4 Marzo 2023

Quella volta che… Roma-Juventus e il “bacio” di Nainggolan

Stagione 2016-2017, la Roma dei record di Spalletti è a caccia di punti per la conquista del secondo posto in campionato: quella sera all'Olimpico si presenta la capolista Juventus, ma i giallorossi hanno bisogno di una vittoria per non farsi scavalcare dal Napoli

QUELLA VOLTA CHE ROMA JUVENTUS – Il momento non è dei migliori, per usare un eufemismo. Dal potenziale secondo posto in classifica, la Roma si è ritrova martedì sera a leccarsi le ferite dopo la debacle contro la Cremonese. In casa del fanalino di coda i giallorossi sono caduti sotto i colpi della coppia TsadjoutCiofani e adesso si preparano ad ospitare la Juventus di Massimiliano Allegri, reduce da 6 vittorie su 7 nell’ultimo mese.

Azzerare e ripartire, questo deve fare la squadra di Mourinho. Lo stesso tecnico portoghese che, in seguito al ricorso presentato dalla società capitolina che ha portato alla sospensione della squalifica rimediata nell’ultimo turno di campionato, sarà presente in panchina contro la Juventus.  

Si apre così marzo, con un grande classico del calcio italiano: RomaJuventus. Una sfida che nel corso degli anni ha saputo raccontare momenti iconici, alcuni entrati ormai nella narrazione popolare. In particolare, la prossima gara rappresenta anche lo scontro tra due mister “navigati” come José Mourinho e Massimiliano Allegri.  

Il tecnico bianconero, al contrario di quanto accaduto la scorsa stagione causa squalifica, ci sarà all’Olimpico per guidare la propria compagine direttamente da bordocampo. E tra i vari precedenti che si annoverano con la Vecchia Signora, ce n’è uno in particolare che riguarda pure il mister livornese.

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Roma-Juventus e l’unico gol di Radja contro i bianconeri

“Il giocatore che mi ha fatto più arrabbiare è Nainggolan a cui voglio bene come un figlio, ma è un delinquente. È uno che se gli metti davanti 7-8 shottini se li beve tutti. Per lui la vita è un gioco, ma ha dei buoni sentimenti”. Queste le parole utilizzate di recente dall’ex direttore giallorosso Walter Sabatini a proposito di Radja Nainggolan, probabilmente uno dei migliori colpi di mercato messi a segno durante i suoi anni di vita romana.

Arrivato da Cagliari nel gennaio 2014 già con la nomea di “Ninja”, il centrocampista ci metterà poco tempo ad ambientarsi. La stagione 2015-2016 rappresenta un ulteriore momento di crescita nella sua avventura a Roma, ma sarà l’annata successiva, ovvero quella 2016-2017, a sancire la definitiva consacrazione come leader del centrocampo giallorosso.

Nainggolan, infatti, impiegato prettamente in posizione di trequartista da mister Spalletti, arriverà in doppia cifra di gol a fine campionato (11), dietro a Salah (15) e Dzeko (29), che vincerà la classifica cannonieri. Di tutte queste reti, una è arrivata davanti al proprio pubblico contro la Vecchia Signora. Alla 36° giornata del campionato di Serie A 2016-2017, la maggior parte dei giochi sono già decisi: la Juventus si avvia a vincere il suo sesto scudetto consecutivo, mentre nei bassi fondi della classifica Palermo e Pescara hanno già metabolizzato una retrocessione indolore.

Eppure, c’è ancora qualcosa per cui lottare. Con i bianconeri ormai irraggiungibili, nelle ultime giornate Roma e Napoli ingaggiano un duello a distanza per la conquista del secondo posto, che in quel periodo voleva dire qualificazione diretta in Champions senza passare dai play-off. A due turni dalla conclusione del campionato, le squadre sono separate soltanto da un punto.  

Dopo il poker di San Siro contro il Milan, i giallorossi di Luciano Spalletti accolgono tra le mura amiche la Juventus. I pensieri della società torinese, però, sembrano essere rivolti altrove. La vittoria nel doppio confronto con il Monaco in semifinale di Champions è stato l’ultimo ostacolo che gli uomini di Allegri hanno dovuto superare prima di raggiungere la finale di Cardiff.

La data da cerchiare in rosso è il 3 giugno 2017: avversario il Real Madrid di Zidane. Per questo motivo, da metà maggio in poi il mister bianconero decide di impiegare più spesso alcune seconde linee. Contro la Roma lo schema designato è un 4-3-3: Buffon in porta con davanti il duo Bonucci e l’ex Benatia, mentre Asamoah e Lichtsteiner agiscono in qualità di terzini. A centrocampo le due mezz’ali Sturaro e Lemina sono supportate in cabina di regia da un’altra vecchia conoscenza dei tifosi romanisti: Miralem Pjanic. In attacco il tridente formato da Mandzukic, Higuain e Cuadrado.

