Mourinho: “In finale la storia non gioca. Il gruppo che abbiamo creato è straordinario” (VIDEO)
Le dichiarazioni di Mourinho durante il Media Day a Trigoria
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MOURINHO INTERVISTA MEDIA DAY – Ieri è stato il giorno del “Media Day” a Trigoria, istituito dall’UEFA in vista della finale di Europa League che la Roma giocherà il 31 maggio a Budapest contro il Siviglia. Di seguito tutte le dichiarazioni di Josè Mourinho alla stampa:
Le parole di Mourinho a Dazn:
Che sensazioni si respirano all’interno dello spogliatoio?
“A noi piace questo giorno, ma sabato dobbiamo giocare e questo è strano. Il fatto che anche l’anno scorso c’è stato il Media Day è un déjà-vu per i giocatori, quindi penso che non ci sia un grande impatto dal punto di vista emotivo. Siamo felicissimi di giocare questa finale”.
Quanto è cresciuta la società e quanto merito di Mourinho c’è in questi anni?
“Ho aiutato tanti calciatori e ragazzi giovani, che oggi sono diventati importanti. Nonostante i problemi siamo riusciti a creare un gruppo straordinario. Abbiamo fatto due campionati importanti, oltre a vincere una competizione europea e ad aver raggiunto un’altra finale”.
Il Siviglia ha una storia importante in Europa. Che squadra dobbiamo aspettarci?
“La storia non gioca, è chiarissimo. Ma i giocatori del Siviglia hanno qualità”.
Le parole di Mourinho ai canali ufficiali del club:
“È un grande traguardo, una grande soddisfazione. Spero che i nostri tifosi, sia a Budapest che dopo la partita, possano sentire questa gioia di essere là. Vogliamo giocarla, loro devono giocarla con noi, sia a Budapest che a casa o nei confini nel mondo. Se sei romanista devi giocare con noi.”
Stiamo parlando del Siviglia, una squadra retrocessa dalla Champions
“È dura. L’anno scorso quando in Conference sono arrivate le squadre retrocesse dall’Europa League è diventata più dura. Quest’anno abbiamo subito trovato il Salisburgo, poi il Leverkusen ed ora il Siviglia. Non dimentichiamo poi il Barcellona e l’Arsenal, che non abbiamo trovato ma che sono squadre di Champions. Percorso duro, con tanti sforzi dei giocatori. Per me è un orgoglio essere con loro. Voglio finire dicendo quello che ho già detto: c’è una partita da giocare e vogliamo giocare. Abbiamo fatto di tutto per essere qui, adesso giochiamo. Facciamo festa fino al primo minuto, quando inizia la partita c’è festa. Vogliamo giocare.”
Le parole di Mourinho in conferenza stampa:
In caso di vittoria dell’Europa League, l’esperienza con la Roma potrebbe essere la sua più grande impresa?
“Dobbiamo giocare. Non mi piace parlare prima, mi piace giocare tanto. E’ un peccato che non si può giocare una finale ogni settimana però non sto pensando a me stesso, sto pensando ai giocatori, ai tifosi. Mi piacerebbe tanto aiutare il giocatore a prendere questa gioia, che sarebbe infinita per i tifosi. Io cerco di aiutare i giocatori e i giocatori cercano di prendere quello che i tifosi si aspettano. Questa è la direzione. Parlare poco e ripetere quello che non mi stanco di ripetere: vogliamo giocare. Mercoledì saremo lì.”
Dybala?
“Non è nascosto ad allenarsi (ride ndr). Onestamente ho la speranza che una panchina possa farla contro il Siviglia, pensando che è l’ultima partita della stagione per lui… Può stare in panchina e può aiutare, ha fatto il gol decisivo contro il Feyenoord. Se ci può dare 15/20 minuti del suo sforzo io sono già contento. Per questo ti dico che non ci sarà in finale, ma la verità è quello che hai visto. Ha lavorato in gruppo, poi oggi Spinazzola e Karsdorp hanno fatto individuale e lui non c’era. Lo abbiamo provato, contro la Salernitana ho sempre pensato che potesse giocare un tempo, a Bologna qualcosa, a Leverkusen la partita è andata in una direzione dove Paulo non ha giocato, ma non ha aiutato. Stiamo cercando di fare subito ma la verità è che è fuori. Sabato ancora fuori. Pellegrini non ci sarà ma è sicuro che ci sarà mercoledì. Paulo non può provare, non può toccare palla. Non può o non vuole? Non può.”
E’ indispensabile avere questo rapporto aggressivo con gli arbitri?
“E’ un bel discorso ma preferisco non rispondere.”
Cinque finali e cinque vittorie, cos’è cambiato rispetto alla prima con il Porto?
“Sono diventato un allenatore e una persona migliore, ma il dna è lo stesso: ambizione e voglia di vincere. Non voglio pressioni ma il piacere di giocare questa finale e ricordare il percorso che abbiamo fatto per giocarlo. L’allenatore migliore con il passare del tempo, il giocatore deve rispondere al proprio corpo. Quando si perdono motivazioni bisogna smettere e fermarsi ma non è il caso mio perchè le motivazioni crescono con il tempo.”
