Pellegrini, alla Roma serve un ‘Cervo Magico’. L’ex Lamela per la ‘séptima’

SIVIGLIA ROMA LAMELA PELLEGRINI – Il tempo scorre troppo veloce o troppo in fretta? Budapest vi sembra vicina o lontana? Prevale l’ansia o l’adrenalina? Abbiamo il privilegio di farci queste domande, di nuovo, per la seconda volta consecutiva. Abbiamo il privilegio, il diritto e il dovere di sognare. La Roma e il Siviglia saranno protagoniste di una bella favola chiamata finale di Europa League, la domanda è, chi calzerà la scarpetta di cristallo?
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Roma, Lorenzo Pellegrini
C’è una leggenda ungherese che parla di un ‘Cervo Magico’, il Csodaszarvas, che accompagna coloro che si perdono nel bosco in vallate sicure piene di risorse. Ecco, Lorenzo Pellegrini, da capitano, avrà questo compito. Trovare la vallata soleggiata e trascinare la propria squadra verso uno storico traguardo. Non solo del gruppo. Vincere due finali europee da capitano, per il classe ’96, sarebbe un traguardo unico.
Lui che in Europa ha collezionato 4 gol e 4 assist in 1062 minuti giocati, circa 0.34 di media a partita. Appena poco sotto quella di Dybala (0.4), in materia di centri, ma superiore in fatto di assist. Lo score poteva essere ancora più alto, se si considerano 2 pali e un rigore sbagliato. C’è qualcosa da aggiustare nella fluidità del passaggio, talvolta, (76% di precisione), ma il numero 7 è utile in ogni zolla di campo. Tant’è che conta 18 tackle e 31 palloni recuperati. Come si è sempre detto, però, i numeri in una finale diventano opachi. Quello che vogliamo sottolineare è che serve un ultimo Flamenco.
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Siviglia, Erik Lamela
Tutto si può dire, tranne che sia un ex al veleno. Erik Lamela ha speso dolci parole per la Roma, dove ha militato dal 2011 al 2013, segnando 19 gol in 62 presenze. “La finale che avrei voluto”, non ha nascosto l’argentino. Una finale che, se vogliamo, il Siviglia ha conquistato anche grazie a lui, che con il suo gol ha eliminato la Juventus in semifinale. “È la nostra competizione”, dice il classe ’92 di Buenos Aires, e non a caso, perché gli andalusi l’hanno vinta sei volte (compreso quando si chiamava Coppa Uefa) e ora vogliono con forza la ‘séptima’, compreso l’ex Tottenham, e per lui sarebbe la ‘Primera’, perché in Spagna milita dal 2021, mentre la squadra di Mendilibar l’ultima EL l’ha vinta nel 19/20.
Il numero 17 non è stato sempre titolare in Europa, registra una media più bassa di Pellegrini in materia di gol e assist (0.2), 2 di ognuno in 275 minuti (in Linga 5 reti in 30 presenze). E di sicuro in difesa non spende tanto quanto il collega giallorosso: 10 tackle, 13 palloni recuperati. Il ‘Coco’ ha lasciato un buon ricordo nella Capitale, molti lo nominano con affetto. Per gli amarcord, però, ci sarà forse spazio a fine partita. Quando la Roma, si spera, abbia gridato al cielo di Budapest un ‘Olé’ e non un ‘Adiós’.
M.Teresa Tonazzi