Serve una Roma a trazione anteriore per scardinare un Milan attendista

Redazione RN
12/12/2016 - 17:00

Serve una Roma a trazione anteriore per scardinare un Milan attendista

TATTICAMENTE PARLANDO – La sfida tra Roma e Milan è il match tra due squadre brillanti che si esaltano quando affrontano grandi formazioni. Dall’inizio del campionato, i giallorossi si sono imposti su Inter, Napoli e Lazio, mentre i rossoneri hanno vinto contro la Juventus e i biancocelesti, pareggiando nel derby e con la Fiorentina. La compagine capitolina vanta qualche individualità in più in rosa sul piano tecnico, ma dall’arrivo di Montella, Bonaventura e co. sono cresciuti mentalmente, acquisendo autostima e una sicurezza nei propri mezzi, che nelle ultime stagioni erano scomparse.

GLI SCHIERAMENTI – La Roma sulla carta ha avuto meno tempo degli avversari per preparare il confronto, considerando l’impegno infrasettimanale di Europa League disputato giovedì contro l’Astra Giurgiu. Nella realtà però Spalletti ha attuato un ampio turnover contro i rumeni e lunedì potrà contare su un undici atleticamente fresco. In porta Szczesny riprenderà il suo posto, così come Manolas e Fazio centrali di difesa e l’apprezzato Emerson Palmieri a sinistra. In mediana, al fianco di De Rossi ci sarà Strootman , la cui squalifica è stata annullata. Spazio dunque al 4-2-3-1, con l’avanzamento di Bruno Peres a centrocampo (o El Shaarawy), liberato da compiti difensivi e protetto alle spalle da Rudiger. Dietro il terminale offensivo Dzeko, agiranno quindi Nainggolan centralmente e sulla sinistra uno tra Perotti. Servirà un atteggiamento particolarmente offensivo, considerando anche lo stile di gioco del Milan. I rossoneri infatti hanno la fama non veritiera di essere una squadra spumeggiante, ma offrono il meglio di sé quando agiscono di rimessa. Non a caso, in match in cui sono stati chiamati ad offendere con continuità, vedi le partite contro i modesti Palermo e Crotone, i calciatori del club milanese hanno fatto una fatica immonda a portare a casa il risultato, mentre hanno ricevuto applausi scroscianti nei confronti in cui hanno potuto innescare le ripartenze degli attaccanti esterni o sfruttare le linee verticale di passaggio per mettere in moto Bacca (e ultimamente Lapadula). Tradotto, la squadra di Montella difficilmente verrà all’Olimpico a fare la partita, conscia sia delle proprie qualità, sia della forza tecnica dell’avversaria, e sulla carta potrebbe anche accontentarsi del pari. I giallorossi invece hanno ambizioni diverse, per questo dovranno aggredire il 4-3-3 dei rossoneri, sollecitandoli all’errore, visto che in fase difensiva la squadra milanese non sempre è irreprensibile, specie se sollecitata nei duelli individuali.

GLI UOMINI CHIAVE – La forza fisica e la verve realizzativa di Dzeko saranno fattori importanti per mettere a nudo qualche movimento non sempre perfetto della retroguardia milanese. Se il bosniaco confermerà nel rendimento le recenti prestazioni, consentirà a Nainggolan di trovare spazio dietro di lui e di liberare sulle fasce, negli uno contro uno, El Perotti e Peres, soprattutto sulla corsia mancina del Milan, dove nelle ultime gare De Sciglio è apparso un po’ sottotono.

I PERICOLI PER LA ROMA – I giallorossi sono superiori qualitativamente al Milan e la classifica non identifica al momento la giusta differenza di potenziale tra le due squadre, complici un paio di vittorie ottenute con un pizzico di fortuna dai lombardi. Tuttavia la presunzione di essere più belli e più bravi potrebbe giocare brutti scherzi ai capitolini, che contro i rossoneri storicamente non hanno mai vita facile. In campo inoltre, molto dipenderà dal movimento a scalare degli esterni di difesa e di centrocampo giallorossi. Il Milan ama colpire sulle corsie esterne, e mentre con Niang sfrutta la velocità a campo aperto, con Suso i diavoli trovano più spesso il dribbling a rientrare che porta poi a concludere a rete. L’assenza di raddoppi in tali circostanze ed uno sbilanciamento tattico in date occasioni, potrebbero mettere a rischio l’esito dell’incontro.

Paolo Sabatini

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