13 Febbraio 2023

Roma, per Mourinho le spine di una rosa corta

In vista dei prossimi impegni ravvicinati tra loro, lo Special One può contare sullo "zoccolo duro" dei titolari. Lo stesso, però, non si può dire per quanto riguarda le seconde linee.

Foto Tedeschi

JOSE MOURINHO ROMA – Oggi la Roma di José Mourinho torna a Trigoria per preparare il match di andata dei playoff di Europa League. L’avversario che si troverà di fronte è il Salisburgo di Jaissle. Si ricomincia a giocare ogni tre giorni e in vista dei prossimi impegni ravvicinati tra loro, lo Special One può contare sullo “zoccolo duro” dei titolari. Lo stesso, però, non si può dire per quanto riguarda le seconde linee.

Roma con il minor impiego di giocatori tra le prime sei in classifica

Dopo il pari ostico di Lecce Mourinho ha mantenuto comunque un posto provvisorio in Champions e si appresta ad affrontare tre sfide decisive in una settimana tra i playoff col Salisburgo e la gara col Verona di domenica, scrive Leggo.

In Salento Mourinho è ricorso ai cambi solo negli ultimi 10 minuti costretto a pescare tra convalescenti, come Wijnaldum e Belotti, oltre a Solbakken che rischia di diventare l’ennesimo oggetto misterioso del mercato firmato Pinto dopo i vari Vina, Shomurodov, Reynolds o Camara. Un limite di profondità che in passato (anche quello recente) è risultato fatale.

Mou sarà costretto a spremere titolari come Dybala, Abraham, Smalling o Matic. Proprio la Joya ieri si è allenato individualmente anche nel giorno libero. Qualche chance di turn over è concessa solo sulle fasce con Celik. Dopo il flop con la Cremonese il tecnico non si fida più delle seconde linee. La Roma, infatti, tra le prime sei in classifica, è la squadra che ha impiegato meno giocatori da gennaio complici anche le esclusioni di Zaniolo e Karsdorp (pronto a essere riabilitato). 

A Lecce ha atteso fino al 82′ per i primi due cambi, con Empoli e Spezia ne erano serviti comunque 70. Wijnaldum in questo senso può rappresentare linfa vitale, ma per vederlo almeno al 50% bisognerà aspettare due settimane. Sparito dai radar Camara, restano i giovani che però non hanno le spalle larghe per sopportare un’eventuale nuova eliminazione.

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6 commenti

  1. Vincent Vega ha detto:

    Ora c’è questo leitmotiv della rosa corta…per essere chiari, più che corta, molto prima che corta, la rosa è SCARSA, scarsa nei giocatori medi (quasi tutti) e nelle presunte eccellenze (i Pellegrini per dire). Lo specialone peraltro non pare affatto in grado di migliorare significativamente questa rosa scarsa. Sesto/settimo posto è il livello e 9 su 10 lì si arriverà.

    • j ha detto:

      Concordo in pieno con te (sulle basi tecniche dei giocatori e sull’incapacità tattica di Mou: grande comunicatore ma scarso stratega. E lo penso da oltre 10 anni. Non sempre si risolve la partita buttando dentro sei attaccanti…)

  2. asr ha detto:

    Mica sara’ per caso perche’ ha litigato e tagliato fuori un po’ tutti?

  3. alex ha detto:

    sta società è una mer. da, vedrete do ci portano gli americani in serie B

  4. D'Alí Onofrio ha detto:

    Rosa mediocre e di poca qualita’. Tanti giocatori sono sopravvalutati (Vedi Pellegrini) illudendo le aspettative dei tifosi. Il GM PINTO capisce poco di calcio, vedi gli acquisti che ha fatto. E alla fine Mourinho tiene in campo sempre gli stessi andando contro Pinto e la società. Penso che alla fine andrà via, oppure andrà via Pinto.

  5. j ha detto:

    Il flop con la Cremonese non è dovuto alla panchina corta ma al gioco del ca@@o che fa la Roma nella propria trequarti: dopo la serie infinita di passaggi orizzontali, o al portiere, i due esterni si allargano, il centrale rimane isolato e, quando riceve un passaggio fatto a minchia (visto che li facciamo SEMPRE un metro dietro al giocatore, invece che un metro avanti,) viene pressato, perde palla e ci uccellano!
    Inizia a far fare un po’ di pratica a tutti quanti, insegnandogli (se ne sei capace) a fare un passaggio nel modo corretto, a proporsi negli spazi per riceverlo, a giocare in verticale con sovrapposizioni rapide, che non siano scontate e lente come le facciamo ora, e poi vedrai che il gioco e i risultati si vedranno: già a Lecce è andata un pochino meglio, ma non a sufficienza per vincere.