Ci colpisce vedere l’affetto che riceve dai tifosi ovunque vada ad allenare…
“L’unico club per il quale non sento un legame stretto è il Tottenham, probabilmente perchè lo stadio era vuoto al tempo dei covid, ma tutti gli altri club c’è sempre stata questa connessione forte. In Italia incontro i tifosi dell’Inter che mi salutano con affetto, lo stesso in Spagna con quelli del Real Madrid. A Roma è lo stesso, il tifoso percepisce che ogni giorno lavoro e lotto per loro. Qualcuno sorride quando dico che sono interista, madrinista, romanista, invece è così: l’affetto è sempre stato reciproco. Con la Roma quando ci lasceremo non sarà facile ma non sarà un problema perchè saremo per sempre legati.”
Vincere questo trofeo avrà un peso per il suo futuro?
“No, il mio unico focus è la finale. Un pochino la preparazione della Fiorentina. Il mio focus è la finale e niente più. Tutto è diventato secondario quando giochi la finale, non c’è motivo per essere pessimisti o ottimisti. Il motivo per tutti noi è pensare la finale, vogliamo tanto giocare. Abbiamo fatto tanto per stare in questa finale che vogliamo giocare. Sarà facilissimo prepararla, vogliamo giocarla. Non voglio sapere niente, né di Champions, né di classifica. Sono 14 partite, a Ludogorets siamo arrivati qui alle 7 del mattino, a Helsinki che faceva freddissimo, con la Real Sociedad che faceva una stagione top, abbiamo perso giocatori su giocatori, abbiamo messo titolare un ragazzino come Bove, troviamo il Bayer che veniva dalla Champions. Siamo là e vogliamo giocare. Vogliamo i romanisti come noi, super felici di stare li e giocare quella finale, mi fido che i tifosi di Siviglia e Roma insieme possano fare un bel giorno a Budapest. Dopo si vedrà.”
Ha giocato tante finali, qual è l’aspetto più complicato da gestire?
“Il più difficile è la partita di sabato. Devo lasciare fuori giocatori con piccoli problemi, non si può rischiare. Andare solo con una squadra di bambini è un rischio esagerato e non è neanche positivo mettere i bambini in questa situazione anche perchè la Fiorentina è una squadra che ha 25 giocatori dello stesso livello, giocherà chi non ha giocato ieri e saranno motivati. La situazione ideale sarebbe non giocarla e preparare da oggi la finale. La cosa più facile è che vogliamo giocare tanto questa finale e domenica è molto facile avere la gente felice e concentrata.”
Si sente l’artefice del percorso che ha fatto la Roma in questi due anni? Zalewski?
“No. Loro ringraziano me e io ringrazio loro. Siamo sempre stati insieme nel bene e nel male. Per Nicola è emozionate perché stava con la Primavera e poi ha giocato una finale, è andato al Mondiale in Polonia e ora gioca un’altra finale.”
Le parole di Mourinho a Sky Sport:
Oggi è una data che rimane scolpita nella storia del club, un anno dopo la vittoria a Tirana c’è di nuovo una finale in vista…
“Tirana è storia, è li, è fatto, finito, è memoria per tanti. Speriamo che tra tanti anni i bambini se lo ricordano con i loro figli. Questa la dobbiamo e la vogliamo giocare, peccato che non è domani. Sarà mercoledì e arriverà velocemente. Vogliamo giocare.”
Che squadra è il Siviglia?
“Vince sempre l’Europa League, viene dalla Champions, è forte e non c’è da nasconderlo. Abbiamo però una partita da giocare e abbiamo le nostre qualità e i nostri problemi che cerchiamo sempre di nascondere e andiamo li, vogliamo giocare, vediamo.”
Quali sono le certezze della Roma?
“La certezza è che saremo lì. Non andiamo in vacanza, Budapest è molto bella, lo stadio pure, ma andiamo a giocare.”
Come stanno i giocatori che oggi non si sono allenati? Mancavano Pellegrini, Dybala e Spinazzola…
“Lorenzo è recuperabile, però sarà fuori a Firenze. Ha un piccolo problema di cui non bisogna preoccuparsi. Fino a sabato sarà solo per terapia e prevenzione. Dopo domenica inizierà ad allenarsi normalmente con noi. Da Paulo non mi aspetto niente. Se può andare in panchina e aiutare qualcosina, come ha fatto contro il Feyenoord, sarà già qualcosa di positivo. Leo è un dubbio, spero di recuperarlo, non per sabato. Guardando la finale, è un giocatore che ha giocato spesso, se non è martedì da segnale positivo, mi auguro che sia possibile.”
Potrebbe vincere la seconda finale consecutiva, come si sente?
“Al momento non c’è doppietta, c’è un Europa League che abbiamo vinto e una finale da giocare. Il lavoro che questi ragazzi fanno dal primo giorno, e quello che abbiamo costruito qui, è una cosa che mi fa un piacere incomparabile. Non sarà sicuramente la rosa più forte, ma a livello umano capisci che è quello che rimane per sempre. La squadra va lì nel top della mia carriera.”