Mourinho: “Sono stanco, alla Roma sono più di un allenatore. Non sono deluso dalla società, orgoglioso dei ragazzi”
Tutte le dichiarazioni del tecnico giallorosso in occasione di Roma-Inter, match valido per la 34° giornata di campionato
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ROMA INTER MOURINHO – Tutte le dichiarazioni del tecnico giallorosso José Mourinho in occasione di Roma-Inter, match valido per la 34° giornata di campionato.
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Roma-Inter, le dichiarazioni di Mourinho
In conferenza stampa
Lei aveva detto che sarebbe rimasto con questa squadra….
(interrompe la domanda, ndr) No, no… c’è partita giovedì, non c’è niente.
Come si può lavorare sulla testa dei giocatori per evitare errori individuali?
Adesso è molto trendy il mental coach, io l’unica cosa che possa fare è lavorare sui limiti dei giocatori. Mi rifiuto di rimanere nella tua domanda, io dei miei giocatori posso parlare solo bene. C’è un gruppo molto stanco, che gioca sempre, che gioca in posizioni e ruoli non loro. Alcuni mi guardano per dirmi “cambiami che non ce la faccio più”. Belotti è un eroe, Dybala con solo una gamba… io posso solo parlare bene. Quando perdevo una partita una volta avevo sempre difficoltà a processare una sconfitta. Invece adesso guardo i ragazzi con tenerezza. Mi dà una grande gioia che i tifosi li guardino come li guardo io.
Oggi ha avuto la più grande richiesta di rimanere qui dai tifosi o dalla squadra? Si aspettava la reazione dei suoi colleghi sugli arbitri?
Io dei miei colleghi non voglio parlare. Critiche per l’ultima partita… io non ho mai messo in dubbio l’arbitro per la sua onestà, ho detto che non ha qualità, ho detto che deve essere empatico. La critica più forte che ho ricevuto mi dà una gioia molto grande perché è fatta da uno che ha preso una squalifica per 3 anni per il calcioscommesse. Significa che io sono di un pianeta diverso dal suo. Il pubblico? Si confonde tutto, è strano perché io ho avuto tanta empatia nella mia carriera nei momenti belli. Invece abbiamo perso la partita e la gente ha capito tutto di quello che siamo noi.
Non mi è mai capitato di vedere due tifoserie rivali fare lo stesso coro per un allenatore. Questo calcio non fa più per te?
Amo l’Italia e ho avuto tanto qui. Tanta storia e gioia all’Inter, qui meno. Sto molto bene in Italia e mi aiuta anche a ridere un po’ delle situazioni.
E’ deluso dalla società?
“No. La società è sovrana, lavoro per loro e faccio il meglio che posso fare. Faccio tanto, sono più di un allenatore e qualche volta mi stanco. Ma poi ho questa capacità di ritrovarmi di nuovo. Domani giorno libero per loro, io se mi danno un biglietto vado a vedere il tennis, poi sarò al Tre Fontane per la Primavera e da lunedì si prepara di nuovo l’Europa. Però sono stanco.”
A Dazn nel post partita
E’ ottimista per giovedì?
“No, io sono ottimista per colpa dei miei ragazzi. Oggi abbiamo giocato contro la squadra più forte di Italia che è in semifinale di Champions. Abbiamo giocato con Mancio, Cristante, Pellegrini, gente stanca morta, infortunata, con i bambini. Guardo Bove e penso che è andato in prestito con la Triestina e poi invece ha giocato come oggi. Sono tanti i motivi per essere felice. Poi ci sono episodi nella partita che, se la società vuole parlare, ne parli, se no io non parlo anche perché sono stato distrutto e attaccato a livello di etica e della mia educazione. Mi fa un po’ di gioia perché è stato una persona che ha avuto una squalifica di tre anni nel calcio indagato per scommesse.”
“Ho detto che avevo un orgoglio incredibile per i ragazzi, per lo sforzo che hanno fatto, per gli stanchi, per chi ha giocato con una sola gamba, per ringraziare i bambini che lavorano sempre con noi che hanno contribuito oggi. E ringraziare lo stadio che è una cosa incredibile, con i tifosi è fantastico quello che ho creato. Una sconfitta è sempre dura ma la verità è che vado a casa con un orgoglio incredibile. Domani io sarò al Tre Fontane per la primavera e giovedì siamo qui.”
A Dazn nel prepartita
Su cosa ha lavorato in questi giorni?
“Abbiamo perso Celik con il rosso, abbiamo recuperato Matic dalla squalifica, Belotti farà uno sforzo per darci una mano importante e niente, magari oggi è una situazione ai limiti e Paulo può entrare 10/15 minutini.”
Wijnaldum?
“Nessuna possibilità, lui, Smalling, El Shaarawy sono in panchina per stare insieme a noi.”
E’ ancora speciale incontrare l’Inter?
“Sono nato figlio di giocatore, sono cresciuto figlio di allenatore, la mia mentalità è da professionista. Giocare contro l’Inter o un’altra squadra è la stessa cosa, oggi penso solo alla Roma.”