• Spalletti in conferenza: ´Modulo alternativo? Per ora avanti così´

    22/10/2007 - 0:00

    Stiamo inserendo la conferenza stampa di Spalletti e Juan alla vigilia della sfida di Champions League tra la Roma e lo Sporting Lisbona.
    Le dichiarazioni di SpallettiC’è un po’ di malumore attorno alla Roma?“E’ un malumore che può dipendere dal fatto che può succedere un periodo dove le cose non vanno per il verso giusto. E si hanno le caratteristiche che ha questa squadra, si è più penalizzati rispetto agli altri. Bisogna analizzare i fatti con tranquillità. Non c’è necessità di creare nervosismi, ne allarmismi”.Ha mai pensato ad un modulo alternativo?“Secondo me si può fare. Anche se penso sia meglio inserire calciatori con caratteristiche diverse in questi modulo. Il singolo, con le sue qualità, può dare qualcosa di diverso senza snaturare il gioco della squadra. Vucinic tre-quartista, ad esempio, può dare qualcosa di diverso. Lo stesso discorso vale per Giuly o per un mediano che ha più fisico rispetto ad uno che fa giocare di più la palla. Questo si può fare. Ma non è necessario ricercare un modulo alternativo per il momento. Si va avanti così”.Roma ridimensionata dopo il pareggio con il Napoli?“In queste ultime partite c’è stata una piccola involuzione. Non credo, però, che la Roma esca ridimensionata. Può mettere a posto le cose. Servono piccoli accorgimenti. Dovremo lavorare, come sempre, sulla disponibilità di squadra. Sul “sotto palla” come diciamo noi sul campo. Dovremo ridare compattezza alla squadra. Riparte tutto da lì”.
    Domani sarà una sfida decisiva domani? La Roma, facendo un calcio molto offensivo, si può definire una squadra “poco italiana”?
    “Sia per la Roma che per lo Sporting sarà uno scontro decisivo per il passaggio del turno. E’ quasi un’eliminazione diretta se si vanno a valutare la gara d’andata e quella di ritorno. Ci giochiamo moltissimo. E’ chiaro che noi, giocando la prima in casa, abbiamo qualche imposizione in più. E di questo ne siamo consapevoli. Entrambe le squadre sanno giocare bene anche in trasferta, sanno giocare a calcio e possono fare risultato su qualsiasi campo. Sono due partite aperte a qualsiasi risultato. La Roma ha questa qualità offensiva, o comunque questa capacità di attaccare per fare risultato ed effettivamente è un tipo di mentaliutà che può assomigliare a quella dei campionati stranieri. Però, avere la compattezza di squadra e l’atteggiamento equilibrato, è sempre la cosa migliore, al di là del campionato dove si gioca. Attualmente in fase difensiva dobbiamo fare qualcosa di più, dobbiamo avere un’attenzione maggiore agli sviluppi del gioco. Anche se deve rimanere la stessa voglia di andare a vincere le gare”.La Roma è una squadra in crisi?“No. La Roma è una squadra che ultimamente non fa vedere quella convinzione e quella tranquillità necessaria per proseguire in quei risultati che ha ottenuto sin qui”.Perché la Roma prende tanti gol dai calci piazzati?
    “Sui gol subiti nei calci da fermo, in questo periodo è vero. In un discorso più ampio, però, non è così. In questo momento siamo penalizzati sempre nella stessa situazione. Probabilmente, più metti attenzione a quelle situazioni e più nervosismo si viene a creare. Anche al Milan, qualche tempo fa, è successo di prendere tanti gol su palla inattiva. Come è successo anche ad altre squadre. In un’analisi più approfondita non è così”.
    Secondo lei è giusto continuare a far tirare le punizioni a Totti che è un grande calciatore mondiale ma non è uno specialista? Perché non si sfruttano meglio le tante punizioni dal limite? “A noi, effettivamente, può mancare uno specialista vero e proprio. Sono contento, però, di come Totti batte le punizioni. Abbiamo anche altri giocatori che le possono battere, come De Rossi, come Vucinic, come Mancini e come Taddei che hanno la capacità di calciare sopra la barriera. Per quanto riguarda le esercitazioni da fare, lei probabilmente non sa quello che facciamo in allenamento. Lavoriamo sui calci da fermo come su tutte le altre situazioni di campo”.
