Roma-Udinese, le pagelle: Pellegrini, il cuore oltre l’ostacolo. Rui a doppia mandata. Bove e Abraham rapaci
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ROMA UDINESE PAGELLE – Difficile immaginare una serata migliore per la Roma. La squadra di Mourinho si tiene il terzo posto e allunga sulle milanesi calando il tris all’Udinese. Tante le buone notizie di giornata per i capitolini, che ritrovano i gol di Abraham e Pellegrini e mantengono la porta chiusa. Approfondiamo le pagelle dei giallorossi.
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Le pagelle di Roma Udinese
Il primo rigore parato della sua stagione serve alla Roma per spegnere tentativi di risveglio dell’Udinese. Il portoghese allunga la lista dei clean sheet del 2023 dicendo di no a Pereyra. Granitica la difesa, che tiene ben ferme le transenne in area, tranne che per il tocco di mano di Mancini che vale il rigore. Cristante highlander, prende una gran botta in testa ma resta in campo e tira il rigore del potenziale uno a zero, sparano sul palo. Tuttavia, è l’unica sbavatura della sua serata. Bene Wijnaldum e gran lavoro di Bove, che rimedia al ‘pasticcio’ rigore e segna l’1-0 sul tabellone. Ma non solo, lo si intravede in ogni zona del campo.
Pellegrini torna a riprendersi la scena, non tira il rigore, e svelerà poi che è su richiesta di Mourinho. Dispensa giocate, mette in campo l’atteggiamento giusto e trova il gol, con tanto di cuore sotto la curva. El Shaarawy leggermente più in ombra del solito, Belotti fatica all’inizio, poi trova un bell’assist per il capitano e qualche buono spunto. Torna al gol Abraham, e può essere importante per ritrovare un po’ di leggerezza.
I voti ai giallorossi
Rui Patricio 7: Il primo pallone che orbita dalle sue parti è targato Samardzic, ma è troppo lontano dalla sua staccionata per prestarvi attenzione. Il giocatore di Berlino torna a bussare su punizione, Rui c’è. L’unico brivido del primo tempo. Replica su Lovric nella ripresa. Sul rigore di Pereyra chiude a doppia mandata la porta e strappa un’altra ovazione.
Mancini 6: Tempo cinque minuti e si trova con l’erba sui pantaloncini per una gran chiusura in scivolata su Pereyra. Come al solito dà un contributo anche in avanti, va quasi a botta sicura di testa, ma spara centrale. Rischia qualcosa su un passaggio corto a Celik, pressato. Ricambia il ‘favore’ del rigore con un tocco di mano in area che costa un tiro dagli 11 metri e mezzo voto in meno.
Smalling 7: Chris torre di controllo. Non concede autorizzazioni all’ingresso dell’area, di testa non c’è partita, ma l’inglese spunta in ogni zona a ridosso dell’area. Sradica a Success un pallone pericoloso, orientato verso la porta.
Llorente 6,5: Con calma ‘british’ come Smalling, chiude bene linee di passaggio che potrebbero diventare pericolose. Per il resto fa il suo, con grande concretezza e senso della posizione.
Celik 6: Ha una buona occasione di (ri)scalare le gerarchie di fascia. Dalla sua parte passa di meno il gioco offensivo, tuttavia Zeki mantiene le posizioni e segue bene le iniziative bianconere. Deve fare i conti con un po’ di imprecisione. Nella ripresa carbura meglio e serve un paio di buoni palloni a Belotti e Pellegrini. (Dal 73’ Spinazzola 6,5: E’ fresco e questo causa qualche grattacapo all’Udinese. Scende alla sua maniera verso l’area bianconera e ne passa due prima di essere chiuso in corner. Riesce a disegnare la traiettoria giusta al secondo tentativo, cross teso per il tris firmato Abraham).
