Totti al bivio, o la va o si spacca.
Totti sta meglio. O forse il suo miglioramento è solo un’illusione.
Perchè, in realtà, il capitano sta forzando per capire cosa abbia
esattamente il suo ginocchio destro. Francesco deve spingere e poi
verificae la reazione di quel suo amico che ultimamente gli sta
regalando un sacco di dispiaceri. Perchè le cose sono due: o va bene
oppure si spacca. Con il risultato di finire sotto i ferri del prof.
Mariani. Al momento non c’è nessuna necessità di intervenire. Ecco
perchè vale la pena, anzi si deve insistere col lavoro, aumentandolo di
giorno in giorno. Oggi, ad esempio, Totti prenderà parte alla partitina
insieme con i compagni proprio per testare il ginocchio: se supererà il
provino, bene. Sennò nelle prossime ore tutti a Villa Stuart.
Impossibile seguire una strategia diversa, in questo caso. E perdere altro tempo. Così chi sta vicino al
capitano sostiene che Francesco o giocherà contro il Bologna (Udine è
esclusa) o trascorrerà il fine settimana in clinica. O dentro o fuori,
sempre in attesa di firmare il nuovo contratto. Totti, ieri pomeriggio
era all’Olimpico in compagnia del figlio Cristian, del fratello
Riccardo e del cugino Angelo. Sorridente prima del fischio d’avvio di
Russo; avvelenato dopo quello finale dell’arbitro di Nola. Al di là di
tutto, le chiacchiere stanno a zero: due gare senza Totti, due
sconfitte. Hai voglia a dire che non è decisivo, che il suo contribuuto
è marginale, che la squadra può fare a meno anche del suo capitano.
Claudio Ranieri non perde occasione per rimpiangere la sua assenza, e
non lo fa di certo solo per mettere le mani avanti. Se Vucinic fa
l’imitazione del peggior Paolino Poggi, se Julio Baptista va ai ritmi di
un pachiderma colpito da una pallottola sdi sonnifero, se Menez si
attorciglia su se stesso e se Okaka riesce a diventare addirittura la
riserva di Pit (sì, Pit…), uno come Totti diventa fondamentale anche
con mezzo ginocchio, e a 33 anni compiuti. Perchè la storia è sempre la
stessa, e si rincorre da oltre sedici anni. Solo che c’è chi ancora non
l’ha capito. O non lo vuole capire e preferisce investire su scommesse
dirigenziali dal costo di un onesto centravanti di categoria, cioè
esattamente quello di cui ha più bisogno Ranieri.