    Non trova che sia uno spreco far battere gli angoli a Totti, quando potrebbe posizionarsi al limite dell’area per un’eventuale conclusione dalla distanza?
    “E’ vero, ultimamente Totti ne ha battuto qualcuno in più. Ma anche Pizarro li va a battere, gli stessi Mancini e Taddei. Sul fatto di mettere un calciatore, dotato di buon tiro, al limite dell’area come Totti che, probabilmente da quella posizione di partenza ha meno rincorsa difensiva, può creare problemi. E’ successo di subire delle ripartenza da calcio d’angolo. Se è vero che Totti ha una grande capacità di tiro, ha qualcosa in meno nella rincorsa in caso di ribaltamento dell’azione. Per le squadre che battono, possono accadere molti problemi sulle respinte degli avversari e sui contropiedi. Totti, in questo senso, sarebbe più penalizzato. Da una parte si guadagnerebbe, dall’altra ci si rimette. Bisogna stare attenti dunque a quale parte forzare”.

    La sensazione è che Inter e Juventus soffrano di più il gioco avversario, ma riescano comunque a fare risultato. Le è sorto qualche dubbio su come schierare la Roma?
    “Non c’è necessità di stravolgere il lavoro fatto in questi due anni. Le scelte sono state fatte in funzione di dare continuità a questo lavoro e di rafforzare quest’idea che abbiamo avuto e che ci ha dato dei risultati. Nelle ultime partite la Roma ha fatto vedere di aver in parte smarrito qualche certezza e qualche sicurezza, però non ho visto una squadra che ha sbagliato tutto nello sviluppo delle proprie situazioni. C’è soltanto da rimettere a posto alcune cose. Sono convinto che la Roma riprenderà il proprio passo, anche perché spesso c’è stata molta casualità. Stamattina, ad esempio, a Perrotta, correndo da solo, gli si è girata la caviglia. Il momento è questo. Per cui bisogna saper far fronte a queste piccole cose che ti capitano senza che si commettano degli errori forzati”.
    Le condizioni di Perrotta?
    “Bisognerà vederlo domani. Ora è fasciato. E’ stata messa una benda compressiva. Vedremo domani mattina, anche se quando è rientrato negli spogliatoi stava meglio”.
    C’è la possibilità di tornare al ritiro prima della partita? Tra le critiche che sono state fatte alla in questi giorni, c’è anche quella di una squadra, forse, un po’ appagata. Che ne pensa?“Secondo me in una squadra come la Roma ci vuole solo la tranquillità. Essendo una squadra di qualità e di estro, riesce a produrre le proprie caratteristiche attraverso l’equilibrio e una psicologia gestibile. Senza andare a creare tensioni che potrebbero innervosire e di conseguenza andare contro a quelle che sono le qualità della squadra. Il ritiro è come sempre. Questo comportamento e questo tipo di gestione, che fa parte del mio modo di vedere le cose senza coinvolgere troppo i ragazzi, hanno la giusta importanza se si ha a che fare con un gruppo di ragazzi seri. E la Roma ha a che fare con un gruppo di ragazzi seri. C’è uno spogliatoio unito e compatto. I ragazzi sanno benissimo valutare quello che succede. In questo momento andremo avanti come sempre, anche perché i ragazzi che vanno a casa sono quelli che hanno mogli e figli. Quelli che rimangono qui, sono coloro che avvertono qualcosa di diverso. C’è chi cena con la famiglia, mette i bambini a letto e poi alle 10 rientra. Secondo me è una gestione che responsabilizza di più il gruppo. Non c’è qualcosa di strano in questa gestione. Di strano c’è il fatto che si continua ad essere legati ad un modo di fare ormai radicato che non so se, effettivamente, possa dare dei risultati. Tutti ci comportiamo in base a quanto fatto da chi ci ha preceduto. Siccome è sempre esistito, tutti lo continuano a fare. Ma effettivamente il ritiro da qualcosa di più? E’ vero che in questo momento ci serve un po’ più