• Udinese, Gotti: “Preferirei Dzeko non giocasse domani. Pellegrini ha grande maturità. Musso? Non ne so niente”

    Teresa Tonazzi
    12/02/2021 - 22:41

    Udinese, Gotti: “Preferirei Dzeko non giocasse domani. Pellegrini ha grande maturità. Musso? Non ne so niente”

    GOTTI UDINESE INTERVISTA – La Roma affronterà domenica l’Udinese alle 12.30 nella 22° giornata di Serie A. Il tecnico dei friulani, Luca Gotti, è intervenuto al programma Il Tribunale delle Romane, e ha parlato, tra le altre cose, anche dei giallorossi. Queste le sue dichiarazioni:

    L’intervista a Gotti

    L’anno scorso ha causato problemi a Fonseca…
    Non è che ho creato problemi a Fonseca, è successo che quella partita si sia incanalata bene per noi

    Gli addetti ai lavori lo definiscono il miglior tattico italiano
    Mi sembrano etichette superficiali. Credo che l’aspetto tattico fa parte di un allenatore, ma non è prioritario.

    Perchè Gotti allena in Serie A dopo la cinquantina?
    Capita che la vita vada così. Dal 2000 al 2010 ho avuto il mio piccolo percorso, poi ho fatto il vice e pensavo fosse stato quello il mio futuro. E ora sono qui a vivermi l’esperienza senza farmi domande.

    Tornerebbe a fare il vice di Sarri, magari sulla panchina della Roma?
    Non pongo limiti alla provvidenza. Il problema che ho ora è che sarà difficile per me fare il secondo, mi si sono ristrette le opzioni. O faccio il secondo di un grande allenatore che non ha problemi, o di un grande amico che non ha comunque problemi.

    Il caso Dzeko?
    Io non voglio essere reticente. Però sarei stupido se esprimessi un’opinione, non so quello che è successo, non so gli equilibri né come siano stati gestiti. SArei contento che la Roma non si potesse avvalere dei servizi del giocatore.

    Ha preparato la partita su Mayoral quindi?
    No, bisogna avere piano A e B, so che si avvicenderanno. Non possiamo basare le nostre idee su un singolo giocatore. Ma non c’è dubbio che Dzeko sia uno dei migliori di questa serie A-

    Vedrebbe bene De Paul alla Roma negli schemi di Fonseca?
    Dal mio punto di vista è pronto per qualsiasi squadra. Gioca nella Nazionale Argentina. Credo sia proponibile per un club come la Roma, e sarebbe adatto agli schemi di Fonseca.

    Crede che ci siano grandi allenatori che devono la propria fortuna ai loro vice?
    Il calcio negli ultimi 10 anni è cambiato molto da questo punto di vista. Prima era proponibile un solo allenatore che faceva tutto da solo, ora ci si serve di staff tecnici. Credo che alcuni allenatori devono parte della loro fortuna a collaboratori. Io ho 31 calciatori, e sono 31 aziende individuali, la gestione non è solo un aspetto tattico, ma è anche prioritario. Conosco collaboratori che possono fare allenatori con grande successo.

    Che giudizio dà su Pellegrini?
    Pellegrini non mi stupisce, lo conosco da Sassuolo. Io e lui siamo padrini di due gemelle, figlie di un amico comune e ci siamo conosciuti in quell’occasione. Ci siamo trovati a mangiare insieme, con leggerezza, è un ragazzo giovane che sembra davvero un mio coetaneo per la profondità e maturità. Ho visto i suoi progressi da calciatore. Può fare il trequartista e la mezz’ala, può svolgere entrambi. Pellegrini è un tuttocampista, la sua grande qualità che determina una prospettiva di grande livello è l’aspetto mentale, è uno di quei ragazzi che finché vuole giocare può migliorare.

    Preferirebbe affrontare Dzeko o Mayoral?
    Presentano problemi diversi, quindi il tipo di pressione che dai è diversa. Però ne abbiamo parlato prima.

    Prenderebbe qualcuno della Roma per Musso?-
    Ho avuto un Diawara giovanissimo, che adoro. E in estate ho visto giocare Carles Pérez, che mi piace molto. Musso? Non so se sia stato chiesto dalla Roma.

    Llorente a che punto è come condizione?
    Conosciamo Llorente come giocatore per il suo passato, se guardiamo solo i numeri, lui ha fatto 49 minuti in campionato. Ma i numeri contano relativamente. Ti trovi di fronte ad un ragazzo che ti dà la sensazione di essere non il vecchio calciatore esperto che arriva per fare il mestierante, ma sembra un giovane della primavera pieno di entusiasmo. E’ la disponibilità in persona. E’ già un successo se riesce ad essere un catalizzatore positivo.

    Come mai in Italia si gioca molto a 3 in quest’ultimo periodo?
    Non lo so se sia l’Italia o l’Europa l’avanguardia. Io ho trovato una squadra costruita in quel modo, e ho ritenuto opportuno continuare così. Poi non so cosa succede a casa degli altri, ma credo abbiamo verso una direzione di meno schemi e più concetti.

    Com’è per un italiano alzare una coppa all’estero (Europa League con il Chelsea, ndr)?
    Per me bellissimo. Io vengo dal dilettantismo. Vincere un trofeo cosi, seppur con un ruolo marginale, è stato bellissimo e me la sono goduta tutta. Quella stessa sera ero con Pedro, che vinceva per la 25esima volta.

    Pedro può dare ancora qualcosa di importante alla Roma?
    Non lo so. So che ha dato fastidio a me all’andata. Le caratteristiche tecniche ed umane del ragazzo mi fanno dire che ha ancora parecchio da dare.



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