Stadio Roma, Vitek contro il Campidoglio: chiesto risarcimento da 291 milioni

Redazione RN
16/11/2021 - 8:35

Foto Tedeschi
Stadio Roma, Vitek contro il Campidoglio: chiesto risarcimento da 291 milioni

STADIO ROMA – Il progetto dello stadio di Tor di Valle affonda tra i ricorsi. Dopo l’annullamento da parte del Campidoglio dell’intero iter urbanistico, la Eurnova della famiglia Parnasi e la Cpi del tycoon ceco Radovan Vitek presentano il conto. Ritengono di aver ingiustamente perso fino a 291 milioni di euro e tanti ora ne chiedono all’amministrazione capitolina sotto forma di risarcimento danni.

Gli ultimi passaggi della vicenda

A riassumere gli ultimi sono i passaggi chiave dei due ricorsi appena depositati al Tar del Lazio e riportati da La Repubblica. Per Eurnova e Cpi quella dello scorso luglio sarebbe una delibera di revoca e non un annullamento in autotutela. Un atto “politico” e non meramente tecnico. Ecco, allora, la richiesta di indennizzo. Secondo i ricorrenti, infatti, la delibera è “confusa e cumulativa di presupposti riconducibili a diverse” norme. In più, altra accusa messa nero su bianco nei ricorsi, il Campidoglio si sarebbe “adagiato acriticamente sulla volontà manifestata da As Roma “rivedendo le proprie posizioni sul progetto “secondo una modalità che potrebbe definirsi ‘capricciosa’”. Infine un appunto sulle società coinvolte nella procedura. Per Eurnova e Cpi sono due. Diverse. Nei documenti sottoposti al Tar si sottolinea che l’accordo per Tor di Valle nel 2014 era stato sottoscritto tra il Comune e la controllante della As Roma, la As Roma Spv Llc. Nel 2021 invece quest’ultima scompare: a non voler andare più avanti è la As Roma. La società sportiva, non più il suo contenitore. Ora la palla passa ai giudici, che dovranno esprimersi anche sui possibili danni: si va da un minimo di 41 milioni a un massimo di 291.

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Quanto è coinvolta la Roma?

E la Roma? I giallorossi rischiano di essere trascinati in aula dal Campidoglio, quantomeno per confermare la linea difensiva dell’amministrazione. Se e quando accadrà, a Trigoria si attiveranno una nuova serie di ragionamenti sul futuro. Il Comune non può trattare con una società con cui ha cause in corso. La Roma quindi sarebbe costretta a fondarne una nuova se vuole presentare un nuovo progetto alla giunta Gualtieri.

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  1. BE’ 291 AGGIUNTI AI 418 FANNO 709 … COSI’ I SORDOMUTI VENDONO E SE NE VANNO … TANTO SO’ COME LO GNOCCHETTARO … NULLA PIU’ NULLA MENO …

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