Stadio della Roma, il nodo della convenzione urbanistica
STADIO DELLA ROMA CONVENZIONE URBANISTICA – La trama del progetto dello stadio della Roma si infittisce ulteriormente. Ad essere contrari al nuovo impianto sembrerebbero essere anche i tifosi giallorossi, come riferito dalla presidente della Commissione Urbanistica di Roma Capitale Iorio che avrebbe sentito dei cori e dei striscioni contrari al nuovo stadio.
LE PERPLESSITÀ – Anche la giunta Raggi non ha mai nascosto le sue perplessità sulla zona nella quale andrebbe costruito il nuovo stadio dei giallorossi, soprattutto riguardanti le difficoltà nel raggiungere l’impianto. Va detto, però, che, nonostante la priorità data all’urbanistica, l’idea sarebbe quella di andare avanti. Il prossimo passo, quindi, secondo il Messaggero, rimarrebbe la realizzazione delle opere pubbliche da parte dei privati.
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Qua sopra si nota chiaramente il “web team” di pallotto tuffatore de noantri.
Mi chiedo se gli emolumenti di questi signori fanno parte dei piu’ di 60mln di euro l’anno che la Roma spende per i suoi collaboratori rendendola il primo club europeo per tali spese superiori a Real Liverpool Manchester Bayern…(..).
Noto come si sono avvelenati con il “quartiere” Tor Pallotto” con accuse che prevederebbero il calpestamento di tutte le regole e/o leggi pur di mettere in essere quest’abominio che sta danneggiando la Roma da 11 anni.
Questo pupazzo di presidente deve sparire e il suo progetto quartiere cestinato per il bene della citta’ e della Roma.
Bene fa la Raggi a puntare i piedi e mandare alle calende cosi’ la pressione sale sul pagliaccio di Boston che dovra’ mollare presto perche’ gli si rivolteranno i tifosi tra poco.
pallotto vattene il tuo progetto plusvalenze di cubature non si fara’ mai
Tifosetto offuscato dall’odio per Pallotta studia poi ripassa :
Il diario ha registrato ieri la riunione numero 107, stavolta una plenaria con tutti gli uffici comunali presenti: urbanistica, mobilità, lavori pubblici. Una riunione che sarebbe passata sostanzialmente inosservata come le 106 precedenti se non fosse stato per le dichiarazioni rese dal sindaco, Virginia Raggi, che, martedì sera, ha rilanciato la vicenda da Tor di Valle con un atteggiamento duro e puro rivolto a mettere la Roma in difficoltà e a coccolare l’ala malpancista della maggioranza in Consiglio comunale. Sul tavolo della discussione di ieri pomeriggio sempre il solito tema di fondo: quando poter aprire lo Stadio. Da una parte, il Campidoglio grillino, dopo aver cancellato le opere di mobilità da quelle di pubblico interesse in carico alla Roma, cerca ora di mettere una pezza a colori, sfruttando le ambiguità della formulazione della delibera Raggi e vincolando l’apertura di Tor di Valle al completamento di opere in carico alla Regione Lazio (Roma-Lido di Ostia), allo Stato (Ponte dei Congressi) e al duo Comune/CittàMetropolitana (via del Mare/Ostiense). Dall’altro, la Roma che vuole evitare questo legame dato che nessuno degli Enti pubblici coinvolti è in grado di garantire i tempi di realizzazione delle opere di propria competenza. In sostanza, la Raggi, dando seguito alle idee di Berdini, ha avallato prima e adottato poi l’idea che il Ponte dei Congressi potesse sostituire quello di Traiano e che l’intervento già programmato dalla Regione sulla Roma-Lido fosse sufficiente a garantire un trasporto pubblico adeguato, ottenendo in questo modo minori costi e, quindi, minori cubature a compensazione. Senza, quindi, le tre Torri. I proponenti hanno avanzato una serie di proposte -preferenziali per i bus in attesa della Roma-Lido ristrutturata; copertura delle maggiori spese per realizzare in sede unica la nuova via del Mare/Ostiense; gestione diretta dell’appalto per comprare i treni per la Roma-Lido – che ora saranno esaminate dagli uffici comunali. Entro un paio di settimane è attesa la risposta che, però, dovrà prima o poi finire anche sul tavolo del sindaco, Virginia Raggi, che dovrà alla fine fare il lavoro per cui è stata eletta: decidere.
