Troppo Ballardini per Mourinho, i motivi dell’indigestione
Doccia fredda per la Roma che trova di nuovo una battuta di arresto al cospetto dei grigioneri, già bestia nera causa dell'eliminazione dalla Coppa Italia. Mourinho si è scontrato nuovamente con il pragmatismo di Ballardini e paga un prezzo molto caro con il mancato aggancio al secondo posto.
Foto Tedeschi

MOURINHO BALLARDINI – Ci sono tante storie nel calcio, come quelle di allenatori che soffrono talune squadre e di allenatori che soffrono taluni colleghi. Mourinho-Ballardini è diventato ormai un caso certificato. Dopo la clamorosa eliminazione subita dalla Roma in Coppa Italia, Josè concede ai grigiorossi anche la vittoria in campionato, la prima per la neo promossa in Serie A dopo ben 27 anni. Nell’anno del Triplete dell’Inter poi l’unica sconfitta che rimediò lo Special One fu proprio dalla Lazio di Ballardini nella Supercoppa Italiana 2009.
Primo tempo da cancellare, big sottotono e possesso sterile
Una strana Roma a Cremona. Inizia forte con Wjinaldum titolare e subito pericoloso, poi prende gol e balbetta chiudendo in difficoltà il primo tempo. Cosa non è andato dopo lo svantaggio? A cominciare da Dybala, che si pensava potesse riposare o almeno non partire da titolare, gli uomini di Mou hanno sbagliato tanto, errori tecnici e passaggi imprecisi senza creare il minimo pericolo, 45 minuti buttati al vento con tanto possesso palla e zero tiri nello specchio. La prima parte lascia configurare quello che poi arriverà e andrà a finire nei libri di storia sportiva: il successo della Cremonese in casa sulla Roma che non si verificava addirittura al 1930.
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Poi Mourinho, espulso appena iniziato il secondo tempo per proteste, va a fare la regia dalla tribuna e passa al suo staff il pizzino che cambia la squadra: via alla girandola dei cambi per una Roma super offensiva. Quattro sostituzioni in un colpo solo: entrano Abraham, Matic al posto dell’onnipresente Cristante, Solbakken che va a tutta fascia al posto di Zalewski ed El Shaarawy vicino ad Abraham davanti. Poi Karsdorp al posto di Kumbulla. Il tecnico prova il tutto per tutto e la reazione arriva, con il preparatore dei portieri Nuno Santos a dirigere la squadra dalla panchina, visto che è squalificato anche il vice Foti. Il pareggio anche arriva con il solito Spinazzola che, questa volta, si fa trovare a sorpresa in posizione di centravanti e al primo tiro in porta dei giallorossi ritrova il gol in campionato dopo 727 giorni.
Va tutto bene, ma di fronte c’era una squadra con un piede in B
La rete di Tsadjout e il rigore di Ciofani, il primo assegnato in questa Serie A contro la Roma, spegne i sogni di secondo posto dei giallorossi. Si parlerà di stanchezza dopo il giovedì di coppa, della prestazione sottotono di Dybala, del nuovo passo indietro di Belotti, di Pellegrini non ancora al cento per cento, delle incertezze di Kumbulla e Ibanez senza Smalling e della scarsa lucidità negli ultimi 16 metri. Di tutto questo è legittimo dibattere, senza dimenticare però che la Roma aveva di fronte la Cremonese con più di un piede in Serie B. Prima di battere i giallorossi, per loro nessuna vittoria, un solo punto nelle ultime quattro partite, 17 gol fatti e 42 subiti.
Perchè Mourinho soffre Ballardini
La Roma subisce invece uno stop inaspettato e molto duro da digerire che lascia la squadra di Mou a 44 punti al quinto posto, sprecando la grande chance di agganciare Inter e Milan al secondo
posto, restando quinti anche dietro alla Lazio e con una sfida molto dura domenica prossima contro la Juventus. La fortuna sarà non trovare Ballardini sulla panchina bianconera. L’antitesi assoluta dello Special One, il più normal degli allenatori che ha però sempre stupito con imprese impossibili a botta di salvezze insperate. In comune con il portoghese ha il pragmatismo, quello stesso pragmatismo che gli ha consentito di battere per due volte consecutive uno dei tecnici più vincenti al mondo. Due pragmatismi che si annullano.
GSpin