Come risposta Spalletti scende in campo con il suo classico 4-2-3-1. Ad accompagnare Perotti come falso nueve sulla trequarti ecco il trio El Shaarawy, Nainggolan e Salah. Mediana robusta con il capitano Daniele De Rossi e Leandro Paredes più la linea difensiva composta da E. Palmieri, Fazio, Manolas e Rudiger. In porta c’è Szczesny.

Nel primo tempo la pressione degli ospiti si fa sentire: dagli sviluppi di calcio d’angolo, infatti, il laterale Asamoah raccoglie dal limite dell’area e con un sinistro potente da fuori stampa il pallone sul palo. Qualche minuto dopo la Juventus legittima il suo vantaggio: al 21’ imbucata di Sturaro per Higuain che di testa fa la sponda per l’inserimento di Lemina. Il centrocampista francese, non seguito dalla retroguardia capitolina, deve solo appoggiare a pochi passi dalla linea di porta.

Ma l’1-0 bianconero dura poco. A suonare la carica è infatti De Rossi, che riporta il risultato in equilibrio grazie ad un corner battuto da Paredes al 25’. Sulla traiettoria dell’argentino svetta Manolas di testa, Buffon respinge una prima volta ma non può fare molto sul tap-in vincente del numero 16 giallorosso. La prima frazione di gioco termina quindi sul risultato di 1-1.

E la ripresa si apre con il ribaltamento della Roma nei primi venti minuti. Radja allarga sulla sinistra per El Shaarawy. Il Faraone, con una delle sue tipiche giocate, si accentra con il destro e calcia a giro sul secondo palo. Il tiro rasoterra dell’attaccante prende una direzione strana, complice anche una leggera deviazione di Bonucci quanto basta però per ingannare completamente il numero 1 della Juventus. La palla bacia il legno e si insacca in rete: al 56’ è 2-1 per la Roma.

Adesso c’è bisogno del colpo del KO. Dalla panchina Allegri comincia a mettere l’artiglieria pesante: dentro Dani Alves e Dybala rispettivamente per Lichtsteiner e Sturaro. Ma la scossa non arriva e gli uomini di Spalletti puniscono una seconda volta. Al 65’ Nainggolan si infila nell’area di rigore juventina come un coltello nel burro. Il movimento viene premiato da Salah che lo serve di sinistro, il belga stoppa e con il destro trafigge Buffon sul primo palo.

3-1 per la Roma, primo gol di Radja contro la Juventus. Una rete comunque significativa per il classe ’88, che in passato non ha mai nascosto il suo astio nei confronti della Vecchia Signora: “Non mi pento di certe parole. Nasce tutto dai tempi del Cagliari, quando vedevo certi atteggiamenti dei calciatori con gli arbitri, che mi sembravano un po’ condizionati”. Il Ninja ha raccontato anche di un tentativo da parte della società bianconera per portarlo a Vinovo, ma lui ha sempre fatto opposizione: “Mai alla Juventus” – questo il diktat.

E allora così si può spiegare l’esultanza provocatoria, con tanto di linguaccia e presunto “bacio”, da parte di Nainggolan rivolto al settore ospiti dell’Olimpico di quella sera. Dopo il tris giallorosso, ci sono da segnalare un paio di tentativi per provare a riaprire il match ma il tempo scorre e senza ulteriori sofferenze la Roma vince 3-1.

Tre punti importanti per la corsa Champions, che contribuiscono a tener distante il Napoli, seppur di una sola lunghezza. “I tifosi bianconeri ce a morte con me e cantano uomo di mer… Bene, questo uomo di m… gli ha fatto gol” – dichiarerà Radja senza peli sulla lingua nel post gara. A fine campionato la squadra otterrà il secondo posto in classifica a discapito proprio di un Napoli battagliero fino all’ultimo minuto. La stagione 2016-2017, oltre a registrare il record di punti nella storia della Roma (87), coincide anche con l’addio di Francesco Totti al calcio giocato. Quel 28 maggio 2017, sotto il cielo grigiastro dell’Olimpico, c’è ovviamente Nainggolan insieme a tutta la squadra. Il numero 4 si farà un’altra stagione nella Capitale, dove riuscirà a raggiungere una semifinale di Champions, prima di dare definitivamente il suo addio nell’estate 2018.

Marco Guerriero

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1 commento

  1. Gimmy il romanista ha detto:

    Nainggolan unico calciatore della Roma che buttava sudore e sangue in campo con l’a maglia della roma rispetto per l’ui