Mourinho: “Pellegrini fuori, Dybala e Lukaku giocheranno insieme. Smalling non sarà a disposizione. E su Totti…”
ieri alle 14:30 Mourinho ha parlato in conferenza stampa alla vigilia di Roma-Empoli: ecco le sue dichiarazioni
Getty Images

MOURINHO ROMA EMPOLI – Domani la Roma affronterà l’Empoli per la quarta giornata di campionato. Oggi, invece, giornata di vigilia. Dopo il silenzio con il Milan, il tecnico giallorosso Josè Mourinho torna a rispondere alle domande dei giornalisti. Alle 14:30 è in programma la conferenza stampa dello Special One all’interno del centro “Fulvio Bernardini” a Trigoria. Di seguito la diretta testuale su Romanews.eu.
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La conferenza stampa di Mourinho alla vigilia di Roma-Empoli
L’Empoli in questo campionato non è partito bene. Che squadra si aspetta domani?
“Più importante è come si arriva alla fine. Sono sicuro che loro non sono in panico perché si trovano in una brutta posizione in classifica. Non finiranno così la stagione. Abbiamo vinto 4 partite contro di loro in questi due anni ma sono state tutte difficili. Sono una rosa organizzata, stanno giocando in modo diverso ma hanno lo stesso allenatore. In questi due giorni che abbiamo lavorato con tutta la squadra lo abbiamo fatto con rispetto che meritavano. Abbiamo l’ambizione di vincere la prima in campionato”
Corriere dello Sport: Dove può arrivare la Roma con questi innesti? Come sta Smalling?
“Siete sempre negativi, noi fortunatamente siamo più ottimisti. Smalling è un giocatore fondamentale per noi, lui sa analizzare se stesso ed è facile comunicare con noi. Domani non penso che sarà a disposizione. Magari mi arriva in extremis in panchina ed eventualmente può aiutare in caso di necessità, ma c’è probabilità che non vada nemmeno in panchina. Dove possiamo arrivare? Una cosa è parlare con voi prima e dopo il mercato. La Roma ha preso due attaccanti come Romelu e Azmoun. Se siamo tutti disponibili e in forma cambia il nostro profilo di squadra. Le prime partite le abbiamo fatte con Belotti ed El Shaarawy e nessuna soluzione in panchina. Contro il Milan pochi minuti con Lukaku. Abbiamo bravi giocatori in attacco. Azmoun è arrivato in una situazione difficile dopo un infortunio e senza allenamenti. In queste settimane ha lavorato bene per avvicinarsi a una situazione positiva. Quando Paulo c’è abbiamo sempre un po’ di paura, ma abbiamo sempre speranza che questo fantastico giocatore ci possa aiutare. Anche Belotti ed El Sha hanno fatto tanto per noi, giocando con sacrificio. Ora siamo positivi, abbiamo bisogno di tempo, di allenamenti per migliorare come squadra. Sono molto contento con i giocatori che sono a disposizione. Il mio obiettivo è vincere domani, voglio vincere sempre”
Gazzetta dello Sport: Nelle ultime due stagioni, la Roma ha giocato quasi 110 partite. C’è la possibilità che qualche giocatore ‘storico’ accusi un po’ di fatica, anche a livello mentale?
“Non penso sia un crimine, ma è stato importante per la gioia di una città, per l’autostima del gruppo. Lo abbiamo fatto bene. Alla 30esima gara del campionato scorso eravamo terzi. Abbiamo giocato due partite con Feyenoord e Leverkusen e poi abbiamo giocato la finale. Abbiamo avuto diversi infortuni come quelli di Smalling e Dybala, con Matic che non poteva giocare ogni partita per l’età. Poi siamo arrivati alla fine con queste difficoltà. Dal punto di vista della quantità siamo di meno, 2 giocatori di campo più i ragazzi della Primavera e per me loro saranno sempre un’opportunità. Se la quantità non è altissima, la qualità è alta: abbiamo giocatori di grande potenziale. Quando saremo tutti disponibili e in forma, e sono sicuro che ci arriveremo, saremo una squadra davvero forte. Quando ci saranno problemi dovremmo rimanere tranquilli e avere pazienza. Lavoriamo con tranquillità”
Corriere della Sera: Come stanno gli altri? Quanta autonomia hanno Dybala e Lukaku?
