Ispettore Gadget Cristante contro Diaby, l’asso ‘fuori la manica’ del Bayer
ROMA LEVERKUSEN CRISTANTE DIABY – Questa volta l’Olimpico sarà lo slancio e non l’ultimo miglio. La Roma inizia da casa la sua rincorsa alla finale di Europa League, contro il Leverkusen. Mourinho recupera qualche pezzo del puzzle di formazione, come Dybala, e chiede di tener duro a chi ha giocato praticamente sempre, come Bryan Cristante, che si troverà di fronte uno dei pericoli dei tedeschi, Diaby.
Roma, Bryan Cristante
Altro che salvate il soldato Bryan. È lui che dispensa aiuti in ogni zona di campo. Attualmente alloggia in difesa visti gli infortuni dei compagni e anche li fa la sua parte. La sua stagione è di 3,797 minuti sino ad oggi, il terzo in rosa per minuti giocati (solo Mancini e Rui hanno fatto di più). Duttile come il pongo, Mourinho lo muove dove serve nella scacchiera giallorossa, e il classe ’95 aggiorna la sua ‘to-do’ list, lasciando invariata la percentuale di precisione nei passaggi (79,34%) ma spostando il cursore dove necessario, a volte verso la porta.
Le zolle del reparto avanzato non gli sono troppo amiche: di 6 tiri nello specchio, 2 sono finiti su palo e traversa. Lontano dai riflettori delle marcature, paradossalmente, brilla di più: 63 palloni recuperati, 25 tackle, 3 ribattute e 13 disimpegni. Tutta ‘legna’ che ha aiutato la squadra a subire meno di un gol a partita in media (10 su 12 gare). Forse se verrà chiesto a Mou, anche in questo caso risponderebbe che se avesse tre Cristante giocherebbero tutti e tre.
Bayer Leverkusen, Diaby
“Meritiamo di essere qui”, non usa mezze parole Moussa Diaby. Il parigino del Leverkusen è stato fondamentale per arrivare alla fase semifinale del torneo, con i suoi tre gol e 2 assist in 6 partite di EL, il 21% di partecipazione totale ai gol della squadra, senza essere sceso neppure in campo da titolare in ogni singola gara. È giovane, ha 23 anni, ma le idee chiarissime: “Se i miei compagni mi vedono fare bene, vorranno fare lo stesso”. Al momento il francese l’esempio lo sta dando eccome, essendo capocannoniere del club tedesco a 9 reti. Ala destra, ala sinistra, seconda punta, il classe ’99 mancino è versatile, dinamico e rapido, ma meno preciso di Bryan (73.43%). Ed è uno dei principali ingredienti del contropiede micidiale del Bayer di cui ha parlato Mourinho. “Conosciamo la Roma”, sostiene. E qui, forse, potremmo non essere d’accordo, perché la Roma spesso ci ha dimostrato di saper essere imprevedibile.
M.Teresa Tonazzi
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