Tre punti fondamentali, ma la Roma soffre il pressing dell’Empoli per tutto il primo tempo

Redazione RN
18/10/2015 - 9:43

ROMA-EMPOLI, L’ANALISI TATTICALa Roma torna a vincere 3 gare consecutive dopo quasi 11 mesi, De Rossi festeggia le 500 gare con la maglia della Roma e Garcia vince la 50′ partita sulla panchina dei giallorossi. Questa è la fotografia statistica sancita dal match mentre quella tattica è molto meno nobile. La Roma appare come  una squadra che vuole ambire al successo finale e dovrebbe lasciare impressioni ben diverse, non può essere una vittoria così rotonda a dare indicazioni inequivocabili. Merito di un Empoli che fino al gol di Pjanic gioca una gara di grande convinzione e personalità, sempre pronto a scalare molto alto sul campo con un pressing molto marcato e organizzato con i reparti corti e le distanze che tendono a formare tanti triangoli il cui vertice è rappresentato dal giocatore in pressione alle cui spalle muovono 2 compagni che chiudono le linee di passaggio. La Roma soffre questa disposizione che frustra i suoi flussi di gioco anche perché non muove mai palla a 2 tocchi, la manovra è prevedibile e sono sempre troppi i giocatori che non si muovono senza palla o tendono a volerla addosso e mai in movimento; troppa libertà lasciata all’ iniziativa dei giocatori avanzati, troppa improvvisazione nelle trame di gioco offensive, con ogni elemento che gioca e conosce una lingua troppo personale che non si lega mai al compagno. Paradossalmente la Roma riesce ad essere più pericolosa quando l’ Empoli prende campo provando a fare la gara ,e i giallorossi possono ripartire negli spazi con Gervinho e Salah. Nei minuti a cavallo tra i due tempi Garcia sposta Falque trequartista alle spalle di Salah sul centrodestra e Gervinho sul centrosinistra, stringendo Florenzi e passando ad un 4-3-1-2 che imbottiglia ulteriormente i flussi di gioco. In 10 minuti si capisce la difficolta nella gestione offensiva e il passaggio al 4-3-3 attraverso l’ ingresso di Nainggolan (al posto di Falque) sistema le cose, ma sono solo dati di cronaca visto che la gara in realta’ vira esclusivamente grazie a due calci piazzati che in pochi minuti,relegano di fatto la mezz’ ora finale di gara alla ricerca di preservare giocatori ed energie per la gara di Champions.

M.R

SCZCESNY: per 90 minuti le deboli conclusioni degli avversari muoiono contenute sulla sua sagoma; gestisce molto bene i retropassaggi scegliendo sempre se giocare o calciare, unico neo di una gara con pochi patemi l’approccio sbagliato della mano alla palla che non intercetta(nonostante sia perfettamente in traiettoria) la conclusione di Buchel.

TOROSIDIS: molto spesso a metà strada tra la fase di spinta e quella di copertura, talvolta sorpreso dalle transizioni avversarie, rimedia comunque alle situazioni.

MANOLAS: il fraseggio avanzato degli attaccanti avversari non è semplice da leggere e talvolta si fa portare fuori dall imbuto centrale senza motivo, ma la sua prepotenza nei duelli di 1contro1 lo salva dalle difficoltà. Ritrova il compagno migliore e sente sicurezza reciproca.

CASTAN: lavora di reparto compattandosi con Manolas e coprendolo con puntualità; un passo in più verso il completo recupero, con il gesto tecnico del colpo di testa che non è quasi presente nella sua gara è non può essere ancora valutato.

DIGNE: spinge, ma sempre in maniera prevedibile, occupando lo spazio raramente in velocità, ha le idee poco chiare su cosa fare del pallone,mandando qualche riferimento di troppo sul fronte avanzato. Molto bene in fase difensiva, con coperture e scalate puntuali, che culminano a metà primo tempo con la chiusura decisiva sulla conclusione di Pucciarelli, che respinge col corpo immolandosi.

PJANIC: la sua gara lo vede molto soffocato dal pressing dei toscani, che gli prosciuga le fonti di gioco limitando molto il suo palleggio. Ancora una volta la specialità balistica della casa decide una gara diversamente drammatica, e in un campionato avere la possibilità di sbloccare certe partite può passare solo attraverso certe armi supplementari

DE ROSSI: tralasciando il dato statistico celebrativo della giornata, la sua gara è perfetta in fase difensiva nel consueto schermo ai centrali difensivi. Deve sacrificarsi molto, soprattutto la differenza con i tempi di Spalletti nel giocare con 2 mediani era che Daniele aveva 6/7 anni di meno e Pizarro un dinamismo in fase difensiva superiore a quello di Pjanic.

FLORENZI: errore da non commettere è quello di aspettarsi sempre le gare fantastiche alle quali ci ha abituato specie nell’ ultimo periodo; lui che incarna lo spirito di abnegazione,il sacrificio e la generosità, unite ad una classe buona ma non eccelsa, la sua gara lo vede sotto gli standard abituali con imprecisioni e gestualità tecniche non irreprensibili. Dalla sua parte Mario Rui spinge molto e deve assistere molto Torosidis. Si guadagna il calcio di punizione dal quale scaturisce il gol del vantaggio

SALAH: di positivo c è sempre la sua propensione alla percussione, che consente sempre alla squadra di distendersi sul campo dando sfogo a certi momenti stagnanti delle gare dei giallorossi. Non incide come potrebbe,anche perché sempre raddoppiato. In occasione del gol è molto bravo a prendere posizione col corpo su Mario Rui che stava operando il movimento di diagonale difensiva

GERVINHO: gioca da punta centrale come a Palermo ma svariando molto sul fronte offensivo cercando gli spazi che la linea spesso alta dei toscani concede; per tutta la gara è l attaccante più pericoloso,e il suo assist per il gol di Salah chiude la gara

FALQUE: parte esterno di sinistra, finisce sottotono e sballottato per il campo fino all epilogo che lo vede nell’ inedito ruolo di trequartista; non riesce ad incidere anche perché le sue linee di passaggio hanno sempre bisogno di un terminale che sappia cucire bene il gioco incontro e né Gervinho né Salah raccolgono le sue comunicazioni non verbali

NAINGGOLAN: il suo ingresso mette in ghiaccio la gara, e con l’imbucata decisiva manda Gervinho ad assistere per la chiusura della gara; ricompone il centrocampo a 3 dando peso e sostanza a un reparto che aveva vissuto centralmente l inferiorità numerica per quasi un ora di gioco

UCAN: qualche ricamo,ma il pressing istantaneo dei toscani gli toglie opportunità e tempi di gioco

VAINQUER: affolla ulteriormente la zona centrale nel finale che serve a conservare il risultato è preservare qualche titolare per Leverkusen

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  1. Anche Gianpaolo ha dato a Rudi Garcia lezioni di tattica e preparazione alla partita. Se Phanic non segnava su punizione, goal che ha tagliato le gambe ai toscani, la Roma difficilmente vinceva contro l’Empoli. Sempre di più mi rendo conto che Rudi Garcia sia un allenatore veramente mediocre. Forza Roma!

  2. Anche gianpaolo ne ha presi 3. E sono 12 in 3 partite…. Ma mi rendo conto che per qualche pseudotifoso è quasi una sofferenza vedera la roma vincere…

    1. Esatto perché tifano per le loro “idee” non per la Roma. Statevene a casa ed evitate di commentare. Faremo volentieri a meno di voi.

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