“Pellegrini è out, Smalling per me è fuori ma delle volte può succedere che possa recuperare all’ultimo almeno per la panchina. Mancini? Lasciami ringraziare Spalletti, ha fatto tanti anni l’allenatore e ha sicuramente la percezione di quando un giocatore non ce la fa per giocare con la Nazionale farlo andare a casa. L’ha fatto con Mancini, Pellegrini e penso con giocatori di altri club. Siamo rimasti qui con un gruppo di 9 giocatori e 7 erano infortunati. Sono stati qui con il mio staff e siamo un po’ scemi, non abbiamo fatto come fanno alcuni che vanno in vacanza 10 giorni. Siamo rimasti qui, noi siamo così e moriremo con questa professionalità. Eravamo io , Belotti, Azmoun, i due portieri e i bambini di Primavera. Gli altri 7 solo ieri hanno lavorato ieri con la squadra. Sono disponibili per giocare, abbiamo bisogno di loro. Dobbiamo gestire bene la gara, prendere qualche rischio. Saranno tutti convocati. Romelu quando è arrivato qui prima del Milan non era in una condizione drammatica, ha avuto molta attenzione con il suo corpo. Renato, Paredes sono arrivati in una condizione peggiore di Lukaku, Azmoun ancora peggio. Romelu con queste due partite in Nazionale è arrivato molto bene, giocherà domani da titolare. Non sarebbe una sorpresa se giocasse 90 minuti. Secondo i nostri parametri, Dybala può giocare. Non sarà facile per lui giocare 90 minuti, si sente bene dal punto di vista fisico e vuole giocare. Giocheranno Dybala e Lukaku dall’inizio”
Repubblica: Cosa ne pensa delle parole di Totti?
“Io sono l’allenatore. Non sono nessuno per parlare con un mito del romanismo e dirgli di venire. Parlo con lui di banalità. Questo è il mio rapporto con Francesco nel rispetto della società. La mia vita sociale a Roma è così, non ce l’ho. Totti è nella Roma, non è mai uscito di qua e mai uscirà. Per me lui è sempre qui. Mourinho non ha fatto nulla”
Il Tempo: Quali sono le condizioni di Spinazzola e la questione relativa agli esterni
“Quando un giocatore va in Nazionale significa che è stato preso in considerazione. Andarci è il sogno di tutti. Leo deve lavorare più con noi e fare meglio con noi, se così sarà tornerà a giocare con la Nazionale. Abbiamo diverse opzioni sugli esterni, sono tutti giocatori diversi e hanno bisogno di cose diverse. Dal punto di vista della condizione Kristensen è quello che sta meglio.Karsdorp ha avuto un ritiro difficile con infortuni e il solito ginocchio, con i soliti dubbi di mercato e finalmente ha trovato un po ‘di equilibrio perché sa che rimarrà. Zalewski si è allenato con noi solo ieri, Leonardo è arrivato molto bene dalla Nazionale e si è allenato bene. Stephan ha fatto tutto: attaccante anche. Ha avuto quel piccolo infortunio che fa parte del suo storico, al polpaccio. Non sono grandi infortuni ma non l’hanno fatto allenare per queste due settimane. Sono giocatori utilizzabili in situazioni diverse. Con la crescita della squadra cresceranno anche loro. Kristensen non ci sarà in Europa ma non ne faremo un dramma perché abbiamo più opzioni”
Il Messaggero: Sente ancora la necessità di avere qualcuno affianco in determinate situazioni ‘borderline’?
“Non sono in controllo totale della situazione. Per questa stagione, la mia intenzione è zero giornate di squalifica sia per il campo sia per le conferenze stampa. Se non parlo non sarà mai per essere nervoso perché per uno che ha 1100 partite essere nervoso è una parola troppo grande. Non posso cambiare il mio DNA, la mia onestà di non dire la mia verità. Ecco perché non sono andato in conferenza stampa dopo il Milan. Questa è una sfida per me stesso, cercherò di non aver nessun tipo di problema”
Il Romanista: Contro il Milan si è vista una Roma che ha atteso molto, al contrario di quanto si era visto durante l’estate. Qual è stato il momento di preparazione di quella partita in cui lei ha deciso di affrontarla così? Ha qualche rimpianto per aver giocato il match in quel modo?
“Io ho imparato una cosa. La formula del successo è di non sentire le persone che hanno meno capacità di te stesso, questo è importante. Sentire chi sa più di te o lo staff va bene. Ma chi non è mai stato seduto su una panchina vera o chi non ha mai preparato gare di questo livello, non mi piace”