Roma-Verona, le pagelle: (H)Ola, Solbakken. Spinazzola tango Argentino. Elettricità El Shaarawy

ROMA VERONA PAGELLE – Il discorso di Mourinho a fine gara riassume l’importanza che aveva l’essere compatti questa sera. Missione compiuta, la Roma è compatta in campo e fuori e va a riprendersi il terzo posto dopo aver battuto il Verona 1-0 con gol di Solbakken. Approfondiamo le pagelle dei giallorossi.
ECCO COME E’ ANDATA ROMA VERONA
Roma Verona, le pagelle di Romanews.eu
Una gara di qualità in una partita spigolosa, dove il Verona non esita a mostrare i muscoli. Tra le tante assenze, Abraham è l’ultimo in ordine cronologico ad uscire per un colpo fortuito al volto. Al suo posto Belotti, a cui è mancato solo il gol, l’erba dell’Olimpico ha raccolto ogni sua goccia di sudore. L’uomo della serata è però sicuramente Ola Solbakken, che ha fatto jackpot: prima da titolare, primo gol in giallorosso, e non uno qualsiasi, ma una rete da tre punti.
Bene anche Spinazzola, che ha servito il norvegese con un pregevole colpo di tacco. El Shaarawy, poi, è in grande condizione, ha gamba, e lo mostra senza problemi, rendendosi spesso una spina nel fianco nella difesa veneta. Bene Bove a centrocampo, e meglio Cristante che spunta su ogni pallone. Il ritorno di KArsdorp anche è stato senza sbavature, con tanto di applausi dell’Olimpico. Bene la difesa, che non rischia, di fatto, nulla. Unica nota stonata, Smalling, diffidato, ha rimediato un giallo che gli costerà la Cremonese.
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I voti dei calciatori della Roma
Rui Patricio 6: Lazovic prova a soprendere tutti con uno schema su punizione, Rui non ci casca. E neppure sulla velenosa punizione di Duda.
Mancini 6,5: Lo sa che non sarà una gara tranquilla, fa la voce grossa con Gaich, in senso metaforico e non. Ma sostanzialmente non rischia niente insieme ai compagni di reparto. Mantiene la porta di Rui inviolata.
Smalling 6: Una partita ordinata, la sua, finchè non entra in maniera scomposta su Ngonge e viene ammonito. Era diffidato e salta quindi la Cremonese. Mezzo voto in meno per un giallo evitabile.
Ibañez 6,5: La sua gara inizia con un tentennamento su Ngonge, che poi gli fa anche tunnel. Poi guarda i colleghi e li emula, tornando a regime e respingendo ogni avanzata gialloblù. Quando entrano in sintonia i tre in difesa, è raro trovare anche uno spiffero.
Karsdorp 6,5: Il figliol prodigo, non si vedeva in campo da novembre. Ora lo si vede ovunque, non lascia respiro a Doig. E poi fa un gran taglio in area che spaventa non poco la difesa veneta. È attento, stavolta non gli sfugge neppure una copertura. Esce tra gli applausi. (Dal 69’ Celik 6: Riprende il filo lasciato da Karsdorp e anche lui fa una prestazione ordinata, stavolta senza brividi).
Cristante 7: Subito prezioso in copertura in area sul 26 gialloblù, efficace in più di un anticipo. Non mancano i ‘soliti’ lanci lunghi per gli attaccanti, ma non sempre arrivano a destinazione. Fa respirare l’Olimpico in scivolata su Doig quasi a botta sicura. Oggi non c’è un filo d’erba fuori posto dove è passato.
Bove 6,5: Preferito a Matic, serve la frizzantezza che con il Verona ha già dimostrato. È reattivo, fa a sportellate con gli avversari se necessario. Corre dietro a tutti quelli che transitano verso Rui Patricio senza il lasciapassare.
Spinazzola 7: Ha delle giocate arretrate da rispolverare, prova ad accendersi subito per lanciare El Shaarawy. Spesso riesce ad arrivare sul fondo, ma i cross tendono ad essere troppo alti. Si presenta sempre all’appuntamento con Depaoli e lo sfida 1vs1, non si nega la gioia del tiro appena intravede uno spazietto libero. Il suggerimento in area per Ola è di argentina memoria, ed è l’idea che serviva per sbloccare una partita imbrigliata.
El Shaarawy 7: Parte forte, alla sua 4a consecutiva da titolare. Bello il filtrante per Solbakken dopo appena un minuto. Si mette in proprio e si invola verso Montipò, poi cerca Solbakken che viene murato e allora torna in cattedra, ma neppure il suo tiro passa. Ci riprova a più riprese, macina chilometri in campo con il Gps fisso su Montipò. (Dall’85 Wijnaldum SV: L’Olimpico applaude appena si alza dalla panchina, è la prima ufficiale a ‘casa’).
Solbakken 7,5: A grande richiesta del pubblico parte dal 1’, e il pubblilco ha ragione. Ola non può iniziare meglio di così, con il grido dell’Olimpico che accompagna la sua prima esultanza nella sua nuova casa. Con personalità si assume la responsabilità di tirare una buona punizione. Vuole mostrare le sua carte, corsa, dribbling, ma c’è da modellare bene l’ingranaggio che lo inserisce nella dinamica della manovra. Trova la vite, la inserisce e sblocca la partita. Tempistiche perfette di inserimento, mancino rasoterra chirurgico sul secondo palo. (Dal 69’ Zalewski 6: Serve energia fresca per contrastare gli assalti finali del Verona, e lui, come al solito, si siede al banco per eseguire il compito. È utile a murare un paio di tiri da fuori.
Abraham SV: : E’ in forma, in fiducia, manda a fare un giro anche l’influenza. Guadagna subito un’ottima punizione. Ma le stelle gli fanno capire che non è la sua serata: prende un colpo al volto ed è costretto ad uscire dopo un quarto d’ora. (Dal 15’ Belotti 7: Sembrava dover partire titolare, ci siamo andati vicini. Subito un paio di buone sponde. Hien mette a rischio la sua performance entrando a forbice, e gli costa un giallo. Spende tantissimo, bella la giocata con cui semina Hien e se ne va fischiettando verso la porta avversaria, ma finisce a terra. Montipò ha deciso che il ‘Gallo’ sul tabellino non deve finirci, toglie via con una manata una capocciata a botta sicura).
Mourinho 7: Deve fare la conta per schierare undici giocatori in campo, si concede un po’ di (obbligato) turnover. Lancia Solbakken dal primo minuto, e torna a puntare su Spinazzola. Due scelte che hanno deciso la partita. Uno fa l’assist, l’altro il gol. Poi mantiene bene il vantaggio mettendo freschezza in campo, con Zalewski e Wijnaldum. A fine gara raduna tutti, in un abbraccio collettivo, a caricare la squadra in un momento chiave della stagione. Protegge i suoi ragazzi, tanto che arriva addirittura a pungere il pubblico.
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M.Teresa Tonazzi