Real Sociedad-Roma, l’analisi tattica: primo tempo molto spezzettato, giallorossi reggono gli assalti nella ripresa
L'analisi tattica di Real Sociedad-Roma 0 a 0, match valido per il ritorno degli ottavi di Europa League
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REAL SOCIEDAD ROMA ANALISI TATTICA – C’è anche la Roma nelle prime 8 di Europa League, e negli ultimi 5 anni proprio la Roma ha sempre raggiunto i quarti di finale della competizione in cui era impegnata, motivo di orgoglio e certificazione internazionale ormai ratificata.
Dopo una gara di grande sacrificio difensivo, buona sorte che non guasta mai, e atteggiamenti da squadra matura, anche se alcune ammonizioni evitabili potrebbero condizionare più avanti il cammino verso la finale, i giallorossi superano una Real Sociedad superiore in tutti i parametri offensivi eccetto quello principale, cioè quello realizzativo.
Merito in primis di un Rui Patricio che contiene a se tutte le conclusioni a rete, e dei 3 centrali difensivi sempre attenti nel presidiare l’area di rigore, con una menzione particolare per la quantità di duelli, aerei e non, vinti da Smalling, una roccaforte attorno alla quale era rimasta arroccata tutta la squadra nei 102 minuti di gioco. Di seguito l’analisi tattica del match.
MODULI E SVILUPPI DI GIOCO
Mourinho, nel suo 3-4-2-1 deve rinunciare a Matic indisponibile, e sceglie Belotti in luogo di Abraham, con Pellegrini e Dybala a sostegno dell’azione offensiva. Gli sbocchi in ampiezza sono Spinazzola e Karsdorp, con Cristante e Wjinaldum in mediana, terzetto difensivo istituzionale composto da Mancini, Smalling, Ibanez, davanti a un Rui Patricio attento e meno ancorato del solito alla linea di porta.
Col suo 4-3-2-1 Alguacil chiama il suo popolo all’impresa, rincorrendo la rimonta della vita, con alcune scelte ponderate sulla strategia di gara, con 5 cambi a disposizione che possano cambiare in corsa le dinamiche del campo. Davanti a Remiro ci sono Zubeldia e Le Normand, con Gorosabel e Diego Rico esterni molto propositivi, mentre Zubimendi detta i tempi di gioco. Le mezzali in continuo interscambio con i trequartisti sono Mendez e Merino, mentre David Silva e Oyarzabal giostrano alle spalle di Sorloth, vertice avanzato.
PRIMO TEMPO SPEZZETTATO, MA BASCHI MIGLIORI
La Roma ha un impatto importante e di personalità sulla gara, con un avvio autoritario, senza paura, che la porta a gestire il possesso, e ottenere qualche chance per trovare subito il vantaggio. Sfruttando la tensione che vivono i baschi, chiamati all’impresa, la Roma gioca per quello che le viene concesso, in un primo tempo di partita sempre molto spezzettato, con molti errori tecnici di trasmissione e gestione della palla.
Dopo il primo quarto di gara più favorevole agli uomini di Mourinho, cominciano a variare gli scenari tattici, con i baschi che cominciano a prendere campo, e i giallorossi che difendono con un sotto palla totale nei 35 metri finali. La Real Sociedad opera, così, il primo forcing di gara, e diventa vitale per la Roma uno Spinazzola che può dare sbocchi importanti per uscire e spezzare il forcing e ripartire.
Buon palleggio e gestione possesso, superiori per supremazia, i baschi entrano molto centralmente, dove hanno superiorità e vanno al tiro, ma sempre da fuori area, e scalano altresì in avanti, senza scappare mai indietro, per cui diventa importante mandare Belotti alla cieca alle spalle della linea difensiva. I baschi sono anche molto fallosi, si fanno sentire, con Karsdorp che deve abbandonare il campo per Zalewski, mentre continua la superiorità nel secondo quarto di gara che porta all’intervallo.
RIPRESA DI LOTTA E DI POTERE
Si riparte con gli stessi 22 del primo tempo, con Sorloth che si rivela inopportuno quando alza sopra il montante un assistenza dall’esterno, graziando i giallorossi, che non riescono a spezzare il ritmo avversario, laddove sarebbe importante spezzettare il forcing basco con possesso o verticalità, e appoggiarsi su Belotti per salire e respirare.
La Real Sociedad è infatti ripartita forte, con Zalewski che talvolta sbanda in fase difensiva, mentre in mezzo nonostante Pellegrini sia sempre vicino a Cristante e Wjinaldum, i giallorossi non la prendono mai. Alguacil inserisce Carlos Fernandez (più verticale) per Sorloth, Kubo e Sola per Mendez e Oyarzabal, i baschi colpiscono anche una traversa (ma inspiegabile lo spazio concesso sul secondo palo non presidiato).
E diventa necessario l’ingresso di El Shaarawy e Abraham per Dybala e Belotti, molto stanchi per il lavoro sfiancante in fase difensiva, con Pellegrini sempre a supporto dei due mediani. É il momento di Cho, e con Kubo e Silva più esterni appare più un 4-2-2-2, mentre Mourinho consolida il 3-5-2 con Bove per Pellegrini. L’esito della gara va via liscio verso il finale, ma anche Smalling inspiegabilmente decide di unirsi al tabellino degli ammoniti e diffidati come Ibanez e Mancini macchiando il percorso generale, finché il fischio di Kovacs non mette fine ai giochi.
Maurizio Rafaiani
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