10 Giugno 2023
Il pagellone della Roma: Dybala, “Joya infinita”. Matic, football Masterclass. Bussola Mourinho
Getty Images

ROMA STAGIONE 22 23 PAGELLONE – Si chiude una stagione sulle montagne russe per la Roma. Tanti brividi, tante emozioni. Nessun trofeo, ma una finale giocata al cardiopalma e con tanto da recriminare, come sappiamo. E una Europa League da ritentare l’anno prossimo. Intanto, da Mourinho a Dybala passando per chi ha giocato meno, Romanews vi propone il pagellone di fine anno calcistico 22-23.
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Il pagellone
- Rui Patricio 6,5 — La sua esperienza resta quasi sempre affidabile. Qualche incertezza di troppo, ma pure qualche parata salva-risultato. In 51 presenze: 20 clean sheet, 46 gol subìti.

- Mile Svilar SV: Ha collezionato pochissimi minuti in questa stagione, nelle amichevoli e nell’apparizione di coppa non aveva convinto troppo. È cresciuto nell’ultima parte di stagione. In 4 presenze: 1 clean shett, 5 gol subìti.

- Ibanez 5,5: Non è facile inquadrare la sua stagione. Tanti interventi e anticipi puntuali, ma non possiamo toglierci dalla mente gli scivoloni che sono costati carissimi, vedasi i derby, che valgono mezzo voto in meno. In 48 presenze: 3 gol, 0 assist.

- Smalling 8: Quando si dice perno della difesa non è un modo di dire. Il muro Chris ha retto tutta la stagione, di crepe se ne sono viste pochissime. Mille di questi giorni. In 47 presenze: 3 gol, 1 assist. Si ricorda soprattutto la rete all’Inter.

- Mancini 7: Ha sempre fatto la voce grossa quando necessario, è pure migliorato dal punto di vista disciplinare (7 gialli, 0 espulsioni). La fascia da vice gli fa bene di sicuro. Da sottolineare anche la rete decisiva contro la Juventus. In 51 presenze: 1 gol, 4 assist.

- Llorente 6,5: Arrivato solo a gennaio, ha di sicuro fatto una buona impressione. Concreto, sul pezzo e concentrato nelle sue 12 presenze. Tanto da “rubare” qualche volta il posto a Ibañez.

- Kumbulla SV: Non ha giocato molto, si è beccato pure un’espulsione e una rottura del crociato. Ma vogliamo ricordare più che altro il gol alla Real Sociedad. In 12 presenze: 1 gol, 0 assist.

- Celik 5,5: Ha alternato buone prestazioni, tipo quella contro il Milan, a partite più “grigie”. Sicuramente meglio, però, nella fase difensiva che in quella di spinta. In 34 presenze: 0 gol, 1 assist.

- Karsdorp SV: Stagione travagliata per lui a dir poco. Da “epurato” a reintegrato a gennaio, ha avuto problemi al menisco e poi pure una frattura nasale, collezionando 18 presenze. Non il suo anno.

- Zalewski 6: L’anno del suo primo gol ufficiale con la Roma (Sassuolo). È stato spostato letteralmente a destra e a sinistra, ha sempre fatto il suo, camaleontico, con pochi errori e, va detto, non troppi acuti. Ma non dimentichiamo il bel gol allo Spezia. In 47 presenze: 2 gol, 1 assist.

- Spinazzola 6: La sua firma d’autore, la famosa cavalcata a campo aperto, l’abbiamo vista a fiammate. Ha avuto alti e bassi, tuttavia non si è mai tirato indietro. L’highlight della sua stagione resta sicuramente il gol al Feyenoord. In 40 presenze: 2 gol, 6 assist.

- Cristante 7: Un voto che andrebbe solo allo spirito di sacrificio. Centrocampo, difesa, ha fatto flipper tra le varie zone di campo, correndo a tamponare ogni zolla critica, e ritagliandosi del tempo, talvolta, per impostare la manovra offensiva, con tanto di gol vittoria alla Salernitana. Ha giocato pure con la testa fasciata. In 53 presenze: 1 gol, 3 assist.

- Matic 8: Dal giorno zero ha iniziato ad impartire lezioni di calcio a compagni e avversari, ad agosto si torna in aula. Leadership, calma glaciale e tanta qualità. Non solo di Pellegrini, siamo sicuri che anche di Nemanja Mourinho ne vorrebbe tre. E pure noi. In 50 presenze: 2 gol, 3 assist.

