TRIGORIA. STRISCIONE PER ZEMAN: “Ridatece il Maestro. La Roma ai romanisti!!”

Redazione RN
05/02/2013 - 13:20

NOTIZIE AS ROMA – Non si placano le polemiche del post-Zeman anche all’indomani dei saluti finali andati in scena a Trigoria. Continuano in città i messaggi d’amore di quanti avrebbero voluto proseguire la stagione con il boemo ancora al comando della squadra. E nel day after è stato affisso in via di Trigoria, vicino al centro tecnico giallorosso, uno striscione dal chiaro messaggio: “Ridatece il Maestro. La Roma ai romanisti!!“…

Sull’esonero del tecnico di Praga è stato diffuso anche un comunicato – che vi proponiamo di seguito – firmato dagli utenti storici del forum del sito ufficiale di Zeman e inviato al Presidente Pallotta, all’AS Roma, a Roma Channel e alle maggiori testate di informazione nazionale e della Capitale.

 

RESTITUITE A ZEMAN LA SUA PANCHINA
Tutto ciò che c’è da sapere sull’esonero di Zeman

L’esonero di ZEMAN è iniziato alla sesta giornata, dopo Juventus-Roma, quando la società, nelle persone di Baldini e Sabatini, rimanendo silenti di fronte all’attacco pubblico di De Rossi al suo allenatore, hanno dato l’astura col loro silenzio a tutta una serie di comportamenti antiprofessionali da parte di alcuni calciatori.
Un silenzio inaccettabile che ha manifestato all’ambiente l’assoluta latitanza del duo BALDINI SABATINI nel sostenere l’allenatore.
Un silenzio che ha permesso a Pjanic di offendere Zeman dopo un gol, a Marquinho di sputare davanti a Zeman per una sostituzione, a Stekelenburg di mettere in discussione un compagno di reparto e la scelta della società di acquistarlo. Baldini e Sabatini si sono mai interrogati sulla strana coincidenza dei malesseri che colpivano alcuni giocatori (i soliti) nei primi giorni della settimana in cui erano in programma le sedute atletiche, quelle in cui era necessario correre e sudare per mettere benzina nelle gambe per poter espletare al meglio il calcio zemaniano?
E’ plausibile l’inerzia di Baldini e Sabatini, incapaci di prendere una posizione forte contro una stampa che ha consegnato Zeman e giocatori come Tachtsidis e Goicoechea al massacro mediatico, diventando in tal modo complici del massacro?
Nella conferenza stampa alla vigilia della partita di Bologna, Zeman ha lanciato il grido d’allarme denunciando andazzi consolidati per l’assenza di regole comportamentali e il malcostume di giocatori (De Rossi??) che, chiamati privatamente da giornalisti (Mangiante e quelli delle radio romane??) rilasciano non già dichiarazioni non autorizzate, che di per sé sarebbe grave, ma peggio ancora fanno le spie confidando episodi che dal chiuso di Trigoria
non sarebbero mai dovuti uscire. In quella conferenza stampa Zeman è lasciato solo a dover manifestare il suo disappunto per le dichiarazioni di Stekelenburg, che qualsiasi società seria che si rispetti avrebbe multato e messo fuori rosa, perché dichiarare pubblicamente che Goicoechea è un acquisto inutile significa fare stalking contro un compagno di squadra.
E di fronte a tutto questo il duo Baldini-Sabatini che fanno??? Invece di interrogarsi nel chiuso di Trigoria sulle parole di Zeman o quanto meno chiedere conto delle sue dichiarazioni per capire quali fossero le regole comportamentali infrante, blaterano pubblicamente contro Zeman avallando comportamenti non consoni dei giocatori ribelli e indisciplinati; Baldini con le sue parole piccate sulla credibilità da conquistare e Sabatini con un attacco frontale a Zeman teso esclusivamente a destabilizzarlo. Da qui è seguita la farsa di Sabatini della finta fiducia con relativa conferma, mascherando lo scempio della sua precedente conferenza stampa con un laconico “si era acceso un dubbio sulle sue dichiarazioni rilasciate sabato” che copre di ridicolo Sabatini per la tempistica del chiarimento.
Ma come nelle più collaudate messe in scena del nostro calcio, di fatto il duo Baldini-Sabatini hanno consegnato nelle mani dei giocatori ribelli e indiscplinati il destino dell’allenatore: perdere col Cagliari in maniera indegna per sancire definitivamente un esonero già scritto da tempo.
Del resto l’azionista della Roma Staderini già il 29 gennaio aveva preannunciato in un’intervisto l’epilogo del disegno strategico. “Se si leggono i giornali o si ascoltano certe radio diventa tutto molto evidente: si voleva impallinare Zeman come accadde quando Moggi lo fece chiamare a Napoli…” Fiducia fino a venerdi, che ne pensa? “Si da la possibilità ai giocatori di “tradire” l’allenatore.” Queste la parole di Staderini… E così stato.
Il tutto con la sottile regia di un fomentatore di professione, quello intorno al quale è stato costruito ad arte un dualisimo con Zeman servendosi abilmente di una stampa connivente.
Un film già visto negli ultimi anni a Roma è che ha mietuto altre vittime tra gli allenatori.


2009 SPALLETTI “Me ne vado perché non vedo più i comportamenti giusti”.
2011 RANIERI si dimette “per dare una scossa al gruppo” perché i giocatori “non devono più avere capri espiatori”.
2012 LUIS ENRIQUE “Ho sempre detto che non mi sarei mai attaccato alla sedia e quando avrei visto che ero un peso per la squadra sarei andato via. Me ne sono accordo dopo la gara di Firenze. Sono stanco”.
2013 ZEMAN “Servono regole e disciplina. Senza queste componenti, non potrà mai esserci una squadra”.

Per tutti questi motivi i sottoscritti, utenti storici del FORUM del sito ufficiale di ZEMAN,
– considerato che l’avvento di Zeman sulla panchina della Roma ha portato un incremento sensibile del numero degli abbonamenti e un numero di spettatori che da anni non si vedevano all’Olimpico,
– considerato che Zeman è l’unico artefice della valorizzazione dei giovani, in una squadra che risulta essere la seconda più giovane del campionato;
– considerato che lascia la Roma con il miglior attacco del campionato e con un piede in finale di Coppa Italia,
chiedono con fermezza e determinazione l’immediato reintegro di mister ZEMAN sulla panchina della Roma, il contestuale sollevamento dai rispettivi incarichi di Sabatini e Baldini e per giugno la cessione di De Rossi.

E per dirla con Paolo Liguori, ORA I SOMARI POSSONO RAGLIARE.

 

 

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