13 Marzo 2023

Roma-Sassuolo, l’analisi tattica: il primo tempo suicida e i disastri di Fabbri

L'analisi tattica di Roma-Sassuolo (3-4), gara valevole per la 26a giornata di Serie A

Foto Tedeschi

Kumbulla Zalewski Smalling Pinamonti Fabri

ROMA SASSUOLO ANALISI TATTICA – Come le accade spesso in campionato quando c’è da agganciare posizioni di prestigio, la Roma fallisce l’ennesima occasione di issarsi oggi al secondo posto, dopo una gara tragicomica dentro la propria area, dove è accaduto di tutto, e dove il Sassuolo, anche grazie alla sua classifica tranquilla, non ha fatto nè più nè meno di prendersi tutto quello che i giallorossi le hanno regalato. A completare l’opera suicida un Fabbri, indisponente ogni qualvolta incontra la Roma sul suo cammino, che ha interpretato in modo discutibile, e sempre contrario ai giallorossi, ogni situazione decisionale.

MODULI E SVILUPPI DI GIOCO 

Mourinho sostituisce, davanti a Rui Patricio, Mancini con Kumbulla ,Smalling al centro, con Ibanez che trasloca a destra, mentre i due quinti sono Zalewsky a destra e Spinazzola a sinistra. In mezzo vicino a Matic, al posto dello squalificato Cristante c’è Bove, mentre Wjinaldum ed ElShaarawy giostrano alle spalle di Abraham. Dionisi prosegue nel suo 4-3-3 sbarazzino e libero ormai da oneri grevi, con Ferrari e Tressoldi centrali davanti a Consigli ,con Togerio e Toljan terzini. In mezzo Lopes detta i tempi, con Frattesi ed Enrique mezzali, a supporto delle punte Pinamonti al centro e Laurente’ e Berardi esterni a piede invertito.

PRIMO TEMPO DEI GIALLOROSSI SUICIDA E PASSIVO DENTRO LA PROPRIA AREA

La gara ha un avvio molto veloce, con il Sassuolo che serra al centro, lasciando gli spazi esterni dove la Roma si distende, anche perché i giallorossi vanno subito in verticale obbligando gli emiliani a correre all’ indietro e ad una riconquista bassa del pallone. I neroverdi sono in difficoltà di palleggio, perdono molti palloni sia in uscita che in mezzo al campo, sulla costruzione bassa sono obbligati spesso a giocare con Consigli lungo perché i giallorossi vanno bene sui riferimenti.

La Roma, però, non è cinica, perché svanisce nell’imbuto centrale dove le combinazioni non trovano l’ultimo passaggio. Il primo quarto di gara è questo ,ma nasconde il paradosso che la Roma alle prime due sortite dei neroverdi si addormenta completamente con gli effettivi difensivi regalando clamorosamente un uno-due che risulterà decisivo nella gara. Un appoggio di El Shaarawy impreciso mette in condizione Bove di avere un controllo deficitario, sul cui break il Sassuolo trova in area un avversario poco reattivo, poco attento, passivo, con Ibanez, Zalewsky eKumbulla a fare da spettatori non paganti.

Se Zalewsky da lì a poco prova a riabilitarsi accorciando le distanze, per Kumbulla la serata da incubo prosegue trasformandosi in follia (provocata,però,prima da Berardi), con la quale regala calcio di rigore e superiorità numerica. Un’autentica sciagura, di una linea difensiva disattenta, che balla su Lauriente’, Berardi, Pinamonti, che fa da contraltare ad una fase di possesso giallorossa molto qualitativa, con un Matic ancora una volta sontuoso, su cui il Sassuolo non riesce mai a chiuderne i traccianti. Dal suo compasso, infatti, la palla arriva sempre davanti tra le linee, ma come dettoviene vanificata da possessi finali incerti,che con Dybala avrebbero esiti diversi.

In inferiorità numerica la Roma va 4-3-2 con Wjinaldum che si abbassa vicino ai due mediani,e finisce 3a1 per il Sassuolo un primo tempo dove gli emiliani col minimo sforzo ottengono il massimo,così come i primi 3 gol dell incontro nascono da conclusioni a livello tecnico sporchissime

RIPRESA DAL DESTINO SEGNATO,CON UN OCCHIO INEVITABILE ALLA GARA IN SPAGNA

Si riparte con un nuovo assetto e sostituzioni con Dybala e Karsdorp per Bove e Spinazzola, e successivamente Camara per Matic (in ottica gara in Spagna). La Roma rientra in campo virando in un 3-4-2,con l’olandese braccetto, Zalewsky ed ElShaarawy quinti, Camara e Winaldum al centro, e l’argentino vicino ad Abraham.

