• Tammy un’altra finale. A Budapest per diventare Re di coppe

    Valerio Bottini
    19/05/2023 - 15:46

    Per Abraham quella contro il Siviglia in Europa League sarà la terza finale europea consecutiva negli ultimi tre anni

    Getty Images
    Tammy un’altra finale. A Budapest per diventare Re di coppe

    ROMA ABRAHAM EUROPA LEAGUE – Le prime due sono andate, entrambe vinte. La terza arriverà tra meno di due settimane in quel di Budapest. Fra Tammy Abraham e le coppe europee c’è un feeling speciale. C’era in maglia Chelsea con la Champions vinta contro il Manchester City, c’è a Roma con la Conference League sollevata al cielo di Tirana e con l’atto finale di Europa League da giocare contro il Siviglia. Tre finali di tre competizioni internazionali diverse di fila.

    Coppe diverse, storie diversi, numeri diversi. Il viaggio di Tammy verso la ‘tripla corona’

    Nella trionfale cavalcata europea del Chelsea di Tuchel nel 2021, Abraham fu solamente un comprimario. Cinque presenze e un gol, messo a segno nella fase a gironi contro il Rennes, senza mai scendere in campo dagli ottavi di finale in poi. Musica totalmente diversa l’anno seguente in giallorosso: in Conference League l’inglese segna 9 reti in 13 partite, con il sigillo pesante come un macigno nella semifinale di ritorno contro il Leicester. Nella finale di Tirana con il Feyenoord lotta per 90 minuti in una gara sporca e con poche occasioni, in cui agli uomini di Mourinho è sufficiente il gol di Zaniolo per portare a casa la coppa. E sono due.

    Si è sempre detto però, che non c’è due senza tre. E allora la terza finale consecutiva è arrivata, seppur in un’annata decisamente complicata dal punto di vista realizzativo per il centravanti londinese. In campionato il bilancio parla finora di 8 gol in 35 partite giocate. In Europa League solamente 1 in 13, quello ad Helsinki nel girone. Numeri deludenti, che però non raccontato tutto di un giocatore che spesso ha dovuto sacrificarsi per il bene della squadra. Cosa che è avvenuta in maniera evidente nelle due gare di semifinale con il Bayer Leverkusen, dove i palloni buoni sono stati pochi e il lavoro ‘sporco’ da fare tanto.

    Del resto l’unica cosa che contava era passare il turno. Lo sa Mourinho, lo sa Tammy, che ora immagina una clamorosa terza coppa europea consecutiva. Solo dopo si penserà al futuro e alla permanenza o meno nella Capitale.

    Valerio Bottini

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