23 Maggio 2023

Roma-Salernitana, analisi tattica: continua il percorso barcollante in campionato. Ai giallorossi non basta un Matic monumentale

Alla Roma manca sicuramente qualcosa, con quel qualcosa che rimane sicuramente da ricondurre alla mancanza di un risoluto finalizzatore

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ROMA SALERNITANA ANALISI TATTICA – La Roma continua nel suo percorso barcollante di campionato, dove raramente riesce a legittimare le sue ambizioni, cosa invece che scaturisce quasi naturale nel coltivare quelle sul palcoscenico europeo, stati d’animo che stridono all’interno della stagione, a riprova che manca sicuramente qualcosa, con quel qualcosa che rimane sicuramente da ricondurre alla mancanza di un risoluto finalizzatore. Se a ciò si aggiunge, nella gara contro la Salernitana, il giallo dell’assenza di Dybala, l’esito finale della gara stessa difficilmente poteva essere positivo, nonché vincente.

MODULI E SVILUPPI DI GIOCO

Mourinho sorprende nelle scelte, dove davanti a Rui Patricio c’è il rientro di Smalling al centro, con Ibanez braccetto di sinistra e la novità di Bove braccetto di destra. In mezzo ci sono Tahirovic e Camara, con Wjinaldum a tutto campo, alle spalle di Belotti e Solbakken, con Zalewski ed El Shaarawy esterni. Paulo Sousa si presenta come tecnico della nouvelle vague, a ben figurare su uno stadio che potrebbe anche vederlo un domani, in soluzione di continuità lusitana, sedere in panchina, visto anche il figurone dei suoi. In porta c’è Ochoa, con l’ex Gyomber centrale davanti a lui, Daniliuc e Pirola braccetti, mentre Bradaric e Kastanes sono i quinti. In mediana ci sono Coulibaly e Bohinen, con Dia e Candreva punte esterne di un reparto offensivo completato dal terminale Piatek.

PRIMO TEMPO DOVE SI AMMIRA LA SALERNITANA

Alla lettura delle formazioni c’è subito il giallo Dybala, col giocatore che in settimana si era allenato, facendo intravedere possibilità di impiego, ma nonostante ciò la Roma ha un buon approccio, con lo spirito giusto, non si riscontra paura di infortunio, apparentemente non sembra che la mente vada a Budapest, la manovra è fluida, con i tre centrocampisti molto mobili che non danno riferimento. La Salernitana risponde con un palleggio gradevole e ben sviluppato, si muove molto senza palla, e risalta molto un lavoro di qualità trasmesso dal tecnico, e dopo un impasse iniziale comincia ben presto a prendere il sopravvento all’interno della gara tanto che alla prima occasione, su una palla scoperta, Candreva si butta alle spalle della linea giallorossa, assistito millimetricamente da Bohinen e il gesto tecnico col quale si coordina, e il tocco col quale trafigge Rui Patricio sono un opera d arte. Agevolato dalla poco comunicazione di El Sharaawy che assorbe inizialmente il movimento salvo interromperlo anziché portarlo fino alla fine e un Ibanez sorpreso alle spalle; rimane un dato oggettivo come la forza della Roma sia difendere compatta e bassa, perchè quando invece è chiamata a fare letture in campo largo diventa approssimativa. La Salernitana fatica poco, chiude molto al centro, ottenendo il massimo e dopo il recupero muove palla velocemente facendo correre a vuoto i giallorossi. Dopo un avvio brillante forse la testa dei giallorossi va inconsciamente a Budapest, dove  è troppo importante esserci, per tutti…la Roma non riesce a raccordarsi con gli avanzati, ne a trovare fraseggio intorno agli stessi, ma nonostante ciò impatterebbe la gara, con Ibanez che meriterebbe di rimediare all’errore, ma trova sulla sua strada un’autentica sciagura come Belotti, che trasforma e vanifica ogni rimpallo.

RIPRESA DOVE LE ENERGIE SCARSEGGIANO 

Si riparte con Pellegrini, Matic, Llorente, per ibanez, Sollbaken, Tahirovic, senza cambiamento di modulo, con Matic e Llorente che migliorano in maniera esponenziale il palleggio, mancato nel primo tempo e diventa importante pareggiare subito, con i giallorossi finalmente vivi. Sui corner, la Salernitana difende con tutti i giocatori dentro l’area, temendo i colpitori giallorossi e se la criticità si rivelerà in occasione del secondo pari giallorosso, dopo il primo colto da El Shaarawy, i giallorossi devono ancora una volta recitare il neanche culpa in occasione del nuovo vantaggio granata. Troppo pigri nel ripiegamento e difesa a 4 dove vengono a mancare ancora una volta letture e presenza dentro all’area coi due centrali, la Roma deve rincorrere sempre gli uomini di Paulo Sousa che sostituisce Kastanes per Mazzocchi, trovando più equilibrio, copertura degli spazi in entrambi fasi e più difesa. Mourinho, che non può fare calcoli e deve solo vincere, prova con Abraham per Wijnaldum, virando su un 4-3-3 che rimane tale anche quando Cristante rileva Camara. Inspiegabilmente la Salernitana, dopo un lungo periodo di gestione agevole del possesso e conservazione fatica ad uscire e ripartire, ma ai giallorossi non riesce di sfondare il muro, manca l’invenzione di un Dybala e c è poco aggiramento allo schieramento dei granata. E’ il momento di Matic, monumentale, ma non basta, compreso invertire di posizione i terzini Zalewski e Bove e si finisce con Cristante assaltatore come ai tempi dell’Atalanta, ma senza esito felice.

Maurizio Rafaiani

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