Dybala illumina subito la scena, accorciando le distanze. Se guadagna davanti, l’uscita di Matic toglie ogni fonte di gioco qualitativa, che il Sassuolo aveva dimostrato di non riuscire a contenere, e con Obiang ed Erlic per Tressoldi e Lopes (ammoniti), Dionisi si mette ora al sicuro, ad attendere l’errore dietro di una Roma proiettata in avanti alla ricerca disperata della rimonta. Quando Ibanez completa la sua serata infausta non leggendo il taglio di Pinamonti, il sipario cala sulla gara. A quel punto mancano solo gli avvicendamenti da corollario per il tabellino, con un altro esordio che Mourinho concede all’ennesimo prodotto Made in Trigoria (il 2004 Majchrzak), e Volpato, con Bajrami, Defrel e Marchizza sul fronte neroverde.

Maurizio Rafaiani

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7 commenti

  1. costavi ha detto:

    POSSIBILE CHE NON SI CAPISCA. qUI GLI INDIZI SONO DECINE QUINDI LA PROVA è CERTA. VIOLA ERA MOLTO INTELLIGENTE ED ACUTO E CAPIVA IN ANTICIPO LE COSE.
    Se il sunto di tutto é “quando siamo settimi-ottavi siamo simpatici a tutti..” altrimenti si scatena l’apparato antiromanista per paura che la squadra si consolidi nei quartieri alti. Non è Fabbri soltanto, sono tutti gli arbitri inviati in missione quando la roma è a uno snodo cruciale, poi gli organi di stampa parlano di crollo, di squadra irriconoscibile,; ma vacci tu a giocare cotro un arbitro e a vincere. Attenzione, non sto parlando di complotto mondiale, di guerra aperta ecc. solo di fatti evidenti e chiari.

    • Giovanni ha detto:

      Tutto Giusto, ma questa volta la partita la perdi perchè Wjinaldum davanti al portiere gli tira addosso e si mangia un gol fatto, e poi Kumbulla ci impicca l’ennesima partita. La Roma purtroppo ha solo 12/13 giocatori , gli altri sono giocatori che faticherebbero ad essere titolari in squadre di bassa classifica. Basta lamentarsi con gli arbitri non serve a niente.
      PS: vedi quanto è stupido Kumbulla , se invece di reagire con un calcione si fosse rotolato a terra gridando, l’arbitro avrebbe dovuto punire Berardi… e lui non sarebbe stato espulso e non ci sarebbe stato il rigore. Si gioca prima con la testa e poi con i piedi.

  2. costavi ha detto:

    Nessuno fa cenno al fatto che Wijnaldum sbaglia un rigore da vicino dopo pochi minuti. se fa gol, altro che analisi tattica, gli episodi indirizzano. I due primi gollonzi con 4 sponde alla frankstein junior dicono tutto. da lì si capisce che non vinceremo mai. ma qualcuno vuole mettere il sassuolo con la Roma? Giocate voi in 10 e sotto di due gol per un’assurdità a gioco fermo (si va bè, palla in gioco ma in mano al portiere; calcetto e non calcione, dopo uno di berardi non visto da nessuno; sarà mica del tutto scemo Kumbulla a dare un calcio così senza motivo!!)

    • roberto ha detto:

      purtroppo si,è scemo! ben sapendo dell’occhio della tv che arriva ovunque. Per il resto si è aiutato l’operato dell'”imbroglione” di turno ; già si era visto con l’ammonizione a Smalling che vento tirava. Penso che gli americani della proprietà ,prima o poi sbottano e quel che diranno non farà certo bene al sistema economico italiano.

  3. leo ha detto:

    Beh cosa dire….primo tempo inguardabile. Secondo tempo migliore ma ……in genere abbiamo rimediato una sconfitta meritata. L’arbitro ne fa di tutti i colori ma non e’ quello il problema. Sembra proprio che contro la roma mandino sempre quelli che devono riposare al turno successivo! Comunque e’ la classe arbitrale in genere che non e’ all altezza della situazione. Ma la roma si punisce da sola, non ha bisogno di certi aiuti

  4. Vincent Vega ha detto:

    Si ok, la follia di Kumbulla, sennonché anche 11 contro 11 davvero troppe, troppe, troppe, le occasioni concesse al Sassuolo. Distanze inconcepibili tra i reparti, zero filtro sulla trequarti…I giocatori valgono quello che (io sì, altri molto meno meno) scrivo da anni, ma non è solo colpa loro. Difficile puntare al quarto posto (che poi sarebbe il quinto in realtà) cadendo ripetutamente in prestazioni tipo Cremonese o Sassuolo.