Taccuino a… Righetti**L´analisi tattica di Lazio-Roma

19/03/2008 - 0:00

Come siamo cresciuti! Una volta, Roma e Lazio, per riuscire a dare un senso ad un campionato mediocre, avrebbero dovuto vincere il derby e la gara contro la Juventus, mascherando un bel po’ i tanti problemi di classifica. Per i biancocelesti è sempre lo stesso scenario: cercare di ottenere il massimo, nei due confronti contro la Roma, per avere un po’ di visibilità e cogliere qualche soddisfazione. Gli orizzonti per i giallorossi, invece, sono ormai molto più ampi: solidità e serietà societaria, programmazione, amore per questa maglia. Protagonisti in Italia e in Europa, capaci di lasciare il segno su ogni campo, bravi ad assorbire, reagire e costruire dalle sconfitte, dimostrando grande maturità… Come siamo cresciuti!
 
LA PARTITA
E’ e sarà sempre il derby più bello d’Italia. S’intrecciano e dominano forti emozioni, più che mai si gioca e si lotta per il proprio popolo. La pressione che ti arriva dall’esterno è così forte che, se non sai gestirla, può schiacciarti e annullarti, così come può darti energia pura e farti volare. Delio Rossi, dopo l’arrivo di Bianchi nell’ultima sezione di mercato, modifica l’assetto tattico: da un 4-3-1-2 passa ad un 4-3-3. La Roma deve giocare puntando su un pressing alto, dove i cugini, nel reparto arretrato, hanno grosse difficoltà nel palleggio. Sarà necessario equilibrio tattico sulle loro ripartenze ed evitare situazioni di uno contro uno dove loro possono essere molto pericolosi. E pressione su Ledesma, per limitarne le giocate. Creare con il giro-palla veloce la superiorità numerica sulle corsie esterne e cercare le combinazioni per arrivare a concludere con il tiro da fuori area.
 
 
DIFESA
Solida centralmente con la coppia Siviglia-Cribari, buoni colpitori di testa ma, portati fuori dalla loro zona di competenza e presi in velocità, vanno in difficoltà. I terzini Behrami-De Silvestri, sono più portati alla fase offensiva che a quella difensiva. I continui avanzamenti sulle corsie esterne non assicurano una buona copertura. I due sono poco attenti nelle diagonali e nelle situazioni di uno contro uno.
 
 
CENTROCAMPO
Ledesma, dotato di buon lancio, abile nei tiri dalla distanza, è il play basso, da lui partono le manovre laziali. Dabo e Mudingayi, giocatori di rottura, pronti a portare sempre i raddoppi di marcatura, accompagnano poco la propria fase offensiva.
 
ATTACCO
È il reparto dove la Lazio dispone i suoi migliori atleti, con Bianchi, forte fisicamente e bravo di testa, che lotta su ogni pallone. Rocchi, poi, non dà mai punti di riferimento, detta spesso il passaggio in profondità, ed è pericoloso su traversoni esterni. Attacca con determinazione e convinzione giocando d’anticipo sul primo palo. Pandev è tutto fantasia, tecnica e buon tiro. Svaria su tutto il fronte d’attacco con compiti di rifinitore.
Ubaldo Righetti 

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