOP È TIRNATO QUELLO DI 2 O 3 ANNI FA. E POI LA CATENA DI SINISTRA SENZA UN MA NCINO NON VA, DIRETTORE NON VA, NON VA CI VOLEVA ALMENO 1 O 2 MANCINI. FORZA ROMA. UN ALLENATORE CON GIOCATORI CHE SBAGLIANO PASSAGGI E PASSAGGETTI NON SI PUÒ INVENTARE NIENTE. FORZA ROMA

    2. quando una società dà cinque anni di contratto a Gianluca Mancini a 3,7 milioni netti e vuole rinnovare Cristante, li vediamo da anni e sono giocatori così insieme ai vari Karsdorp a bloccarci a Centroclassifica, quando una società mortifica i suoi giovani svendendoli tutti o mortificandoli come ora Bove, Volpato e Zalewski, poi a centrocampo si gioca con due statue mentre gli altri corrono e giocano tecnicamente molto meglio della Roma, che paga stipendi ingiustificati a gente che non rende come Delofeu e Udogie, tanto per dirne una.
      Mi chiedo: se un qualsiasi difensore avversario avesse fatto quel passaggio di petto al proprio portiere, un qualche giocatore della Roma si sarebbe avventato per segnare come ha fatto Udogie? O avrebbe ciondolato come fa Abraham nel 95% delle volte che sta completamente fermo sempre sorpreso dalla palla che sbuca a 20 centimetri? E’ una questione di corsa, di voglia, ma soprattutto di tecnica e di scelte: il Milan insegna, i giovani ci vogliono. Vanno tenuti e valorizzati, perchè Bove corre, ad esempio, mentre Cristante e Matic passeggiano.

      1. Ma veramente qualcuno vuole pensare di vincere qualcosa con Cristante e Matic a centrocampo?? 2 giocatori lenti e neanche particolarmente bravi collocati nella zona nevralgica del campo! Quella che fa girare tutta la squadra! Ma non scherziamo…

    3. Coprire tutto congli errori individuali è semplice, forse troppo. La Roma aveva tutta la partita davanti per reagire e lottare…Invece…Un pianto

    4. Il problema della Roma è quello di essere LENTA. In questo modo gli avversari chiudono linee di passaggio e di tiro, mentre noi le lasciamo tutte aperte. Speriamo cambi qualcosa altrimenti la vedo grigia. Sempre Forza Roma !

    5. Analisi tattica?? Ma perchè Vespigno ha dato gli schemi di gioco??? Semmai ieri i limiti sono della bassa qualità della rosa,Kardsdrop e Abraham su tutti, Matic sembra Tachsidis più anziano….FACTA!

    6. Avete voluto un bollito “vincente” ed adesso sorbitevi questa Roma. La Roma e’ incapace di far gioco ed utilizza solo il contropiede. Se va sotto, il grande allenatore, non avendo schemi, inserisce attaccanti a caso con l’unico risultato di rendere la squadra squilibrata. Il problema e’ che siete ignoranti e vi fregano con gli slogan.

    7. Non mi sono sembrati convinti ieri. Ma al di là dell’atteggiamento, questa squadra deve giocare a 4 in difesa… con la rosa a disposizione mi sembra la cosa migliore, anche se dovrà cambiare molte abitudini. Prima si comincia e meglio è.

    8. Con il cadavere rispuntano le jene… dallo scudetto al centro classifica con una partita.
      Italiani: popolo di navigatori e allenatori da poltrona…

        1. Infatti, sono sbagliate entrambe le posizioni.
          Non dimentichiamo che al grande milan, nelle stesse condizioni della Roma stava perdendo con l’Udinese i casa, è stato letteralmente regalato un rigore, a noi invece è stato negato, in una partita di serie A questi episodi cambiano le partite.
          Ricordatelo

    9. Non dimentichiamo che al grande milan, nelle stesse condizioni della Roma stava perdendo con l’Udinese i casa, è stato letteralmente regalato un rigore, a noi invece è stato negato, in una partita di serie A questi episodi cambiano le partite.
      Ricordatelo

      1. Finalmente un commento lucido!
        La serie A è un campionato equilibrato, dove il divario tra le squadre non è così ampio come altrove ed è per questo che anche episodi di poco conto, come un errore individuale o un rigore concesso o negato, possono marcare la differenza tra una vittoria ed una sconfitta.
        E, al netto della bella partita dell’Udinese e della pessima della Roma, è quello che è accaduto anche ieri sera.
        Voltiamo pagina ed andiamo avanti.
        Daje Roma!

    10. Ma tanto qui la colpa è sempre di tutti mai di Mourinho la tattica chi la dovrebbe insegnare se non l’allenatore?
      Eppure ora dopo più di un anno basta vedere la Roma per capire che è messa male in campo e non ha uno straccio di gioco o senso di gioco

    11. Fantastici, si perde una partita per evidenti errori individuali (possono capitare), ed escono fuori i criticoni e gli pseudoromanisti. La Roma quest’anno ha il dovere di arrivare tra le prime 4, di meno, benché la concorrenza c’è, avrebbe il sapore del fallimento. Tuttavia una stagione si giudica alla fine, non alla 5 giornata dove comunque hai pur sempre 10 punti.

    12. Sono un tifoso romanista. Seguo le partite della squadra da diverso tempo. Dopo le prime 4 giornate mi sono stupito non poco leggendo i commenti anche di esperti che osannavano le gesta della Roma e del suo allenatore.
      A mio modesto parere la squadra è poco dinamica, si fossilizza con passaggi in orizzontale (molti dei quali sbagliati). I centrocampisti, poi, che dovrebbero aprire il gioco ed effettuare aperture, si limitano anch’essi a passaggini sterili.
      Mancando verticalizzazioni la squadra avversaria ha tutto il tempo per sistemarsi a regola d’arte come accaduto anche ieri sera con l’Udinese dove di pericoli ne sono stati creati pochi, troppo pochi.

    13. Hai voglia a comperare campioni, se prima non vendi Mourinho! Imbarazzante il confronto tra lo Special One, e l’umile Sottil, che conosce la seria A e sa anche mettere le squadre in campo…….

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