Cristante 6,5: Di riposo non se ne parla neppure. Ha subito una chance di testa dopo un buon inserimento nella linea difensiva avversaria, ci riprova su punizione. Rischia di essere l’ultima azione della sua partita, perché prende una gran botta al volto in un contrasto con Success, resta a lungo a terra a farsi medicare dallo staff giallorosso. Ma questo non lo ferma, resta in campo. E ha addirittura la chance del vantaggio, perché si incarica lui del rigore, e, lo sappiamo, difficile da credere, colpisce il palo. Ma stavolta c’è Bove sulla ribattuta. Non si lascia scoraggiare dall’errore, e torna nella sua comfort zone a fare il suo senza sbavature.
Bove 7: Resta dietro le quinte per un po’, entra in scena al momento giusto, quando serve il colpo di scena. Nella scenografia alla Rotterdam, dove la Roma ha la chance del vantaggio su rigore ma colpisce il palo, è il più lesto di tutti e mette a tacere ogni malumore con un gran destro. Prende fiducia, e a centrocampo battaglia ancora più di prima. Lucidissimo nel servire bene Belotti in area.
El Shaarawy 6: La cresta resta bassa nella prima mezz’ora, Stephan è impegnato nel pressing alto e non riesce a trovare spazi per accendersi. Oggi è meno coinvolto del solito (Dal 73’ Zalewski 6: Prova a dare un po’ di spinta che è mancata nella prima parte di gara. Qualche contrasto perso in fase di difesa, tuttavia resta la prontezza della ripartenza.
Wijnaldum 6,5: Si traveste da Spinazzola e dopo una bella discesa sulla fascia serve un gran cross, sul quale non arriva nessuno. Ci riprova appena vede Cristante ben posizionato, la palla è alta. Decide allora di aprire un’attività in proprio, attacca l’area e fa partire un gran destro, parato. Nelle azione offensive, Gini lo zampino lo mette sempre. (Dal 59’ Matic 6: Era destino che entrasse, prima, sembrava per Cristante, poi, nella ripresa, per Gini. Spolvera il campo e rimette in ordine, come suo solito, andando a tamponare gli spifferi).
Pellegrini 7,5: Da ‘zero a cento’. Avrà ancora il tonfo del palo nelle orecchie. A sovrastare quel rumore sordo ci pensa il pubblico, che gli dedica uno striscione di supporto. Sta a lui rispondere sul campo. Il destino mette sulla sua strada un altro rigore, ma è Bryan a presentarsi sul dischetto. Con il senno di poi, la scelta non paga. Ma il suo primo tempo è di buon ritmo, fisicamente sembra star bene. E lo conferma quando, alla 100a da capitano della Roma, trova il destro vincente sotto la Sud, che Lorenzo ringrazia con il cuore, letteralmente. E poi diventa tutto facile, e torna a giocare sereno, con tanto di joga bonito. Mou, che lo aveva abbracciato dopo il gol, gli fa prendere la standing ovation della sua gente. (Dall’89 Tahirovic SV).
Belotti 6,5: C’è da togliere quel fastidioso ‘0’ nella casella gol in campionato. Ha una buona opportunità per andare alla mezz’ora, non riesce a saltare la difesa bianconera. Di testa invece sovrasta tutti su corner, centra il braccio di Pereyra, che vale il rigore. Non riesce a sfruttare la bella palla di Bove in area, ma si porta a casa un assist, quello per il capitano. (Dal 73’ Abraham 6,5: Fortunatamente l’infortunio si è rivelato lieve, e ha quindi l’occasione di mettersi in rodaggio per giovedì. E dopo aver girovagato un po’ per il campo, arriva la gioia anche per lui, si avventa come un rapace sul cross di Spina e torna al gol. Che sia l’inizio di una nuova parabola.)
Mourinho 7: Profetico. Mette Bove dall’inizio, ed è lui che risolve una situazione in salita. La sua Roma tiene ancora la porta chiusa, ottima notizia in vista della coppa. È costretto a sostituire Wijnaldum per infortunio, poi aiuta la squadra cambiando la spinta sulle fasce, e centra l’obiettivo, perché è di Spinazzola il cross del 3-0. Mou ha lavorato sulla mentalità e si vede, la sconfitta in Olanda ha dato benzina. Ha abbracciato Pellegrini dopo il gol, e poi gli ha voluto concedere l’abbraccio dell’Olimpico.
M.Teresa Tonazzi