Scherzo Capitale

Redazione RN
15/05/2017 - 8:08

Scherzo Capitale

CORRIERE DELLA SERA (A.Bocci) – Lo scudetto può attendere. Massimiliano Allegri rischia e perde. Nei suoi piani, più che logici, la finale di Coppa Italia contro la Lazio tra due giorni, vale più del match point scudetto. Così nel faccia a faccia con la Roma, prima contro seconda, lascia fuori dalla formazione iniziale cinque titolari, soprattutto Dybala e il risultato è una sconfitta pesante che esalta l’Olimpico e permette ai giallorossi il contro sorpasso sul Napoli e di portarsi a meno quattro dalla capolista.

Il campionato si riaccende quando meno te lo aspetti. La Juve, sia chiaro, ce l’ha ancora in pugno: alla capolista bastano tre punti domenica contro il Crotone allo Stadium, però il passo falso è destinato a lasciare il segno. Intanto esalta la Roma, che in questa stagione le partite importanti le aveva quasi tutte sbagliate, dal playoff contro il Porto, ai derby con la Lazio, sino alla sfida di Europa League con il Lione. Stavolta, dopo essere stata inchiodata dalla prima rete stagionale di Lemina, la squadra di Spalletti trova la forza, il coraggio e la qualità per riemergere. Non era scontato, soprattutto senza Dzeko e Strootman. I giallorossi hanno la fortuna di pareggiare nel giro di 4 minuti con De Rossi e nella ripresa, senza più niente da perdere, trovano l’uno-due che squaglia i bianconeri: il diagonale perfido di El Shaarawy sorprende Buffon, il destro secco di Nainggolan (11 reti in campionato) dopo la triangolazione con Salah è la pietra tombale sulle speranze di rimonta della regina. Allegri ci prova inserendo Dybala e rischiando l’acciaccato Marchisio. Ma la partita è già volata via.

La Juve non è la solita Juve: più contratta, meno sicura, in affanno in difesa. Altre volte, con i rincalzi o le seconde linee, che sono di grande qualità, era stata all’altezza della situazione. Nella notte dell’Olimpico mostra invece il lato peggiore. Sorprende come una squadra solida come quella bianconera si smarrisca proprio dopo aver segnato il gol dell’1-0 e aver indirizzato la partita nella direzione giusta. L’approccio, al netto di una mischia pericolosa nell’area di Buffon dopo appena tre minuti, è buono. Asamoah colpisce il palo e Lemina sblocca il risultato dopo appena 21 minuti. La rete del francese nasce da un lancio profondo di Sturaro e si materializza grazie alla dormita colossale di Fazio e alla generosità di Higuain, che anziché tirare smarca il compagno.

La capolista ha il torto di non saper conservare il vantaggio. La Roma rientra in gioco nello spazio di 4 minuti grazie a De Rossi, in un’azione in cui la Juve consente ai giallorossi di tirare tre volte (fatto più unico che raro): Buffon respinge l’incornata di Manolas e il primo tiro ravvicinato di DDR, ma deve arrendersi alla seconda facile conclusione del suo compagno di Nazionale. Nel secondo tempo colpisce l’implosione bianconera. In campo c’è solo la Roma che chiude i conti grazie alle stoccate di El Shaarawy e Nainggolan. Con l’inserimento di Dybala la Juve torna a farsi un po’ pericolosa e, nel recupero, mentre i romanisti festeggiano l’ingresso di Totti, Szczesny salva su Higuain. Lo scudetto è rimandato, per adesso sacrificato sull’altare del triplete. La Roma, invece, torna padrona del proprio destino. La serata comincia con i fischi impietosi a Spalletti e si chiude nel tripudio. Ora ai giallorossi, per tenersi dietro lo scatenato Napoli di Sarri, basterà vincere contro Chievo e Genoa.

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