Mourinho: “Possiamo essere scarsi, ma nessuno dica che non siamo un gruppo unito. Il secondo gol ci causerà incubi”
Foto Tedeschi

SASSUOLO ROMA INTERVISTE MOURINHO – Tutte le dichiarazioni del tecnico giallorosso José Mourinho in occasione di Sassuolo-Roma, match valido per la 25esima giornata di Serie A.
Mourinho a DAZN
Cosa lascia questo pareggio?
“Non sono soddisfatto ma quando si pareggia al 90esimo cambia un po’ la dinamica emozionale. Se mi si chiede all’inizio non lo volevo il pari ma al 90esimo sicuro. Posso paragonare questi ultimi minuti come le sconfitte contro Venezia, Bologna. Abbiamo avuto altre possibilità di pareggiare e potevamo avere punti in più. Nelle ultime 4 partite abbiamo 8 punti. Se volevo di più si certo però come minimo questo feeling di squadre fino alla fine e abbiamo preso un punto.”
Anche oggi sembra vi sia mancato qualcosa. Il Sassuolo aveva più qualità, oggi è sembrata mancare la tecnica
“Si anche con un uomo in più negli ultimi 10 minuti che non possono cambiare le statistiche. Non è facile fare 50-50 in possesso palla e lo sapevamo. Kumbulla ci ha dato qualità di uscita. A centrocampo penso che ci sia mancato ordine nella prima parte del match, ogni palla a Vina o Karsdorp c’erano poche opzioni e si giocava spesso palla profonda. Felix in 70 minuti solo una possibilità di profondità. Nell’ultima parte di partita si sentivano miglioramenti. Punto meritato, c’è frustrazione perchè volevamo vincere ma è un punto che portiamo a casa”.
È stata una settimana caotica, la squadra poteva perdere la testa.
C’è solo una notizia che non posso negare e dire che non sia una bugia, tutte le altre sono zero, sono giornalismo di 5a categoria, senza etica, senza l’essenza del giornalismo che è la verità. Se questo gruppo ha una qualità in cui siamo imbattibili è l’empatia e nell’amicizia che abbiamo internamente. Possiamo essere scarsi e tutti possono dire che Mourinho e i giocatori sono scarsi, ma nessuno può dire che non siamo uniti. Nessuno fa danno a questa squadra a questo livello. Poi si può dire che abbiamo i limiti. Il secondo gol è il tipo che fa venire gli incubi, da non dormire stanotte. Ma siamo un gruppo molto unito
Come sceglie la difesa a 3 o a 4?
“Io vedo sempre di un modo come i giocatori devono stare in campo nel modo migliore. Non è quello che preferisco e non è quello che per me è l’idea principale del mio calcio. Questa è una conseguenza dei giocatori che ho e di come si trovano meglio. Per giocare con 3 davanti non abbiamo fascia e di assumere qualche volta uomo contro uomo in funzione delle nostre caratteristiche.”
Convivenza Oliveira-Pellegrini?
“Questa è la loro pima partita insieme. Da un punto di vista individuale possono fare di più. Sergio è arrivato da pochissimo e Pellegrini per 90 minuti è stato un rischio. Io non posso nascondere che Cristante, Veretout, Pellegrini e Oliveira hanno qualità ma per giocare nella casa dei motori che fa girare la squadra e decide il ritmo della partita questo non lo abbiamo. Per me Mkhitaryan non è un regista però il suo adattamento è stato felice. Di tutti loro è quello che pensa meglio il gioco e i movimenti. Lui per me è il giocatore più decisivo per la nostra squadra in questo senso. Dobbiamo migliorare per finire al massimo in classifica e abbiamo una Conference League da giocare. La gente sbaglia se dice che in quella competizione non c’è qualità ma per esempio il Rennes è un’avversaria difficile.
Mourinho in conferenza stampa
Cosa c’è stato con Berardi a fine partita? La Roma ha giocato meglio a San Siro rispetto a oggi.
“Durante la partita io e lui abbiamo scambiato qualche parola, parole educate. Io gli dicevo che un giocatore bravo come te non ha bisogno di simulare, lui mi diceva che non simulava. Sempre molto corretto. Alla fine le parole sono state meno educate tra lui e un mio assistente, io volevo finire bene. Lui è un bravo ragazzo, anche il mio assistente ha un cuore enorme, è finito tutto bene. Sul gioco, abbiamo avuto più armonia nel gioco a San Siro, con una squadra di un’altra dimensione. Oggi in determinati momenti abbiamo perso ordine, tattica, posizionamento dei giocatori, abbiamo ritrovato questo equilibrio un po’ tardi. Mkhitaryan è il giocatore che ha più stabilità nel suo gioco, nelle sue scelte. Non è un regista perché noi non lo abbiamo ma è un giocatore che quando gioca più dietro ci manca in altre zone ma è un giocatore che dà organizzazione e nel secondo tempo l’ho visto un po’ isolato. Pareggiare non è lo stesso che andare a casa senza niente ma sono contento per il messaggio, io non ne avevo bisogno ma magari qualcuno ne aveva bisogno: possono dire tutto quello che vogliono sul gruppo ma è intoccabile, a livello di empatia, amicizia”.
El Shaarawy infortunato: aveva detto che erano tutti disponibili…
“Voi mi avete chiesto se qualcuno pagherà il mio sfogo, io ho detto che nessuno lo avrebbe fatto, mi ha lasciato la possibilità “.
Aveva provato anche la difesa a 4…
“Abbiamo giocato come ci siamo allenati, non abbiamo provato la difesa a 4. Questa squadra senza Zaniolo, senza El Shaarawy, come giochiamo con 3 attaccanti?”.
Il 4-2-3-1 rimane il suo modulo preferito?
“Fino a che finisco la mia carriera, ma una cosa è quello che tu preferisci, un’altra è cosa hai a disposizione. Giocare a 3 è un adattamento, è un modo per cercare di costruire in prima fase”.
Il rigorista chi è?
“Vuoi la verità? Hai visto dov’ero io quando stava tirando il rigore? Il primo rigorista è Sergio Oliveira. Ha preso il pallone Tammy, come ha fatto a Torino. Non conosco il dialogo oggi. A Torino Veretout voleva tirare e si è generato qualcosa di non positivo. La mia sensazione è che oggi Sergio gli abbia lasciato il pallone, penso perché non ho parlato di questo, e Sergio credo abbia avuto la maturità giusta, lasciando il tiro a Tammy, ma il rigorista oggi era Sergio. Ci siamo allenati per una settimana sui rigori, anche prima dell’Inter e prima di oggi, la mia decisione per oggi era Sergio. Io mi sono nascosto nel tunnel: ho visto ma mi sono nascosto perché potevo avere una reazione ed era meglio non farmi trovare dalle telecamere.
Come legge i due gol subiti?
“Tattica individuale. Una cosa è tattica collettiva, un’altra quella individuale e abbiamo sbagliato: nel primo gol la profondità di Traore, ma può succedere. E il secondo gol è un principio individuale basico e abbiamo sbagliato anche lì. Noi volevamo vincere, siamo arrivati qui per prenderne 3, ma è un punto che come minimo ti dà la sensazione che sono 4 partite di fila senza sconfitte in Serie A, 8 punti in 4 partite, che non è incredibile ma non è un disastro 4 partite senza sconfitte e la dimostrazione che questa squadra è molto empatica, al contrario di quello che si è detto in settimana. Ci sono partite con tante similitudini: a Venezia, a Verona, a Bologna, quando questa squadra è sotto va avanti fino alla fine e penso che per merito nostro siamo arrivati al pareggio, non è un punto che volevamo ma è un punto”