ROMA-PALERMO 4-1: pagelle **Brighi, da mediano a supereroe **Julio Sergio mostruoso

dallo Stadio Olimpico di RomaNove vittorie in fila. E non importa sia campionato o coppe. Venti gare senza sconfitte. Il Palermo, rivelazione di stagione, asfaltato da un gruppo che è un tutt’uno con il suo allenatore. Brighi da mediano a supereroe. Baptista finalmente è un giocatore recuperato. Totti quarantacinque minuti di qualità. Julio Sergio mostruoso. JULIO SERGIO 7,5: Dopo venti minuti sfiora il giusto un destraccio di Bresciano. Mostruoso di piede sul destro al volo da due passi di Cavani. Un controllo straordinario su ogni pallone che vola dalle sue parti. Per poco non arriva anche sul penalty di Miccoli. Merita la nazionale.
MOTTA 6: Tanta spinta. La qualità dei palloni che scaraventa verso l’area avversaria nei primi venti minuti spesso lascia a desiderare. Dopo il vantaggio sprisce, badando a non concedere troppo alle ripartenze ospiti. Si perde troppo spesso Balzaretti, che nel primo tempo da quella parte fa ciò che vuole. Meglio nella ripresa.
BURDISSO 6,5: Si dimentica di Miccoli solissimo sul dischetto. L’attaccante grazia lui e la Roma calciando in Curva Nord. Va a prendere di testa tutti i palloni che Balzaretti e Cassani scodellano in area. Lascia troppo spazio a Pastore pochi istanti dopo il suo ingresso in campo. Il colpo di testa di Kjhaer che ne nasce è il segno che questa Roma è nata sotto una buona stella.
JUAN 6: Difende e imposta. Guida il reparto arretrato e controlla i movimenti di Miccoli senza mai sporcarsi gli scarpini con i parastinchi avversari. Rinvia male di testa un pallone facile nell’area piccola che per poco Balzaretti non trasforma nell’1-3. Meno convincente di altre volte.
RIISE 6,5: Ci prova due volte da lontano. Prima troppo piano, poi, dopo cavalcata di sessanta metri, altissimo. Sbaglia alcuni movimenti in fase difensiva. Rischia con una diagonale allegra su Migliaccio che per sua fortuna arriva in ritardo. Non fai in tempo a pensare che sembri meno brillante del solito che Jay-Ar serve il poker. Poker per la Roma e per lui, al quarto centro in campionato (sei totali). È il suo momento.
DE ROSSI 6,5: Manca la sua presenza sulla linea di centrocampo, dove concede troppi metri agli incursori rosanero. Un primo tempo a ritmi da riscaldamento. Nella ripresa si accende subito: cinque minuti e costruisce un’azione che lui stesso va a concludere deviando alto il tiro da fuori di Motta. Poi, mura, lotta e chiude. E la sua Roma vince. Ancora.
PIZARRO 7: Soffre nel primo tempo la pressione di Simplicio e Bresciano. Cresce nella ripresa. il suo contributo di palloni giocati vanta sempre proporzioni industriali. Poi, il Pek, ci mette anche l’assist per il 4-0 di Riise. Cuore e cervello di una squadra infinita.
TADDEI 6,5: Sciupa la migliore palla gol del primo tempo, quando Totti disegna per lui un corridoio che porta fino a Sirigu. Consuma l’out mancino e si offre come punto di riferimento costante in fase di costruzione e di rifinitura. Lo sgambetto con cui stende Pastore al limite dell’area è un’ingenuità. L’errore di Tagliavento che vede il fallo all’interno, qualcosa di più.
BRIGHI 8: Il Palermo deve portargli davvero bene. Lo scorso anno aveva deciso la sfida sul gong del primo tempo. Decide di ripetersi spaccando la sfida in due. Due, come i gol del Clark Kent giallorosso che per una sera si trasforma in Superman. Prima il destro al volo su angolo di Totti con deviazione allo zucchero di Bovo. Si ripete al 17’ del secondo tempo: conclusione dal limite a pescare l’angolino scoperto della porta di Sirigu. In mezzo il pallone che soffia a Bovo (ancora lui!) sulla linea di porta e che vale l’assist a Baptista-gol. Studiava da Perrotta. Ora è ‘solo’ Brighi.
VUCINIC 6,5: Parte largo a sinistra. Ben presto, però, si sposta al centro per far respirare Totti lontano dai calci dei difensori avversari. Pizarro alla mezz’ora gli regala il pallone dell’uno a zero. Lui, da posizione appena defilata, spedisce alle spalle dei cartelloni pubblicitari. Sbaglia tanto, ma ci mette una quantità impressionante di scatti, corsa, sacrificio. (DAL 20’ st MENEZ 6: Applausi e fischi si mescolano al suo ingresso in campo. Il francesino che divide , però, fatica a entrare in partita. Qualche guizzo, alcuni spunti. Poco di più).
TOTTI 6,5: Direttamente in campo dopo la visita-brivido a Villa Stuart. Parte da centravanti, ma ben presto arretra di qualche metro lasciando a Vucinic i corpo a corpo con i difensori avversari. Impiega sedici minuti per andare al tiro: destro da venticinque metri, palla altissima. Disegna traiettorie splendide per i contropiede della Roma. Prima di mettere sul piede di Brighi il pallone del vantaggio. L’autonomia, per ora, non supera i quarantacinque minuti. La qualità, rispetto a Firenze, in netta crescita. Con quei, piedi, con quel talento, non poteva che essere così. Ammonito, salterà il Catania. (DAL 1’ st BAPTISTA 6,5: Gli bastano sette minuti per graffiare la sfida: l’assist di Brighi è solo da spingere in porta. Primo gol in campionato contro i rosanero, come un anno fa. In più, corre e combatte, recuperando anche qualche pallone. Julio c’è).
ALL. RANIERI 8: Il volto della Roma è il suo. Passa con disinvoltura dal 4-2-3-1 dei primissimi minuti ad un 4-4-1-1 con Totti a ridosso di Vucinic dirottando Tadfdei a sinistra e Brighi a destra. La scelta paga. Il sigillo di Baptista è una medaglia ad un altro giocatore dato per finito che il tecnico ha rigenerato. Nona vittoria consecutiva tra campionato ne coppe. Ventesimo risultato utile consecutivo. L’anti-Mourinho, adesso, è proprio lui.
ARBITRO TAGLIAVENTO 5: Lo  vedi la prima volta quando corre, cartellino giallo alla mano, per ammonire un’entrataccia di Kjaer su Taddei lanciato. Poco, forse. Sbaglia anche indicando il dischetto quando è Taddei a franare su Pastore al limite. La Roma, però, con lui non perde mai. E vince (quasi) sempre.
 
Matteo Pinci