- Wijnaldum 5: Le aspettative di quando l’abbiamo visto uscire dalla piscina nel suggestivo video di presentazione non sono state completamente esaudite. Certo, è rimasto fuori svariati mesi per una frattura alla tibia, ma purtroppo alla fine non si è rivelato l’arma in più del centrocampo. In 23 presenze: 2 gol, 1 assist.

- Camara 5: Arrivato proprio per sostituire Wijnaldum, ha messo sempre in campo tanta energia, ma meno precisione. Alla fine, l’ex Olympiacos è scalato dietro a Bove nelle gerarchie di Mourinho. In 21 presenze: 0 gol, 1 assist.

- Bove 7: Una delle più belle sorprese dell’anno. Mourinho gli ha dato fiducia, Edo l’ha ripagata con prestazioni di spessore e gol importanti, come quello al Leverkusen valso, alla finale, la finale di Budapest. La sensazione è che da agosto avrà ancora più spazio. In 33 presenze: 2 gol, 0 assist.

- Tahirovic SV: Uno degli altri ‘bambini’ lanciati da Mourinho in questa stagione. Quando sceso in campo (13 presenze) è stato spesso ordinato nelle prestazioni, ma con qualche disattenzione, probabilmente figlia dell’inesperienza. Un profilo però al quale fare attenzione.

- Pellegrini 6,5: Avrebbe giocato anche con le stampelle in caso di bisogno. In campionato è stato più altalenante (l’anno scorso ha segnato praticamente il doppio), in Europa lo score è di tutto rispetto. Per usare le sue stesse parole, però, “Può fare molto di più”. In 48 presenze: 8 gol, 5 assist.

- Volpato SV: Nel finale di stagione si è visto meno, ma quando Mourinho l’ha chiamato in causa ha cercato di fare il suo. A volte in maniera più frizzante, altre meno. In 10 presenze: 1 gol, 1 assist.

- El Shaarawy 7: È davvero l’amico di sempre, quello che c’è nel momento del bisogno. La media punti con Stephan in campo cambia e per la Roma è una gran bella notizia. Anche quando non segna, tiene sull’attenti le difese avversarie. In 42 presenze: 9 gol, 4 assist.

- Solbakken SV: Arruolabile da gennaio (non in Europa), Ola si è visto a fiammate. Ha l’attenuante di dover familiarizzare con il campionato italiano, ma qualche buono spunto si è visto. Ad esempio il suo esordio da titolare decorato da un gol vittoria. In 19 presenze: 1 gol, 3 assist.

- Dybala 8: E che dire se non “Joya infinita”? Il tipo di giocatore che infiamma il pubblico e risolve partite, peccato solo per qualche infortunio di troppo. Paulo si è guadagnato a suon di prestazioni l’affetto dei tifosi, da applausi il gol al Feyenoord, valso praticamente la semifinale, e anche la rete al Siviglia in finale. Doctor Strange, il supereroe che apre universi e dimensioni da noi solo immaginabili. In 38 presenze: 18 gol, 8 assist.

- Belotti 5: Il gol per lui non è mai stato un problema, se non quest’anno. Il ‘Gallo’ ha chiuso a 0 la casella del campionato (mai successo nella carriera da professionista), meglio invece in Europa. E 10 in pagella in quanto a impegno e dedizione. I numeri, però, per un attaccante contano, per i punti anche. In 46 presenze: 4 gol, 2 assist.

- Abraham 5: Niente ruggito. Dopo la stagione dell’anno scorso, ci si aspettava un killer instinct da numero 9 ancora più acuto, invece Tammy ha fatto fatica davanti alla porta, incontrando un dosso dietro l’altro. E ha chiuso, purtroppo, nel peggiore dei modi con un brutto infortunio. In 56 presenze: 9 gol, 7 assist.

- Mourinho 7: La lucidità dell’esperienza di un vincente, Mou ha sempre saputo cosa fare nei numerosi momenti di difficoltà. A volte le sue scelte si sono rivelate vincenti, qualche volta no, soprattutto in campionato, dove forse si poteva fare di più. Ma ha firmato la seconda finale europea della Roma in due anni, ed ecco il marchio ‘Special’.
