4 Dicembre 2020

Roma-Young Boys, analisi tattica: grande circolazione, combinazioni e interscambi di livello da parte dei giallorossi

Foto Tedeschi

ROMA YOUNG BOYS ANALISI TATTICA – Missione compiuta, qualificazione e primo posto raggiunto, che rendono una passerella ininfluente l’ultima gara di girone di Sofia, al termine di 90 minuti al cospetto di uno Young Boys inconsistente nonostante l’immeritato e mai legittimato vantaggio iniziale, e comunque letteralmente portato a spasso e fatto girare a vuoto per il campo dalla Roma; così come i giallorossi hanno trovato maniera, senza dubbio, di rispondere in modo perentorio alla brutta prima sconfitta stagionale di Napoli, rispondendo sul campo senza possibilità di replica; importante sarà dunque, domenica col Sassuolo, confermare come sia stata solo una parentesi imprevedibile e imponderabile l’infelice esibizione di pochi giorni fa, che aveva contribuito immediatamente, ed in maniera affrettata, a rimettere in discussione prematuramente quanto di buono fatto finora.

Roma-Young Boys, analisi tattica: moduli e sviluppi di gioco


Nel consueto 3-4-2-1 Fonseca prosegue il trend di Europa League caratterizzato da un turn over sempre ponderato e scientifico, sia negli 11 iniziali che nei cambi in corso di gara; dunque spazio al portiere di Coppa (Pau Lopez) con Ibanez, Cristante, e Juan Jesus, terzetto consolidato nelle ultime uscite europee, così come Bruno Peres e Calafiori sugli esterni, e Villar in mezzo al campo affiancato da Diawara nell’operazione di recupero della condizione graduale; davanti il tridente iberico con Borja Mayoral nuovamente chiamato a dare segnali di affidabilità, con Carles Perez e Pedro punte esterne a piede invertito; per il camaleontico Seoane un’inedita difesa a 3 in un 3-5-2 che ruota intorno alle mezzali che si inseriscono a seconda degli sviluppi di gioco nella posizione di trequartista alle spalle delle due punte.

Primo tempo di grande circolazione, combinazioni e interscambi di livello, prestazione globale di grande spessore e qualità

Il primo tempo è una gradevole recita a tutto campo, in primis di Pedro, che risponde da campione alla prova incolore del San Paolo/Maradona, in un moto perpetuo a tutto campo a cucire gioco in mezzo al campo, a ripristinare la parità numerica in mezzo al campo, per poi accompagnare lo sviluppo offensivo occupando sempre gli spazi giusti, e fraseggiando di fino ora con Borja Mayoral, ora con Carles Perez, ora con Villar, ora con Diawara, mentre ispiratissimi sugli esterni Calafiori e Bruno Peres allargano il campo e spingono con costanza e qualità; il 5-3-2 dei bernesi si schiaccia molto sotto palla, non trovando mai grandi possibilità di alzare il baricentro; per 25 minuti la Roma trova pericolosità sistematica, con Cristante che nella costruzione bassa trova sempre dentro al campo sia Villar, che Diawara, che il movimento tra le linee avanzate di Borja Mayoral,imbucate e palle filtranti sistematicamente al destinatario; la Roma sfonda sia centralmente che sulle corsie esterne, c’è grande movimento senza palla e grande ispirazione e voglia di fare da parte di tutti gli interpreti, con le occasioni gol che piovono copiose; lo Young Boys non la prende mai, due tocchi e la Roma muove palla con ritmo, velocità e qualità; la Roma è altissima, corta, e tutta dentro la metà campo avversaria, con Ibanez che marca forte Nsame fino a 25 metri dalla porta di Von Ballmoos, e nell’unica profondità centrale esattamente nel corridoio di Cristante, il suo non essere difensore, l’affrontare con la postura e l’atteggiamento scorretto l’avversario genera l’effimero vantaggio elvetico; che rimane un caso isolato, perché i giallorossi ripartono con pazienza, con sicurezza e senza il minimo contraccolpo, e il pari di Borja Mayoral riequilibra le sorti di un incontro che di fatto i giallorossi stavano dominando in lungo e in largo.

Ripresa piacevole, di continuità e qualità di gioco

Si riparte con Spinazzola che rileva Ibanez nei 3 centrali (come a Cluj)e la staffetta preordinata Mkhitaryan per Pedro ; Un ora di gioco per Villar (60 minuti di danza sulla palla) e Borja Mayoral, e altra staffetta preordinata e omologata nelle posizioni con Pellegrini e Dzeko, e poco dopo Fazio che fa rifiatare Cristante; la sinfonia del secondo tempo accompagna la Roma fino al fischio finale, che sancisce il Sedicesimo di Finale, in una competizione dove gli uomini di Fonseca potrebbero regalarsi un cammino e un finale prestigioso.

Maurizio Rafaiani

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