Fermo Immagine, Torino-Roma: Llorente, uno vero
Continua l'appuntamento con la rubrica "Fermo Immagine". Ogni post-match Paolo Marcacci propone ai lettori un tema della partita
TORINO ROMA MARCACCI – Continua l’appuntamento con la rubrica di Paolo Marcacci al termine delle partite della Roma. Ogni post-gara un commento su quanto mostrato dagli uomini di Josè Mourinho.
Llorente, uno vero
Francamente circa il suo utilizzo abbiamo iniziato ad avere pochi dubbi già nel dopo partita di Roma – Sampdoria. Avevamo definito Diego Llorente con due aggettivi, senza fronzoli: essenziale e affidabile, a livello difensivo; tanto per la marcatura, quanto per la gestione sempre oculata del pallone.
Uno di sostanza, insomma, che oggi ha iniziato dopo pochi minuti, con una specie di anticipo aereo per seguire il quale si è assunto un rischio dalla soglia piuttosto elevata.
Quando lo spagnolo è arrivato a Roma, ci siamo affrettati un po’ tutti a dire che, più o meno, era arrivato per fare numero. Dal primo tempo contro la Real Sociedad all’Olimpico in poi, abbiamo capito di esserci sbagliati.
Quella di oggi è stata una vera scelta tecnica, in una partita molto più complessa di quella contro la Sampdoria; per un finale di stagione durante il quale, soprattutto nelle serate europee, occorrerà sbagliare il meno possibile, uno così non potrà non trovare spazio.
Paolo Marcacci
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Pienamente d’accordo. Solo non capisco la sorpresa.
Scommetto che se paragonassimo la pressione del sangue di tutti i tifosi quando prende palla Ibanez e quando lo fa Llorente, si noterebbero differenze significative. Oltre che per i risultati, consiglierei di mettere Ibanez come riserva per salvaguardare la salute dei tifosi