Tatticamente parlando. Paredes si prende il centrocampo, Palermo aggrappato a Nestorovski

TATTICAMENTE PARLANDO – Dopo le tre sconfitte consecutive subite contro Lazio, Napoli e Lione, la Roma cerca una vittoria in campionato per rilanciare le proprie ambizioni in ottica secondo posto. Avversario di turno il Palermo di Lopez, alla disperata ricerca di punti salvezza.
GLI SCHIERAMENTI – Dopo il tour de force di tre partite in nove giorni, e con il ritorno di Europa League in programma giovedì prossimo, Spalletti sarà obbligato ad alternare i giocatori presenti in organico al Barbera. Nel 3-4-2-1, oltre al certo rientro di Szczesny tra i pali, troveranno spazio anche Rudiger in difesa, in luogo dello squalificato Manolas, e Paredes a centrocampo, con uno tra De Rossi e Strootman a tirare il fiato. Possibili turnazioni anche in attacco, dove un appannato Dzeko potrebbe essere risparmiato almeno nell’undici iniziale.
Il Palermo invece si presenterà con un 4-2-3-1 in cui mancheranno, per squalifica, il difensore Rispoli e l’attaccante Balogh, con la coppia Goldaniga–Andelokvic a guidare la linea difensiva e con Trajkovski a supportare Nestorovski davanti.
GLI UOMINI CHIAVE – I siciliani hanno una difesa colabrodo, con 53 reti subite in 27 partite, e quando pressati nella propria metacampo mostrano evidenti difficoltà. Posavec tra i pali poi, non è sempre garanzia di stabilità. La Roma ha quindi il dovere di impostare i ritmi di gioco, con Paredes metronomo della squadra, andando alla ricerca di un giro palla veloce per allargare le maglie avversarie, senza disdegnare all’occorrenza la conclusione dalla distanza. A Salah (o El Shaarawy) poi il compito di creare superiorità numerica negli uno contro uno. Il Palermo invece non gode di grandi palleggiatori a centrocampo e per mettere in difficoltà gli avversari predilige scaricare palla sugli esterni, in azioni che coinvolgono anche i terzini, in particolar modo Aleesami sulla sinistra, per poi mettere palloni nel mezzo alla ricerca di Nestorovski. Al terzetto difensivo giallorosso il ruolo di giocare sugli anticipi.
I PERICOLI PER LA ROMA – La differenza tecnica tra i capitolini ed i siculi è abissale, con questi ultimi praticamente considerabili come una squadra di Serie B. In questo momento però la compagine romana soffre di mancanza di autostima e a livello mentale potrebbe subire la pressione della sfida, più del suo reale valore. C’è poi la condizione atletica da valutare, con gli ultimi 20 minuti di Lione poco confortanti. Ma, almeno per questa gara, la Roma sembra avere una rosa adeguata per alternare gli interpreti di gioco e gestire meglio le forze.
Paolo Sabatini