Roma-Salernitana, le pagelle: Il Gallo Belotti canta la sinfonia numero 9, stonatura Smalling. Aouar di qualità
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ROMA SALERNITANA PAGELLE – Buona la prima? Non troppo. Se non altro per il risultato. La Roma, oggi di Bruno Conti, fa 2-2 all’esordio stagionale in campionato contro la Salernitana. Ci sono stati diversi buoni segnali da parte dei giallorossi e qualche disattenzione. Va detto però che le due reti dei granata sono frutto di un Candreva particolarmente ispirato da fuori area.
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Una partita da 6 politico per Rui Patricio, che non interviene praticamente mai, e quando serve, sui tiri di Candreva, non c’è molto che possa fare. Qualche indecisione difensiva tra Mancini e Smalling, che in tandem facilitano un po’ la vita a Candreva. Kristensen parte con il freno a mano tirato sulla destra, Spinazzola ci prova sulla sinistra, ma si spegne presto.
Aouar sfodera giocate di qualità e di intelligenza, Cristante alterna ottime idee ai soliti imprescindibili recuperi di palla. El Shaarawy vivace, ma la grande risposta è arrivata da Andrea Belotti, che da zero in campionato l’anno scorso sarebbe arrivato a tre reti in una sola gara, una però annullata per millimetrico fuorigioco. Zalewski è entrato con il piglio giusto, così come Paredes e Renato Sanches, che hanno dato una mano per il pareggio finale.
I voti ai giallorossi
Rui Patricio 6: Per mezz’ora suda fermo al caldo della Capitale, e al primo tiro della Salernitana si vede arrivare un missile sul quale non può intervenire. Il secondo tempo si apre pure peggio, perché Candreva questa sera ha il piede alla Van Gogh e disegna un’altra traiettoria da brividi.
Mancini 5,5: Come spesso accade, a Gianluca piacciono gli straordinari, e quindi oltre a compattare le linee dietro, si affaccia spesso davanti, con un tiro da fuori e un colpo di testa che però non fanno male. Si fa tagliare fuori sull’azione del pari di Candreva.
Smalling 5,5: Il muro Chris ha messo un mattone in più per la causa giallorossa, ovvero il rinnovo. Ordina il solito, cioè un quasi gol sugli sviluppi di un corner. Poi si intravede una crepa nel cemento: è troppo leggero nella non-chiusura su Candreva, che trova un gran tiro. (Dal 64’ Paredes 6,5: Lo aveva anticipato che avrebbe giocato, ed ecco per lui mezz’ora ma in una situazione non idilliaca. Subito incaricato di una punizione, non punge. Decisamente meglio su corner, quando pennella un gran cross per Belotti).
Llorente 6: Gioca con calma British, e quando serve l’assist del (vero) gol di Belotti sembra la cosa più facile del mondo, ma il lancio è fatto con il contagiri. Mantiene i nervi saldi in una situazione che non va migliorando con i minuti, e cerca anche di metterci una pezza con qualche iniziativa in avanti.
Kristensen 5,5: Chissà che effetto gli avrà fatto la voce dell’Olimpico prima del fischio d’inizio. L’emozione, forse, lo colpisce un po’, perché Rasmus parte con il freno a mano tirato. Meglio nella ripresa, acquista un po’ più di fiducia. (Dal 64’ Karsdorp 6: Non un contributo indimenticabile, ma è bravo in velocità ad arginare una possibile azione pericolosa di Dia.)
Bove 5,5: Vuole partecipare alla mezz’ora di pura spinta giallorossa, appena gli è concesso prende la mira da fuori area e calcia, ma alto. Dopo la batosta del 2-1 è il primo a reagire e a guadagnarsi una gran punizione. Ma la luce stasera non si accende. (Dal 64’ Renato Sanches 6: Si prende subito qualche applauso con un’azione da centrocampo sviluppata di ‘prepotenza’. E poi una gran palla per El Shaarawy, in posizione giusta per calciare. Fa intravedere cose interessanti, che all’Olimpico non passano certo inosservate).
Cristante 6: Bryan riprende da dove ha interrotto, tanta ‘legna’ e scintille di qualità. L’apertura da 30 metri per il vantaggio (poi annullato) a Belotti è quasi da play station. E poi si inventa un colpo di tacco su corner che quasi pesca, di nuovo, Belotti davanti alla porta. Lascia un centimetro di troppo a Candreva, che stasera sembra in versione Holly e Benji.
Aouar 7: Con Dybala e Pellegrini fuori, la matita da disegno la porta lui. E la sua punizione fa vacillare Gyomber, che quasi la butta nella porta sbagliata. E prende in fretta la misura degli angoli, pennella su Smalling il possibile 2-0. Porta qualità, per tutta la sua partita, che dura praticamente 90 minuti (91’ Pagano SV🙂
Spinazzola 5: Invita ElSha a puntare, e poi segue il suo stesso consiglio e crea un po’ di scompiglio nella difesa della Salernitana, con un paio di spunti interessanti. Nella ripresa però tende a spegnersi. Troppo presto. (Dal 64’ Zalewski 6,5: Prova a vivacizzare la fascia e cerca Belotti con un cross, subito dopo fa ammonire Kastanos con un dribbling.)
El Shaarawy 6: Anche al pronti via porta in campo il solito dinamismo che lo contraddistingue, manca l’acuto finale. Su punizione è impreciso, quindi prende la mira con un destro a giro che impatta l’incrocio dei pali. Ormai è quasi una tradizione. Ne ha ancora al 93’, quando in solitaria si fa mezzo campo alla ricerca di Belotti.
Belotti 7,5: Ha un pesante conto in sospeso con la Serie A da saldare, e anche il peso del ‘9’, metaforico, si intende, sulle spalle. La sorte non è ancora dalla sua, perché gli basterebbero 7 minuti per spaccare la partita e gridare di gioia sotto la sua curva, controllo volante di destro, mancino all’angolo. Ma il Var gli riabbassa la cresta, c’è offside, seppure ci sia da prendere il microscopio per notarlo. E qui decide che basta così, questo gol se lo va a prendere con le unghie e con i denti. Lascia sul posto Fazio prima e Gyomber poi, si insinua tra le linee, la mette giù con il destro, e con il mancino buca la porta di Ochoa. Ne fa una questione personale, non ne vuole sapere di chiudere con un ko. E riporta il punteggio in parità con una zuccata su corner. Un ‘Gallo’ che oggi ha intonato un’intera sinfonia, la nona, anzi la numero 9, seppure metaforico.
Mourinho 6: Chissà da dove avrà visto la gara, in panchina ci ha lasciato Conti. Mette in campo la formazione più pronta, con la qualità di Aouar che paga. Ma soprattutto avrà caricato bene Belotti, perché il ‘Gallo’ lo ripaga di tutta la fiducia in una sera, con una tripletta (uno annullato). Le sue mosse quando la situazione si fa critica sono sulle fasce e a centrocampo, e hanno buoni risultati, perché la Roma, che sembrava spenta, riacquista un po’ di dinamismo in più, tanto da trovare il pareggio quando pareva stesse per sfumare.
Bruno Conti: Un 10 tondo tondo se lo merita tutto.
M.Teresa Tonazzi