• Chi tocca Francesco tocca la Roma

    Redazione RN
    14/05/2017 - 11:20

    Chi tocca Francesco tocca la Roma

    IL TEMPO (F.Brienza) – Dopo aver letto davvero tanti pareri, non ho intenzione di soffermarmi su chi ha ragione e chi ha torto in questa lunga quanto spiacevole diatriba che accompagna l’addio al calcio del Capitano Francesco Totti, anche perché, mentre noi accumuliamo commenti, lui non si è ancora pronunciato ufficialmente. Mi preme più che altro sottolineare un aspetto di cui forse pochi, tra i fautori del suo addio, hanno tenuto conto: Totti non è solo la leggenda, l’idolo o una parte indelebile della storia giallorossa, benché, come ho sentito dire da molti, «la Roma esisterà e andrà avanti anche senza di lui». No, non è mica così semplice. In realtà per la stragrande maggioranza dei romanisti Totti è molto di più, rappresenta un vero e proprio trofeo, quello che, materialmente, nella bacheca della Roma manca purtroppo da molto tempo. In tutti questi anni di carriera, non è forse stata la presenza di Francesco in squadra a colmare i vuoti lasciati da scudetti sfiorati, da Champions mancate, da coppe perse? Chi oggi si limita a rimarcare che per lui il tempo sul rettangolo verde è ormai agli sgoccioli, forse non ha memoria o conoscenza di tutti quei tifosi che ogni volta, nel bene e nel male, al primo posto o in fondo alla classifica, sono andati a comprare il biglietto della partita per salire ancora una volta sugli spalti e vederlo lì, chinato a sistemare gli scarpini e pronto a giocare.

    La certezza di averlo in squadra in tante circostanze è stata consolazione per l’orgoglio ferito di ogni singolo romanista; Francesco è stato vittoria, traguardo, gioia incontenibile. Un vanto da esportare in tutto il mondo. Si può capire, allora, che con tutto questo sentimento in campo rinunciare a lui, ad una storia d’amore durata venticinque lunghi anni, non è cosa facile. Non si può ridurre questo turbinio emozionale ad un «arrivederci e grazie, ci rivedremo in altre vesti». Qui ci sono lacrime che scendono al contrario, sgorgano dal cuore e raggiungono gli occhi, inarrestabili, al pensiero che il suo nome in formazione non si urlerà più. Esagerazione? Guardate cosa succede ancora oggi a Napoli se, camminando in città, qualcuno urla anche solo per scherzo «ho visto Maradona!». In un attimo divampa il fuoco del sentimento, perché Maradona è Napoli così come Totti è Roma. Sì, Francesco Totti è la Roma. Questo, forse, a qualcuno dispiacerà, ma nessuno potrà mai cambiare lo stato delle cose. Perché tra testa e cuore vince sempre il cuore.

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    1. Tutto vero ma a quarantanni più uno non si può più giocare al calcio in serie A.
      Chiedi al tuo fidanzato,se lo vorrebbe il prossimo anno al Marsiglia.

    2. Siamo veramente alla frutta! Così tante sciocchezze in un testo così breve è da record! Comunque malgrado l’ostinato e perenne tam-tam dei fanatici di Totti ci sono tifosi (veri della Roma) e non sono pochi, che non ne possono più di una stucchevole querelle tutta romanesca (più che a Napoli) con proposte folli come quella di ritirare la maglia n.10. Un Tottem creato non per amare di più la nostra squadra, ma per nascondere i buchi neri di un ambiente che non diventa mai adulto; e gli operatori mediatici a qualsiasi livello hanno per mission una parte considerevole di responsabilità. Non è il trionfo del cuore sulla ragione, è un tonfo marchiano del semplice ma prezioso buon senso e ancor più l’affossamento di ogni anelito di cultura calcistica,

      1. Che vuoi farci Mikele, L’idolatria moderna si manifesta per un’ossessione di tutto ciò che concerne, direttamente o meno, la vita dell’idolo. Siamo messi proprio male.

    3. In verita’ si puo’ toccare Totti ma non la Roma. Che lui sia la Roma e’ solo il frutto della fantasia della plebe.

    4. ..proprio perchè F. Totti “rappresenta un vero e proprio trofeo, quello che, materialmente, nella bacheca della Roma manca purtroppo da molto tempo” direi che è ora di svegliarci un po’ tutti e di cominciare a sognare trofei veri….

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