Touche’….
quante sciocchezze in un solo post…
…..virare decisamente su Fiumicino, tra due anni è pronto e costerebbe pure meno, lasciamo alla Raggi quella discarica piena di ratti e mondezza così sono tutti contenti. Persa di nuovo un’altra occasione per Roma.
basta con questa assurdità fiumicino no è Roma noi siamo Roma non fiumicino
Che strano! Iorio ha sentito solo cori contro lo stadio! Guarda caso, il presidente della commissione urbanistica, che sente solo quello che fa comodo! Questa è una giunta di pusillanimi, che non ha il coraggio di dire a Pallotta, lo stadio non lo fai. Perchè sanno che l’autorizzazione già c’è e dovrebbero pagare milioni di penale, che Pallotta potrebbe spostare tutto a Fiumicino!
Ahahaha il MENSOGNERO colpisce ancora!!!!! ????
Non si possono mostrare ora le perplessità, dopo che hai accettato un iter qualche anno fa il luogo già si sapeva. Ora fanno ostruzionismo mettendo altra burocrazia su già quella che c’è. Basterebbe un sì per iniziare. Inoltre le opere pubbliche si devono fare ok, ma parallelamente alla realizzazione dello Stadio, non si è mai sentito che prima bisogna fare le opere pubbliche e solo dopo lo Stadio. Complimenti!
lassate perde il messaggero, il motivo per cui è contro lo stadio lo conosciamo bene da millenni … ecco la verità:
IL TEMPO (F. M. MAGLIARO) – Chi aveva messo lo champagne in fresco, dovrà aspettare ancora per aprirlo ma finalmente si registrano passi in avanti, forse ancora timidi ma pur sempre in avanti, nella lunghissima querelle tecnica sullo Stadio della Roma di Tor di Valle fra i proponenti – la Roma e Eurnova – e il Campidoglio. Il diario ha registrato ieri la riunione numero 107, stavolta una plenaria con tutti gli uffici comunali presenti: urbanistica, mobilità, lavori pubblici. Una riunione che sarebbe passata sostanzialmente inosservata come le 106 precedenti se non fosse stato per le dichiarazioni rese dal sindaco, Virginia Raggi, che, martedì sera, ha rilanciato la vicenda da Tor di Valle con un atteggiamento duro e puro rivolto a mettere la Roma in difficoltà e a coccolare l’ala malpancista della maggioranza in Consiglio comunale. Sul tavolo della discussione di ieri pomeriggio sempre il solito tema di fondo: quando poter aprire lo Stadio. Da una parte, il Campidoglio grillino, dopo aver cancellato le opere di mobilità da quelle di pubblico interesse in carico alla Roma, cerca ora di mettere una pezza a colori, sfruttando le ambiguità della formulazione della delibera Raggi e vincolando l’apertura di Tor di Valle al completamento di opere in carico alla Regione Lazio (Roma-Lido di Ostia), allo Stato (Ponte dei Congressi) e al duo Comune/CittàMetropolitana (via del Mare/Ostiense). Dall’altro, la Roma che vuole evitare questo legame dato che nessuno degli Enti pubblici coinvolti è in grado di garantire i tempi di realizzazione delle opere di propria competenza. In sostanza, la Raggi, dando seguito alle idee di Berdini, ha avallato prima e adottato poi l’idea che il Ponte dei Congressi potesse sostituire quello di Traiano e che l’intervento già programmato dalla Regione sulla Roma-Lido fosse sufficiente a garantire un trasporto pubblico adeguato, ottenendo in questo modo minori costi e, quindi, minori cubature a compensazione. Senza, quindi, le tre Torri. I proponenti hanno avanzato una serie di proposte -preferenziali per i bus in attesa della Roma-Lido ristrutturata; copertura delle maggiori spese per realizzare in sede unica la nuova via del Mare/Ostiense; gestione diretta dell’appalto per comprare i treni per la Roma-Lido – che ora saranno esaminate dagli uffici comunali. Entro un paio di settimane è attesa la risposta che, però, dovrà prima o poi finire anche sul tavolo del sindaco, Virginia Raggi, che dovrà alla fine fare il lavoro per cui è stata eletta: decidere.
