Roma fragile e sfortunata

24/08/2009 - 0:00

L’articolo de Il Corriere dello Sport: Il Genoa vince una partita bellissima guastata soltanto dal pessimo Morganti. Perché se alla fine della gara due dei tre gol rossoblu sono stati realizzati da due giocatori, Zapater e Biava, che dovevano essere sotto la doccia da tempo, allora vuol dire che il direttore di gara ha sbagliato e che con i suoi errori ha condizionato il risultato finale. I meriti genoani non sono in discussione ma è evidente che le scelte di Morganti finiscono anche per oscurare questi meriti. Al bilancio non confortante
del direttore di gara, bisogna aggiungere un rigore non fischiato a
favore dei giallorossi nel primo tempo, quando il risultato era in
equilibrio, per un fallo su Cassetti commesso da Zapater che in quella occasione avrebbe dovuto rimediare il cartellino giallo (quello “conquistato” verso la fine del primo tempo, sarebbe stato il secondo). In questo calcio d’agosto a mercato ancora aperto, c’è chi arriva e chi, invece, resta in panchina. Burdisso, acquisto in extremis, è regolarmente in mezzo alla difesa romanista (e lavora bene) mentre a riposo Spalletti lascia il norvegese Riise, reduce da una non entusiasmante prova in Slovacchia. Scelta che più tecnica non si può visto che per l’occasione l’allenatore giallorosso rivoluziona il modulo: due linee di quattro giocatori, squadra i velocisti con Menez ad agire alle spalle di Totti e Guberti a sprintare sulla sinistra con Cassetti a garantirgli copertura e, all’occorrenza, sovrapposizioni. Il Genoa, si sa, è squadra che punta molto sulle corsie esterne. La minestra di Gasperini è sempre la stessa: squadra veloce, brillante, aggressiva, ma evidentemente con meno qualità rispetto allo scorso anno perché una cosa è Thiago Motta e altra cosa è Zapater. Anche il tecnico rossoblu regala alla folla una sorpresa: fuori Criscito dentro Modesto, scelta solo apparentemente baciata dal consenso del campo visto che le cose migliori, soprattutto per la presenza di Sculli che ha disposto a piacimento di Motta, il Genoa le imbastisce proprio sulla sinistra, compreso un diagonale di Crespo che accarezza il palo. Ma a sua volta la squadra ligure sembra soffrire gli inserimenti veloci e improvvisi per vie centrali di Menez, tanto è vero che in corsa Gasperini corregge il trio difensivo: Biava va al centro, il greco Sokratis a destra a guardia di Menez e Moretti a sinistra. Gran volume di gioco rossoblu ma alla fine del primo tempo è soprattutto la Roma che recrimina e si morde le mani per un gol sbagliato da Totti (da comoda posizione centrale si fa respingere il tiro da Amelia) e per un rigore non concesso a Cassetti. Il buon primo tempo accendeva i fiochi d’artificio nel secondo quando Gasperini provvedeva a mandare in campo Criscito e Palacio: i primo segnava il gol del primo vantaggio, il secondo provocava la punizione del pareggio (trasformata da Zapater). La Roma pur falcidiata dagli infortuni (ieri ha perso anche Andreolli) teneva pareggiando e passando in vantaggio e subendo l’ultima scelta invereconda di Morganti che si limitava ad ammonire Biava reo di aver fermato Menez ormai lanciato a rete. Invece proprio Biava subito dopo in mischia dava il gol del terzo e definitivo vantaggio ai liguri. E’ evidente che l’aria di Genova non ha cancellato i problemi della Roma, troppo vulnerabile in fase difensiva (soprattutto sulla corsia presidiata da Motta) e, quindi, sempre in difficoltà nella gestione del risultato (rimontata a Kosice e superata ieri sera). Ed è evidente che valutando l’andamento di questa partita, Spalletti giungerà alla conclusione che anche quella di ieri è stata un’occasione sprecata, visto che il Genoa non è apparso certo irreprensibile e insuperabile.

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