Roma, Milenkovic e gli altri nomi sul taccuino
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CALCIOMERCATO ROMA – Prosegue il lavoro della Roma sul mercato per rinforzare la difesa già nel mercato invernale. I numerosi problemi fisici di Smalling e Llorente e la partenza di N’Dicka per la Coppa d’Africa a gennaio costringono la società ad intervenire. Tiago Pinto passa al vaglio le diverse opportunità, sia in termini tecnici che economici. Fare spese folli, del resto, non sarà possibile.
Salgono le quotazioni di Milenkovic
Per un gigante che è a rischio, uno che è da tempo nel mirino. Già, perché se è vero che la situazione clinica di Chris Smalling è sempre più fitta di dubbi, è altrettanto vero che Nikola Milenkovic è da tempo nel mirino della Roma, scrive La Gazzetta dello Sport. La situazione della linea difensiva della Roma in questo momento è davvero in alto mare e rischia di esserlo anche di più strada facendo. Si tratta, quindi, di correre ai ripari e tra i nomi che da tempo sono sul taccuino del general manager Tiago Pinto c’è proprio quello del gigante serbo della Fiorentina.
La dirigenza viola chiede tanti soldi, circa 20 milioni di euro. E chissà se vorrà mai darlo ad una diretta competitor. Ma nel mercato ci sono tanti perché nascosti, spesso e volentieri. Il giocatore a Trigoria piace seppur prenderlo non sarà ovviamente facile. Certo, il calciatore ha già un ingaggio da superstar (3,3 milioni di euro, il più pagato in assoluto della rosa a disposizione di Italiano), il che non aiuta. Ma cedendo Smalling (3,5 milioni più bonus) altrove il monte-ingaggi non cambierebbe in funzione del financial fair play.
Nel frattempo sono anche tanti altri i nomi sul taccuino di Pinto. C’è Solet del Salisburgo, ad esempio, ma anche lui costa tanto. E c’è pure Dier del Tottenham, uno su cui ci si può arrivare più facilmente, perché ha già lavorato con Mourinho e perché ha il contratto in scadenza a giugno, fattispecie che potrebbe anche spingere gli Spurs a darlo via a gennaio, incassando magari qualcosa. Le altre idee portano alla coppia del Chelsea, Chalobah–Sarr, entrambi ai margini nei Blues. E considerando i rapporti tra Friedkin e Boehly, possibile che sia proprio questa la strada più facile da percorrere.