Roma, i paletti del FPF tengono ancora il club sotto schiaffo
La Roma ha fatto molte operazioni in uscita per rispettare i paletti del Fair Play Finanziario imposto dalla Uefa
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FAIR PLAY FINANZIARIO ROMA – Rispettare i paletti imposti dal settlement agreement, perseguire necessariamente la sostenibilità, e raddrizzare un conto economico cronicamente squilibrato sono le stringenti condizioni a cui la Roma dovrà sottostare ancora a lungo.
Uscite importanti in prima squadra, le risorse economiche sono poche
Una situazione economica che ha richiesto uscite importanti dalla prima squadra Ibanez (ai sauditi) per 30 milioni, Matic al Rennes a 2,5 e Tahirovic all’Ajax per 8,5. Altre operazioni sono cessioni a titolo definitivo di calciatori già in prestito come Kluivert al Bournemouth (11,5 più bonus 1,5), Perez al Celta Vigo (5,2),Reynolds al Westerloo (3,5). Alcune uscite, come quelle dei giovani al Sassuolo, sono state anticipate entro il 30 giugno per soddisfare i requisiti del Fair Play. La Roma, invece, come riporta il Corriere dello Sport, non ha sostenuto costi per l’acquisto dei cartellini, se non nel caso di Paredes e Renato Sanches dal PSG. Se lo sforzo consente alla Roma di ottenere plusvalenze veloci per ridurre il deficit di bilancio più rapidamente, rispetto alle difficili economie di costo della rosa, non ha tuttavia evitato la rinuncia in lista Uefa a Kristensen e Azmoun, tagliati perché l’ingaggio e il costo per il prestito di Lukaku ha fatto sforare il transfer balance, cioè la differenza di costo complessivo (stipendio, ammortamento, commissioni e bonus) dei giocatori iscritti nella lista A tra quest’anno e il precedente. Il computo finale del mercato genera un saldo positivo, grazie a circa 58 milioni di plusvalenze. La Roma resta sotto schiaffo e non potrà investire risorse sul mercato nei prossimi anni. Dovrà monetizzare ove possibile, come quest’anno, magari privandosi di giovani promettenti o di qualche elemento della prima squadra che troverà mercato altrove. Cogliere occasioni, sfruttando possibilmente le doti attrattive di Mourinho, ma il costo della rosa resta troppo alto in rapporto a ricavi che faticano maledettamente a crescere.