Sacchi: “Sarri uomo giusto per la Roma. Se la società lo asseconda”

ROMA SACCHI SARRI – Con l’addio ormai certo di Paulo Fonseca a fine stagione, la Roma è alla ricerca di un allenatore per il prossimo anno. Il candidato numero uno e il profilo preferito dai Friedkin e dal GM Tiago Pinto è, ormai da tempo, quello di Maurizio Sarri. Sul possibile matrimonio tra il tecnico toscano e il club capitolino si è espresso anche Arrigo Sacchi sulle pagine de La Gazzetta dello Sport.
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Sacchi su Sarri: la possibilità di andare alla Roma
“Ha guidato il Napoli per tre stagioni e sono state tre stagioni stupende. Lottava contro una porta-aerei come la Juventus, e lui aveva a disposizione una bicicletta: non c’era gara. Eppure è stato incollato all’avversario fino in fondo. Poi al Chelsea, in condizioni tutt’altro che semplici, ha conquistato un’Europa League. E’ sbarcato alla Juve e ha vinto uno scudetto. Il curriculum, insomma, non gli manca. In più, è un autentico maestro: uno che insegna calcio. Però, oltre a tutto questo, per arrivare a grandi traguardi serve qualcosa di più. La società dev’essere in totale sintonia con l’allenatore, deve supportarlo e aiutarlo. Deve mettere regole chiare che tutti hanno l’obbligo di rispettare. Deve trasmettere amore e passione e, allo stesso tempo, deve essere ferma nel prendere decisioni e provvedimenti che, magari, lì per lì, possono sembrare impopolari. Roma è una città meravigliosa, è difficile resistere alla sua bellezza e alle sue tentazioni. È dispersiva, ti fagocita: devi essere un grandissimo professionista per evitare tutte queste trappole”.
La difficoltà di vincere alla Roma
“Solo tre scudetti a Roma? Già, uno quando c’era Mussolini, uno con Liedholm negli anni Ottanta e uno con Capello nel Terzo Millennio. Ci sarà un motivo se la Roma ha vinto così poco, no? Ecco, bisogna capire le ragioni di un simile cammino e cercare di invertire la tendenza. Lo sa che cosa mi disse una volta Capello? Vincere uno scudetto alla Roma è come vincerne dieci alla Juventus, questa è la verità. Ecco che cosa mi disse, e credo proprio che abbia ragione. Ci sono motivi storici e motivi sociologici che impediscono un cammino regolare, spesso a Roma si vive sull’esaltazione del momento e non si pensa subito alla domenica successiva, che sarà ancora più dura. È proprio lì che dovranno intervenire i dirigenti. Tutto l’ambiente avrà il dovere di aiutare Sarri a realizzare il suo progetto”.