di attenzione, ma i ragazzi lo sanno e sono convinto che sapranno metterla nelle prossime gare. Soprattutto faranno attenzione a quei particolari che ho citato prima. Non c’è bisogno però di andare a creare il coprifuoco che è sbagliato per il tipo, la qualità e la mentalità di questo gruppo. Non penso assolutamente che la mia squadra si sia ammorbidita perché crede ormai di aver vinto tanto. Anzi, stiamo parlando di tutt’altro. Per cui è da escludere un appagamento. Tornando al ritiro, ci può essere la volta che facciamo qualcosa di diverso per dare un impulso di novità. Dipende da alcuni dettagli, da alcuni periodi. Ci può essere la volta in cui si impone qualcosa di più proprio per dispetto. Durante i ritiri, secondo me, si sta peggio che a casa. In questo momento, i ragazzi vanno in giro, stanno con le loro famiglie. Per il momento i presupposti sono questi, poi si potrà fare anche qualcosa di diverso. I risultati li abbiamo così. Ho passato un periodo con il Presidente Pozzo che ci mandava in ritiro dal giovedì alla domenica. Siamo stati un’annata. E poi ci siamo salvati all’ultima giornata. Era l’anno in cui subentrai sulla panchina dell’Udinese. Erano sempre stati in ritiro, sono subentrato io e abbiamo continuato a perdere pur andando in ritiro. Non è che i ritiri facciano vincere le partite. Se mi assicurate che è così, restiamo a Trigoria…”
    Potrebbe chiederlo la società però?
    “Può farlo sicuramente. La società mi ha dato la possibilità di gestire il gruppo, li ringrazio e anche stasera faremo come abbiamo sempre fatto ultimamente. Poi dalla prossima volta potrebbe esserci anche qualcosa di diverso”.
    Ci può spiegare come è andata la trattativa per Cicinho? E’ un giocatore che lei ha segnalato oppure è stata la osicetà a proporglielo e lei ha dato il suo gradimento?
    “E’ un giocatore che ci piaceva e che siamo andati a prendere. Non si possono dare tutti i dettagli. cicinho è un calciatore che ha delle qualità e delle caratteristiche. Secondo me non sta facendo male. Si sta confrontando con dei calciatori che sanno sviluppare lo stesso ruolo e di conseguenza ha giocato ed è stato fuori. C’è stato un periodo in cui è stato costretto a fermarsi per infortunio e quindi necessita ancora di un po’ di tempo per mostrare dei miglioramenti. Sta facendo il suo ed io sono abbastanza contento. E’ chiaro che se un giocatore viene chiamato in causa in un periodo in cui la squadra ha qualche difficoltà, è penalizzato anche lui. E’ tutto a posto comunque”.
    A vole, Cicinho, è sembrato un po’ un corpo estraneo?
    “Non esageriamo. Probabilmente sono state create delle aspettive che non sono corrette per quello che può essere un calciatore normale. E’ un giocatore che sa spingere, che ha delle qualità tecniche e che se inserito anche lui in un momento in cui la squadra fa bene, riesce a mettersi in evidenza. Messo in campo in un momento particolare come questo ci riesce meno. Dipende anche dalle scelte che ho a disposizione. E ‘ chiaro che quando ho la possibilità cerco di alternare qualcosa. In questo momento, non abbiamo possibilità di alternanza davanti e giocano gli stessi, però se avessi avuto le possibilità avrei fatto come per il ruolo di esterno basso. A Cicinho gli viene accostato, come giudizio, quello che è il risultato e lo sviluppo della partita. Lui comunque si sta comportando bene”.
    Che gara si attende domani?
    “Tenteremo di avere quei piccoli accorgimenti di cui abbiamo parlato in precedenza, per non condereagli avversari degli spazi che possano permettergli di sviluppare le loro caratteristiche”.
    La Roma, durante il mercato, era partita per prendere Suazo. Poi il colpo più importante è stato Cicinho. Vi ha condizionato il mancato acquisto dell’honduregno?
