Roma-Real Sociedad, l’analisi tattica: partenza autoritaria dei giallorossi, compattezza difensiva la chiave del match

Redazione RN
10/03/2023 - 7:23

L'analisi tattica di Roma-Real Sociedad 2 a 0, match valido per l'andata degli ottavi di Europa League

Foto Tedeschi
Roma-Real Sociedad, l’analisi tattica: partenza autoritaria dei giallorossi, compattezza difensiva la chiave del match

ROMA REAL SOCIEDAD ANALISI TATTICA – Non subisce gol in casa da 7 gare la Roma di Mourinho, 90 minuti di grande spirito di squadra, unità di intenti e fase difensiva da parte di tutti. Sono questi i dogmi di serata, e quando il calendario europeo ti mette come prima la gara casalinga, da affrontare nello scontro diretto, i giallorossi lo fanno sulle ali dell’entusiasmo della vittoria sulla Juve, e la sensazione che questa possa essere una stagione che deve ancora scrivere pagine importanti, si fa sempre più strada nell’ immaginario collettivo di un popolo encomiabile anche nella serata odierna. Di seguito l’analisti tattica del match.

MODULI E SVILUPPI DI GIOCO

Per Mourinho c’è la necessità di sostituire, davanti a Rui Patricio, lo squalificato Ibanez, da affiancare a Mancini e Smalling, e la scelta cade su Llorente, con Karsdorp ed El Shaarawy esterni di centrocampo che disegnano una Roma a trazione anteriore diretta in mezzo al campo, in maniera eccellente, dai mediani Cristante e Matic (ancora una volta sontuoso), con Pellegrini e Dybala alle spalle di Abraham.

Per Aguacil un 4-3-2-1 molto pratico che punta a fare risultato, con David Silva e Kubo alle spalle di Sorloth e un centrocampo compassato, dove Zubimendi detta i ritmi e Illarramendi e Merino operano ai lati. Nel reparto arretrato, davanti a Alex Remiro, ci sono Zubeldia e Le Normand centrali, con Gorosabel e Rico terzini poco propositivi.

PRIMO TEMPO SUBITO DECISIVO SULLA PARTENZA AUTORITARIA 

Al 26esimo sold-out la Roma ha un avvio perentorio e autoritario sulla gara, spinta dal suo pubblico, e dall’esigenza di incanalare la partita in binari favorevoli. I moduli contrapposti consentono ai giallorossi un ampiezza dove i baschi faticano spesso a scivolare in tempo, con Karsdorp ed El Shaarawy che possono trovare sempre spazi e tempi di gioco.

Il lavoro dei due quinti diventa importante anche in fase difensiva, per regalare compattezza ai 3 centrali, che devono spesso scegliere come andare a prendere i due trequartisti di Aguacil, che cercano sempre di non dare riferimenti tra le linee, tirandosi fuori. Anche in mezzo la Roma è al sicuro, con Pellegrini che attenziona Zubimendi, mentre Matic e Cristante lavorano sulle linee di passaggio verso le mezzali avversarie.

Il gol del vantaggio, dopo neanche un quarto d’ora, è un eccellenza della transizione positiva, con un recupero palla molto basso di Karsdorp, che valorizza la verticale immediata per Dybala, che ribalta l’azione, sublimata dall’assistenza di Abraham per il timing semplicemente perfetto a centro area di El Shaarawy (80 metri di rincorsa): il contropiede perfetto.

Il gol ha un impatto definito sul primo quarto di gara, che legittima il vantaggio giallorosso, nonostante i numeri dicano che il possesso palla sia favorevole agli uomini di Aguacil, che però hanno una circolazione lenta e mai incisiva, se non sulle giocate estemporanee di Kubo. La Roma rischia poco o nulla, in un primo tempo dove la Real Sociedad dimostra poche idee, e un valore tecnico al di sotto delle aspettative.

RIPRESA INTERLOCUTORIA, SU CUI PESA IL RADDOPPIO DI KUMBULLA SUL TRAGUARDO FINALE  

Si riparte con Kumbulla che rileva l’infortunato Llorente, e con i giallorossi che perseguono la concessione del possesso palla agli avversari, fidandosi della propria fase difensiva e della opportunità di sfruttare gli ampi spazi concessi da una Real Sociedad che comunque sa alzare il baricentro senza perdere equilibri.

La gara è stagnante, la Roma è in alcuni frangenti passiva, ma la sua fase difensiva si dimostra efficace, finché all’ora di gioco Pellegrini si aggiunge all’elenco degli infortunati di serata dando la stura agli avvicendamenti con i giocatori a disposizione: forze fresche come Belotti, Spinazzola, Wjinaldum, che completano il primo nuovo terzetto sul campo, al posto di Abraham ed El Shaarawy (e appunto Pellegrini).

La Real Sociedad fatica a sviluppare trame pericolose, pur avendo un possesso palla largamente superiore, mentre la Roma pare fidarsi della propria fase difensiva di squadra, con Matic e Cristante sempre vicini e schermi impeccabili per le linee di passaggio ora verso Sorloth, sostituito da Oyarzabal. Successivamente è il momento di Cho, Brais Mendez e Sola, per Illaramendi, Kubo e un deludente David Silva.

La Roma è in controllo, Mancini e Karsdorp ribaltano l’azione con qualità, Belotti fa respirare, ma il vantaggio minimo non è mai sicurezza, e in maniera chiara lo stadio spinge la squadra che guadagna un tiro dalla bandierina sul quale Kumbulla si dimostra scelta vincente e fortunata di serata di Mourinho, che con Bove per Dybala blinda risultato e chance per la gara di ritorno fra 7 giorni.

Maurizio Rafaiani

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