Ranieri sfida Fonseca: dalle lacrime dell’Olimpico, ad avversario senza scrupoli
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SAMPDORIA ROMA, RANIERI FONSECA – Il bottino della Sampdoria in questa Serie A è davvero misero: solo un match vinto e ben 6 sconfitte su 7 gare, con Eusebio Di Francesco costretto ad abdicare dalla panchina blucerchiata. Come un anno fa, ai tempi della Roma, al suo posto è arrivato l’ex di turno, Claudio Ranieri. I giallorossi non vantano uno score positivo con le squadre che hanno appena cambiato guida tecnica, vedi Udinese-Roma lo scorso anno. Ora Fonseca è chiamato a rompere la maledizione che, come se non bastasse, è una sfida contro il recente passato. Oltretutto la Roma non si può permettere passi falsi: bloccata da un pareggio all’Olimpico contro il Cagliari, si trova attualmente al quinto posto a un solo punto dal Napoli quarto e a 4 dall’Atalanta terza.
Faccia a faccia: Claudio Ranieri
Claudio Ranieri, da quando è entrato nel ‘calcio che conta’ ha allenato ben 16 squadre, prevalentemente in Italia (8), Spagna (3) e Inghilterra (3). Il club con cui è riuscito a vincere di più, nel Bel Paese, è la Fiorentina: nel suo palmarès, coi viola, conta ben due trofei e una promozione in Serie A. Con la Roma ha invece solo sfiorato l’impresa, perdendo per un soffio lo scudetto nella stagione 2009/10 contro proprio quella Sampdoria che ora allena. All’estero invece l’impresa gli è riuscita: come dimenticarsi di quel Leicester campione d’Inghilterra? Dilly-ding dilly-dong, diceva Sir. Claudio. Anche in Spagna hanno dei bei ricordi legati al tecnico di Testaccio: il Valencia è salito sul tetto d’Europa vincendo grazie a Ranieri la Supercoppa UEFA mentre, in territorio nazionale, la bacheca è stata riempita da una Copa del Rey. Ma anche nel calcio gli amori fanno dei giri immensi e poi ritornano e la Roma lo sa bene: dopo il grande rientro di Spalletti (finito male rispetto a come si era lasciato con i tifosi la prima volta) accade lo stesso anche per Ranieri. I giallorossi non riescono più a ingranare con Di Francesco e al suo posto arriva il tecnico testaccino, incaricato di trascinare la Roma fino alla Champions, che però non arriva per un soffio. Dopo aver ricevuto la proposta di entrare nella dirigenza giallorossa, Ranieri ringrazia e rimanda al mittente l’offerta: vuole ancora allenare. E così sarà. A pochi mesi di distanza è un déjà-vu. Sor Claudio è chiamato, un’altra volta, a prendere le redini lasciate da Eusebio Di Francesco, che non è riuscito a incidere neanche in blucerchiato. E, ironia della sorte, il match di debutto sarà proprio contro la sua Roma. I numeri però parlano a favore di Ranieri: contro i giallorossi ha totalizzato 8 vittorie, 7 pareggi e 4 sconfitte in 19 partite da avversario in panchina. E stavolta, Fonseca, dovrà invertire la tendenza anche perché Ranieri non concederà sconti, nemmeno per amore: “Nel momento in cui si va in campo non ci sono amori ma professionalità. Vinca il migliore, noi cercheremo di dare il massimo”.
Faccia a faccia: Paulo Fonseca
La carriera da allenatore di Paulo Fonseca nel calcio che conta non è lunga come quella di Ranieri ma conta altrettanti successi. La sua prima panchina nella Primeira Liga è Pacos de Ferreira, dove rimarrà solo una stagione. Sotto la sua guida il club portoghese termina il campionato al terzo posto e si aggiudica una storica qualificazione ai play-off di Champions League. In Coppa di Portogallo, invece, viene sconfitto in semifinale dal Benfica. Nell’estate del 2013 prende il posto dell’esonerato Vitor Pereira sulla panchina del Porto: quella che sembrava la svolta decisiva per la sua carriera, si rivela invece un totale fallimento. Dopo aver vinto la Supercoppa di Portogallo contro il Guimares, il suo primo trofeo da allenatore, fallisce miseramente in entrambe le competizioni europee e ottiene risultati deludenti anche in campionato. Viene quindi esonerato il 5 marzo del 2014. Sulla panchina del Braga intreccia il suo presente al passato e al futuro: vince la Coppa di Portogallo dopo cinquant’anni di digiuno, battendo il Porto ai rigori. Viene, invece, eliminata ai quarti di Europa League dallo Shakhtar, suo futuro club. Proprio con il club ucraino conquisterà tre scudetti consecutivi: dal 2016/17 alla stagione 2018/19. Qui arriva la chiamata della Roma, che gli permetterà di confrontarsi con palcoscenici diversi. Per Fonseca questo è il momento giusto di dimostrare di che pasta è fatto e che sì, ha la pasta per essere in un top club europeo.
Claudia Belli