Spinazzola stalkerizza il Salisburgo, Belotti e Dybala le rotaie per il treno europeo
I giallorossi hanno piegato gli austriaci trascinati dal terzino azzurro libero di muoversi e inventare per il Gallo e per l’argentino. La sconfitta di misura dell'andata a Salisburgo spazzata via in 40' arrembanti, pieni di ardore, coraggio, corsa e lucidità.
Foto Tedeschi

SPINAZZOLA ROMA SALISBURGO – La Roma stende il Salisburgo e Spinazzola lo stalkerizza con una prestazione sontuosa. Mourinho e i suoi riescono a mettere a terra un progetto di partita voluto e preparatamo con considerevole dovizia di dettagli, gli riesce tutto per la gara perfetta. Due a zero già nel primo tempo e la gara è sostanzialmente finita lì; poi gestione e compattezza per evitare sbandate e curve larghe.
La beffa del “Romaexit” – ammettiamolo – era nei pensieri più reconditi dei tifosi giallorossi avvezzi a paludate eliminazioni, rimonte abortite e qualificazioni sfiorate per un soffio. L’esperienza internazionale di Mourinho, il ritorno di un pezzo da novanta come Spinazzola e la partita giusta di Belotti hanno fatto la differenza. Certo, il Salisburgo era avversario alla portata, per cui vietato parlare di impresa storica, ma alla Roma va concesso l’onore al merito di averci creduto e di aver messo il confronto sui binari giusti sin dall’inizio. Niente retropensieri e tatticismi, ma lucidità, coraggio e corsa.
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Spinazzola stalkerizza l’avversario
La doppia rifinitura di Spinazzola spacca la partita in 7 minuti, dopo due anni in cui non collezionava almeno un assist in due presenze consecutive in tutte le competizioni. Devastante quasi come ai tempi dell’Europeo, illuminato come nella stagione pre-infortunio, instancabile pendolino scardina-difese, Leo è tutto un andare e tornare con licenza poetica di inventare. Ventisette passaggi riusciti su 38, palloni intercettati, contrasti vinti, gli manca solo la conclusione, ma a quella ci pensano le virtù taumaturgiche di Dybala e Belotti con il Gallo alla sua prova migliore in giallorosso che non ha fatto rimpiangere l’assenza dell’ammaccato Abraham.
La Roma assennata e lucida studiata da Mourinho
Volenterosa, dominante, assennata, non c’è mai spazio per spregiudicatezze e follie. La Roma che conquista gli ottavi di Europa League è una squadra che sa interpretare i momenti del match mixando qualità, (collettiva e individuale), accortezza ed estetica. Matic in serata, Cristante imprescindibile, Zalewski imprendibile e chiude con 8 cross all’attivo, tutto il reparto difensivo concentrato e concreto, non concede nulla e nel 2023 Mou quando non ha preso gol ha sempre vinto.
I giallorossi hanno fatto i compiti a casa e si vede, Josè ha catechizzato i suoi dopo la sconfitta immeritata dell’andata. L’ha studiata a lungo, prima e dopo l’intermezzo con il Verona, il suo staff l’ha analizzata nei particolari questa sfida. Dovuta la menzione del tecnico nel finale al suo team. Un successo e una battaglia di novanta minuti che non solo regalano una qualificazione agli ottavi che tiene dischiusi i sogni più belli, ma conteranno nella testa della gente più di quanto si possa immaginare.
GSpin