    “E’ vero che Suazo è stato uno dei giocatori che abbiamo seguito. Però poi abbiamo preso Giuly ed Esposito. Per noi Vucinic è un attaccante. E’ un prima punta che sa sviluppare bene quel ruolo anche se spesso lo faccio giocare a sinistra perché Totti nel ruolo di terminale offensivo ha dato alla squadra un’imprevedibilità importante. Coerentemente con quello che è stato il lavoro di sviluppo in questi due anni, si è cercato di andare a creare una squadra che abbia la possibilità di affrontare al meglio un campionato duro e lungo come il nostro, considerando anche la Champions e la Coppa Italia. Vucinic sa fare bene il ruolo della prima punta. E’ ingrado di difendere la palla. Non sarà il “pennellone” lungo che spizza la palla di testa, ma quello che poteva fare Suazo lo può fare benissimo anche Vucinic. Anzi nel ruolo di punta, con le spalle girate alla porta, può fare anche meglio di Suazo”.
    Nonostante l’arrivo di molti esterni, manca un vice Taddei?
    “Cerchiamo di non essere troppo precisi, però, altrimenti andremmo a creare delle difficoltà. Taddei è un giocatore particolare. E’ bravissimo ad addizionare qualità tecniche ad estro, ad abbinare un lavoro per i compagni alle doti di finalizzatore. Può fare tutta la fascia. Non è neanche facile trovare un altro giocatore come Taddei. Probabilmente, Esposito è più offensivo di Taddei. E’ più bravo con le spalle girate alla porta. E’ in grado di dare uno strappo all’azione. Ci dimentichiamo anche di Tonetto che ha fatto l’esterno offensivo per due stagioni consecutive. Se avrò la necessità potrei ricorrere anche a quel tipo di soluzione. Cicinho perde qualche cosa mettendolo più avanti perché ha bisogno di spazi. In certe partite può rendersi utile come passista, ma non con la stessa qualità di Taddei”.
    Cosa si aspetta dalla gara con lo Sporting?
    “Sarà una partita difficile. Soprattutto per la qualità dello Sporting, una squadra che sa giocare a calcio. E’ una squadra che gioca con il 4-4-2 e con il centrocampo a rombo. Veloso è il mediano basso ed è molto bravo nel palleggio. C’è il tre-quartista Romagnoli, c’è la prima punta Liedson che gioca centrale, con la seconda punta che gli gira attorno. Sia il centrocampista destro che quello sinistro sono molto bravi a giocare nello stretto. Hanno qualità quando giocano la palla corta sui piedi. Lo Sporting ha un atteggiamento offensivo. Per cui, come spesso è avvenuto, dipenderà dalla nostra interpretazione della gara. Se riusciremo ad essere compatti e corti, potremo sviluppare il nostro gioco. Se invece interpreteremo la gara in maniera troppo facile e troppo offensiva, non riusciremo a sviluppare le nostre qualità e lo Sporting potrebbe crearci dei problemi”.

    [FINE]Le dichiarazioni di JuanQual’è la tua condizione? Cosa è mancato alla Roma nelle ultime partite? “Devo fare di più. Spero di aiutare la squadra a risolvere i problemi. Dobbiamo tornare a giocare come abbiamo fatto in precedenza. Cerco sempre di aiutare i miei compagni. E’ la cosa più importante. L’obiettivo personale è che la squadra vada bene. Non si gioca individualmente, ma per il collettivo”.
    Quando rivedremo il miglior Cicinho? Da cosa è stato fermato sin qui?
    “Considero Cicinho un grande giocatore. Però non sono io che devo rispondere a questa domanda, ma lo stesso Cicinho”.
    Conosci dei giocatori dello Sporting? Hai già giocato con loro in Brasile?
    “Sono tutti grandi giocatori. Li conosco quasi tutti. Un giocatore come Liedson ha la possibilità di entrare nella seleçao brasiliana. Dipende da Dunga, non spetta a me sapere se potranno giocare nella nazionale”.
    Che partita ti attendi domani?
    “Sappiamo che sarà una partita difficile. Giochiamo contro una delle migliori squadre d’Europa. Lo Sporting è un grande club ma entreremo in campo con la voglia di vincere”.
    [FINE]

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