Tatticamente parlando. Stoian insidia Peres, la Roma viaggia sulla verticale con Dzeko

Redazione RN
12/02/2017 - 6:20

Tatticamente parlando. Stoian insidia Peres, la Roma viaggia sulla verticale con Dzeko

TATTICAMENTE PARLANDO – Dopo il roboante successo sulla Fiorentina, la Roma è attesa allo Scida dal Crotone. Match sulla carta a senso unico, considerando i 37 punti in classifica che separano le due squadre, ma da non sottovalutare per i giallorossi, alla ricerca di punti Champions.

GLI SCHIERAMENTI – Florenzi a parte, al lavoro con la Primavera, Spalletti ha a disposizione l’intero organico per la sfida di domenica. Certo di un ritorno tra i titolari per Salah, si profila un riposo precauzionale per Perotti, non ancora al top dopo l’edema al bicipite femorale, ed El Shaarawy rischia la panchina per scelta tecnica nel 3-4-2-1. Per il resto, tutto come contro i viola, con Fazio centrale difensivo e i brasiliani Bruno Peres ed Emerson Palmieri a presidiare le fasce.
Nicola invece quasi certamente dovrà fare a mano di Rhoden, ma potrà contare nel 4-4-2 su due ex giallorossi: il terzino Rosi e l’esterno sinistro di centrocampo Stoian. In attacco spazio al duo FalcinelliTrotta.

GLI UOMINI CHIAVE – Sul piano tecnico non c’è storia. La Roma ha una qualità migliore nel palleggio e il Crotone ha la quart’ultima difesa della Serie A, con 40 gol subiti. La facilità con cui i giallorossi trovano Dzeko in verticale sui lanci dei centrocampisti, lascia prevedere una dura giornata per i centrali Ceccherini e Ferrari. I calabresi d’altronde, schierati a riccio davanti Cordaz per una difesa ad oltranza, affideranno le loro speranze realizzative alla fisicità degli attaccanti e alle ripartenze di Stoian, che sulla corsia di Bruno Peres darà vita ad uno dei duelli più interessanti della partita.

I PERICOLI PER LA ROMA – Se sul piano tattico la formazione capitolina dovrà preservare le maggiori attenzioni sulla propria corsia di destra, dove spesso tende a concedere qualcosa per le mancate diagonali di Peres, dall’altro dovrà tenere alta la concentrazione. Il rischio di sottovalutare l’impegno è dietro l’angolo e concedere fiducia a squadre apparentemente spacciate è l’errore più grave che si possa commettere in confronti come questo.

Paolo Sabatini

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