Acquisti, unità e carattere: è la rivoluzione di Mourinho
Foto Tedeschi

ROMA MOURINHO – Dopo la corsa sotto la Sud, Mourinho ha twittato: “Vittoria e nessun infortunio muscolare!“. La rete di El Shaarawy gli ha fatto rivivere le emozioni di Manchester e Siena. Due tappe che poi valsero il successo finale in Champions col Porto e il primo scudetto con l’Inter.
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Roma, ecco la rivoluzione di Mourinho
Non è un caso, quindi, che A Bola abbia titolato “Come i vecchi tempi” e il Mirror “The Special Run“. Come scrive La Gazzetta dello Sport, Mourinho è ormai diventando il pifferaio magico di una città in amore, che solo fino a pochi mesi fa associava il suo nome a quello delle “ingiustizie” arbitrali nel testa a testa fra Roma e Inter del 2010, con Mou domenica che ricordava: “Eravamo noi la squadra più forte”. Invece ora è lui l’idolo della tifoseria giallorossa, è lui quello che tutti credono faccia la differenza. Ha saputo scegliere i giocatori giusti (Rui Patricio e Abraham su tutti), ha saputo rigenerare calciatori poco convincenti (da Karsdorp a Carles Perez), ha convinto stelle al gregariato (Zaniolo), ha riportato a scuola baby con le stimmate da fenomeno (Villar, Calafiori, Reynolds), ha scelto di sposare le rigide regole sugli esuberi (Fazio, Nzonzi e il suo ex pupillo Santon), ha optato per una linea di comando tutta italiana (Pellegrini capitano, con Mancini e Cristante vice), con un annuncio anticipato sul rinnovo di Lorenzo – tra oggi e domani l’appuntamento per il via libera fino al 2026 – che è parso una santificazione. Nonostante i grandi investimenti messi in campo dalla famiglia Friedkin, per tutti, anche dentro Trigoria, questa è solo la Roma di Mourinho.