Roma-Salernitana, le pagelle: Matic totale. Belotti spreca, spinta Pellegrini
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ROMA SALERNITANA PAGELLE – Singhiozza ancora la Roma in campionato. I giallorossi pareggiano in casa contro la Salernitana 2-2, con qualche polemica per un intervento dubbio su Wijnaldum in area granata. A Candreva risponde El Shaarawy, a Dia poi Matic. Poi ci sarà la Fiorentina in trasferta, prima del tanto atteso big match in Ungheria. Approfondiamo le pagelle.
Roma Salernitana le pagelle
La Champions dal campionato diventa sempre più un miraggio, ma la Roma ha la sua carta da giocare in coppa. Sono arrivate note positive da questa gara contro la Salernitana, il ritorno di El Shaarawy, con tanto di gol, la buona condizione di Smalling, entrato con ordine e sfortunato nel rimpallo che ha favorito Dia. Ibañez forse perde di vista Candreva sul vantaggio granata, ma si rifà con il gol del pari, poi annullato per tocco di mano di Belotti. Bove riconferma la sua vivacità, Tahirovic non ingrana la marcia. Camara e Belotti stesso sprecano, Matic, ormai non è una novità, sale in cattedra. Pellegrini ed El Shaarawy donano vivacità, così come Wijnaldum, atterrato, tra l’altro, sospettosamente in area.
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I voti ai giallorossi
Rui Patricio 6: Sulla zampata di Candreva è incolpevole. Il resto del primo tempo non ha la fila davanti alla porta. La ripresa inizia quasi come il primo tempo, ovvero con un gol dopo pochi minuti e sul quale non può nulla, la ribattuta di Dia.
Bove 6: Se Mourinho glielo chiedesse giocherebbe anche con una gamba sola. Si porta a casa subito due chiusure degne di nota e qualche avanzata in area ‘nemica’. Buona l’incursione con cui serve El Shaarawy. Strappa applausi spesso ultimamente, oggi perde un paio di palloni di troppo, ma se li va a riprendere senza ammissione di replica.
Smalling 6: Rivederlo in campo è sempre una bella notizia. Meno per gli attaccanti avversari, e anche per le difese, visto che su corner si rende subito pericoloso. Si improvvisa Cristante della situazione e si dedica pure a qualche lancio lungo. Chiude bene la traiettoria di passaggio a Piatek, ma un rimpallo favorisce Dia, che deve solo appoggiarla in rete da due passi.
Ibañez 5,5: Ordinaria amministrazione per soli dieci minuti, poi Candreva gli sfugge alle spalle e segna il gol del vantaggio granata in acrobazia. Si fa perdonare ‘ricambiando’ il favore, sugli sviluppi di un corner è bravo e lesto a spedire in rete. Ma non aveva previsto il tocco di mano del ‘Gallo’. (Dal 45’ Llorente: La sua stagione sembrava già finita, torna in tempo per godersi il clima Budapest. Si riappropria di una carambola in area e apparecchia la tavola per Camara al centro dell’area)
Zalewski 6: Si ritaglia uno spazio per il tiro per dare una scossa ai suoi, sottotono per una buona mezz’ora. Murato. Non si dispera, prova il sequel sperando in un maggior successo. Ruba palla e si fa 40 metri di campo per poi tornare al tiro, stavolta di poco fuori. Il suo tiro a giro su punizione, poi, è troppo morbido, ma è comunque il primo giallorosso nello specchio. Spende il giallo su Dia, che reagisce malamente, e si scatena un parapiglia generale).
Tahirovic 5: Si vede poco nel primo tempo, e prende comunque un colpo doloroso alla spalla. Non ha l’argento vivo come nelle altre gare, lascia spazio all’esperienza del collega Nemanja: (Dal 45’ Matic 7: E l’ora di lezione del professor Nemanja, all’ordine del giorno strategie di problem solving. In tutti i sensi. Pulisce il centrocampo ed è chirurgico nel ribattere a rete un pallone vacante, che vale il 2-2)
Camara 5: Vede Zalewski e prova l’upgrade sul tiro, ma la sorte è la stessa, anche Mady viene murato. Alla Roma serve ordine, e lui gioca pulito e semplice. La carambola in area lo premia, la posizione è invitante, il tiro meno. (Dal 73’ Cristante 6: Non riposa neppure oggi, guadagna subito corner. Può metterci la testa, letteralmente, per il 3-2 finale, ma non imprime troppa forza).
El Shaarawy 6,5: Torna a scorrazzare per il campo, con gli occhi ben fissi su Budapest. Ha una buona opportunità da zona centrale, ma il suo destro termina fuori. Sono solo le prove generali, perché il pari lo trova lui, senza nulla da aggiungere, perché è pronto sulla ribattuta non perfetta di Ochoa.
Wijnaldum 6: È sempre il primo a proporsi se si tratta di inserirsi, ma viene contenuto con attenzione dalla difesa granata. Nella ripresa aumenta sensibilmente i giri del motore e spaventa mezza difesa granata con le sue incursioni. Vede la porta limpida davanti a se su innesco di Pellegrini, tuttavia viene atterrato da Daniliuc, secondo l’arbitro in maniera regolare. (Dal 65’ Abraham 6: Mou lo affianca a Belotti per l’assalto dell’ultimo spezzone di gara. Serve un buon pallone di sponda a Camara, che non sfrutta. Quando è lui a ricevere un buon assist da ElSha, di testa non riesce a dare forza).
Solbakken 5: Ola non è il lista Uefa, deve sfruttare il campionato per mettersi in vetrina. Prova ad accendersi sul finale di primo tempo con un dribbling in area, ne guadagna un corner. La sua partita, con pochi acuti, dura solo un tempo: (Dal 45’ Pellegrini 6,5: Lascia subito una traccia, capitan Lorenzo, su punizione infatti costringe Ochoa a ‘smanacciare’. E poco dopo cerca il jolly su acrobazia. Trova un dolcissimo corridoio per Gini, che sarebbe vincente, se non fosse che Wijnaldum viene atterrato. )
Belotti 5: La ricerca del primo centro giallorosso in campionato continua, spaziando quasi nell’area del tabù. È inizialmente isolato, i palloni giocabili sono pochi, in più fatica a dialogare con i compagni. Quando riesce a toccare palla, gli finisce sulla mano, inavvertitamente, proprio sul gol di Ibañez. L’opportunità di rovesciare la kabala l’avrebbe, di testa, ma in tuffo manca di poco l’impatto con il pallone.
Mourinho 6: Turnover, alla fine poco, c’è da fare rodaggio per alcuni giocatori in vista della finale. La sua Roma va in svantaggio nel primo tempo e si vede annullare il gol del pari. In generale, è una Roma spenta. Mou la vuole riaccendere, all’intervallo dentro Pellegrini e Matic, e pure Llorente. Quasi ci riesce, i due cambi sicuramente cambiamo volto alla gara.
M. Teresa Tonazzi