• Tempestilli: “Porto la Roma in giudizio, non c’è stato un accordo coi dirigenti”

    Redazione RN
    25/02/2020 - 7:42

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    Tempestilli: “Porto la Roma in giudizio, non c’è stato un accordo coi dirigenti”

    TEMPESTILLI INTERVISTA ROMA – Tempestilli non ha concluso la sua storia d’amore con la Roma nel migliore dei modi. Dopo 33 anni e una carriera da giocatore, allenatore e dirigente, l’ex giallorosso si è rivolto al tribunale. Questo quanto raccontato al Corriere dello Sport:

    Gli inizi e la carriera in giallorosso

    “Arrivai alla Roma a settembre 1987, ero al Como, mi volle Liedholm. Ho smesso nella stagione 92-93, quando mio figlio ebbe qualche problema di salute, poi risolto“. Da dirigente: “Nel 1997 si creò la necessità di sostituire Fernando Fabbri, a me piaceva il campo, ma il presidente Sensi voleva cambiare e per riconoscenza ho accettato di fare il team manager“.

    La rottura con la Roma

    La rottura: “Mi hanno detto che non andavo più bene, non perché avessi sbagliato o rubato, ma per divergenze di vedute. Dopo 33 anni non avrei mai pensato di essere costretto a intraprendere una causa giudiziaria contro una società alla quale ho dato tutto“. I motivi: “Con Fienga, Zubiria e altri dirigenti non c’è stato un accordo, ho provato a chiedere un colloquio a Fienga, non me lo ha mai concesso, ora ognuno percorrerà la sua strada“.

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    1. Quante menate, fai causa ad una società a cui devi quasi tutta la tua carriera e i soldi che ti ha portato? Ma fammi il piacere, non ti vogliono più? Arrivederci e grazie, mi cerco altro, ridicolo

    2. queste cose succedono solo a Roma. quando entri a trigoria è come lavorare per un ente comunale, posto fisso e stipendio assicurato

    3. Ma c’è un problema di contratto non rispettato? In quel caso sarà una cosa semplice. Se invece vuole dei soldi xchè si crede bello, simpatico ed intelligente… Beh che dire, è solo un povero mentecatto che mi fa pena

    4. Anche se non li portarei alla rovina sti parassiti, compreso il cialtrone amerikano, ma che sprofondino il più possibile visto il baratro in cui hanno ridotto la Roma.

    5. Ci sono cose molto più importanti del denaro, chi si è trovato di fronte ad una scelta importante e radicale per la sua vita mi capirà.
      Onore e in bocca al lupo al Cicoria, a cui auguro di avere ragione nel contenzioso con “l’azienda”.
      Sempre Forza Roma

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