No al quartiere di Tor Pallotto……Vattene!!!!!
è inutile che continui a cambiare nome, e dai!!!
Ergo ,dopo aver letto le quotidiane baggianate possiamo impostare la seguente equazione Pallotta + Baldini = stadio – ASroma .La Roma e` infatti il corollario pallottiano , una scusa per convincere il popolo dei tifosi ad accettare questo stadio come della Roma anche se poi sara` il suoe l’AS Roma paghera` l’affitto. Questa la sintesi nuda e cruda.Tirarla per le lunghe potrebbe scoraggiare e far scappare l’americano ,che molto considrano il salvatore senza pensare che in realta nel salvamento romanista c’era lo zampino di unicredit.
Ma a noi lo stadio interessa poco ,quindi rivolgiamo i nostri pensieri alla Roma dove la dirirgenza che poi non si sa piu` qual’e` e` completamente fuori di testa a circa un mese salvo miracoli dall’inizio delle ostilita`calcistiche.
Un saluto a Plusvalenza e al Professore. Si vede proprio che pur di mandare via il presidente Pallotta vorreste vedere schiantare la ROMA!
ALES 23 ha scritto esattamente come si è svolto l’iter per l’approvazione dello stadio (Del NOSTRO STADIO e DELLA NOSTRA SQUADRA….mia certamente, ma vostra boh!?)
Allora se Plusvalenza NON vuole Pallotta raduni dei compratori che potranno acquistare le azioni della ROMA, altrimenti il tuo è un odio senza il minimo senso. Ti voglio ricordare che prima degli americani l’AS Roma era di Unicredit!
Al Professore dico solo:
Ma a una persona che ti spiega (anche succintamente direi) l’iter per la realizzazione dello stadio (IL NOSTRO STADIO) tu rispondi “quante sciocchezze in un solo post?” Ma ti rileggi dopo aver scritto????
Comunque sempre Forza ROMA!
Voi geni istruiti pallottisti continuate pure a tifare per l’ As Azienda quartiere plusvalenza fpf ec.ec. , io al momento tifo solo per l’ ASRoma libera da questo incubo. Yankee go home…..vattene!!!
Ecco un altro intossicato dalle fregnacce di Magliaro & C. Per legge, la 1150/42 s.m.i., tutte le opere di urbanizzazione necessarie a fare funzionare un piano attuativo di iniziativa privata sono a carico del proponente. Solo eventuali opere eccedenti richieste dalla P.A. possono essere eseguite dal proponente in cambio di cubatura eccedente il PRG.
Per legge il testo della convenzione deve prevedere prima la esecuzione delle opere di urbanizzazione necessarie per fare funzionare la cubatura privata autorizzata nel singolo comparto e poi il rilascio del permesso a costruire. quindi per avere il permesso costruire dello stadio è necessario eseguire perlomeno i collegamenti esteri, le fogne, i parcheggi di standard, ecc. necessari per lo stadio. Il testo della convenzione non va trattato con il privato, ma è elaborato dal funzionario pubblico nell’esclusivo interesse pubblico e nel rispetto delle leggi, art.97 della Costituzione Italiana. Se vuole poi il privato non la stipula. Possono essere considerati come esistenti opere pubbliche già programmate e finanziate dal pubblico, purché sano terminate entro tre anni. Testo Unico Urbanistica legge 380/01 smi. Quindi il ponte dei congressi considerato esistente, deve essere finito tra tre anni altrimenti non esiste. Il ponte di Traiano era a carico dei privati per un costo di 100 milioni e se vogliono i privati lo possono sempre proporre e realizzare a loro carico.
Il progetto Marino è stato BOCCIATO in conferenza dei servizi e il progetto Raggi è stato un tentativo politico mal riuscito di salvare il salvabile.
d’accordo