18 Ottobre 2022

Sampdoria-Roma, l’analisi tattica: Mou la vince con il baricentro alto

L'analisi dal punto di vista tattico di come la Roma sia uscita da Marassi con tre punti fondamentali

Foto Tedeschi

Non c’era miglior modo per preparare il primo appuntamento con l’alta classifica (domenica arriva il Napoli capolista) che saprà dire cosa può fare questa Roma in costante emergenza, che nonostante tutto al fischio finale è quarta in classifica, e che esce con 3 punti meritati da Marassi, dove da 5 anni il segno 2 latitava in maniera beffarda; buone risposte da tutti, contro una Sampdoria viva, che fino alla fine ha provato a raddrizzare la gara, pur senza impensierire minimamente Rui Patricio nell’arco dei 90 minuti.

MODULI E SVILUPPI DI GIOCO 

Mourinho conferma il 3-4-1-2 rotante ,che grazie a Pellegrini fluttua costantemente verso il 5-3-2 di importanza vitale per gli equilibri difensivi, e con Camara (prima da titolare in stagione) disegna sul campo un assetto più profondo negli inserimenti dei centrocampisti, con Cristante più protetto e libero di autoassegnarsi licenze offensive nonostante la posizione da metronomo ; e se davanti Abraham e Belotti fanno prove di intesa e convivenza, dietro ci sono i 3 stopper Mancini, Smalling, Ibanez, davanti a Rui Patricio, con Zalewski esterno a destra, ed El Shaarawy sull’out sinistro (anch’esso al debutto stagionale dall’inizio); per Stankovic un 4-4-2 dove davanti ad Audero ci sono Ferrari e Colley centrali, con Bereszynski e Augello esterni; in mezzo peso e sostanza di Rincon e geometrie di Villar, con Leris e Djuricic esterni, alle spalle di Caputo e Gabbiadini.

PRIMO TEMPO DI CONTROLLO E DAL VANTAGGIO MERITATO

La Roma ha un impatto positivo e dominante sulla gara sin dai primi minuti, scivola in avanti con personalità, obbligando la Samp ad alzare palla più che costruire, con i mediani delle due squadre che si attenzionano a vicenda, mentre Pellegrini si allinea ai due attaccanti che presidiano il palleggio dei due centrali, con pressing ad invito verso gli esterni; il rigore del vantaggio di Pellegrini assume a quel punto un importanza decisiva, perché obbliga la Sampdoria a scoprirsi e cercare un palleggio che solleciti molto Villar, e sul quale la Roma accorcia perfettamente, lasciando ai liguri la sola possibilità di alzare la palla per Caputo, che viene preso nella morsa dei 3 centrali giallorossi ; la Roma controlla la gara con supremazia territoriale, baricentro alto ,e un indice di pericolosità che ancora risente dell’impasse di Abraham  e Belotti; la Samp fatica a imbastire una costruzione pulita, specie sugli esterni, e quando passa per vie centrali la Roma opera i break fondamentali per la transizione.

RIPRESA DI MATURITÀ, RISCHI ZERO, SOLIDITÀ DIFENSIVA E SPIRITO DI CORPO

Si riparte con Mourinho che mantiene gli undici della prima frazione di gioco, mentre Stankovic opera i primi cambi offensivi, con Pussetto e Murru per Leris e Augello; ma la Roma è consapevole della sua forza, continua a scalare alta su costruzione bassa dei doriani, con i 3 centrali difensivi (Smalling, Mancini, Ibanez) che marcano forte in avanti, mentre quando la Samp prende campo i giallorossi si compattano in un sottopalla completo, con distanze adeguate e senza schiacciarsi, difetto spesso evidenziato; a ciò concorre molto il dinamismo di Camara, che trova sempre i tempi per chiudere gli spazi centralmente, ma soprattutto accompagna molto bene la giocata in avanti, mentre Pellegrini va a tutto campo, con Cristante bloccato; Stankovic aumenta il potenziale offensivo, con Quagliarella e Verre per Gabbiadini e Rincon ; per la Roma diventano importanti le transizioni e gli spazi offensivi che ora la Samp concede; Mourinho legge le intenzioni e gli scenari inserendo Matic e Zaniolo per Abraham e Camara (esce il migliore in campo) ; Zaniolo si dimostra subito pronto ad attaccare gli spazi profondi (in due situazioni potrebbe metterla in mezzo), e con Spinazzola per El Shaarawy (prestazione di spessore) la Roma è pronta per resistere anche fisicamente all’assalto finale della Samp, che con Sabiri si gioca l’ultimo quarto di gara con uno schieramento poco equilibrato e superoffensivo; ma il fortino giallorosso regge, anche perché Karsdorp e Bove(escono Zalewski e Belotti) sono un’iniezione di forze fresche che accompagnano la squadra di Mourinho al fischio finale con un 5-4-1 insuperabile.

Maurizio Rafaiani

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7 commenti

  1. gio ha detto:

    se non c’era il rigore era un altro risultato 0-0

  2. gios ha detto:

    Rosica 2

  3. Vincent Vega ha detto:

    Analisi tattica: pala lunga e pedalare. Anche troppo sofisticata direi.

  4. elconde ha detto:

    Analisi societaria: se prendi i parametri zero anche i risultati saranno zero