Roma-Cremonese, le pagelle: Kumbulla e Celik, la notte delle streghe. Belotti riaccende invano l’Olimpico
La Roma esce dalla Coppa Italia dopo essere stata sconfitta dalla Cremonese 2-1 all'Olimpico, tanti gli errori dei singoli e una prestazione in generale opaca
Foto Tedeschi

Una Roma a tratti degna di un film di Kubrick saluta la Coppa Italia dalle mura di casa. Passa la Cremonese con un rigore (che ha fatto discutere) e una autorete sfortunata di Celik. Il primo tempo, complice anche una formazione rimaneggiata, la Roma non sembra rispondere presente in campo. Errori tecnici e di impostazione che lasciano spazio agli avversari e soprattutto tarpano le ali ai giallorossi. un errore di Kumbulla mette Dessers davanti a Rui Patrizio, che con la mano sposta la palla, ma per Fabbri (e Var) è rigore.
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Mourinho si fionda negli spogliatoi furioso, e alla ripresa ridisegna tutta la squadra. Il secondo tempo la scossa arriva, grazie anche agli ingressi di Dybala, Matic, Abraham e Zalewski. In questa fase, però, la sfortuna la fa da padrone, un palo di Tammy, una punizione di Paulo deviata a fil di palo. Un tiro al bersaglio, insomma, che non paga. Così come non ha pagato il leggero turnover, in parte dovuto anche ad infortuni e noie fisiche (vedasi Spinazzola e Abraham). I ‘bambini’ di Mou sono oggi un po’ spaesati e poco incisivi, Cristante impreciso, Mancini oltremodo nervoso. Belotti volenteroso, come sempre, ma non graffiante. Pellegrini ci prova, da fermo e in acrobazia, ma neppure lui riesce a timbrare. Resta sicuramente l’amaro in bocca di una prestazione non brillante e di un obiettivo che sfuma, ma allo stesso modo resta la sensazione che si poteva fare di più.
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Le pagelle
Rui Patricio 5: Per un po’ resta fermo nella brezza frizzantina dell’Olimpico, ma la calma è apparente perché Rui si fa trovare pronto e blocca un cross insidioso di Castagnetti. Esce con il contagiri su Dessers che viaggiava in solitaria, ma Fabbri indica il dischetto. Dopo aver ‘fallito’ a Tirana, l’ex Feyenoord stavolta si toglie la soddisfazione di bucare la sua rete. Non può nulla sul ‘fuoco amico’ Celik, ma tiene botta quando richiamato in causa.
Mancini 4: Sempre con il piglio battagliero, dopo il rigore concesso a Dessers diventa nervosismo puro, e non a caso si becca un giallo. (Dal 45’ Smalling 5: La squadra parte all’arrembaggio e la sua agenda è meno piena, quando però è ora dell’appuntamento importante, quasi un rigore in movimento, calcia malamente fuori.
Kumbulla 4: Anche per lui è una buona opportunità, ma stasera non si presenta bene, perdendo un pallone sanguinoso a centrocampo che costerà un rigore alla Roma. La sua torsione di testa su punizione è debole e non basta a mettere una toppa. E infatti esce anzitempo (Dal 45’ Matic 5,5: Non entra in una situazione facile, mantiene calma e freddezza come suo solito e prova a resettare i ritmi del centrocampo. Ci riesce pure, ma stavolta non basta.)
Ibañez 4: Ordinaria amministrazione fino al rigore, dopo perde un attimo la bussola e si concede qualche passaggio sbagliato di troppo. E la sua scivolata a inizio ripresa spalanca la porta a Pickel per l’assist del 2-0. Non riesce a farsi perdonare di testa, quando spara fuori la punizione del capitano.
Celik 4: Apre la sua partita con una corsa di 60 metri per arginare un potenziale contropiede, senza scomporsi troppo. È vivace, all’inizio, gioca tra le linee, ma nel momento clou il passaggio è fuori misura. La serata di nuvoloni neri, però, continua. Perché per Zeki arriva anche uno sfortunato autogol sul rasoterra di Pickel.
Tahirovic 4,5: Si vede subito, quella personalità che piace a Mourinho. E’ libero in trequarti, chiama palla dal lato opposto, si coordina e quasi non fa esplodere l’Olimpico. Ruba qualche pallone, ma in fase di copertura resta incerto. (Dal 63’ Abraham 6: Accolto dal boato dell’Olimpico, guadagna un’ottima punizione dal limite. Decisamente la buona sorte oggi lontana su qualche isola tropicale, perche Tammy sfodera un gran destro che però si stampa sul palo).
Cristante 4,5: Bella la palla al quarto d’ora per Tahirovic, servito con una pennellata da 30 metri. Bryan nel suo bagaglio ha anche una buona dose di precisione, sebbene non sempre riesca a trovarla. E Mou lo manda a riposo. (Dal 45’ Zalewski 5: Riceve subito il benvenuto con una botta sul costato che lo lascia senza fiato per un secondo. Si scrolla l’erba di dosso, e parte alla carica. Ma senza sfondare.
Pellegrini 5: Scende in campo nonostante la barra energetica non sia tutta carica, è il primo che prova a impensierire Sarr, su punizione. E da calcio piazzato fa le prove generale per il colpo da teatro. Il colpo in realtà lo prende lui, sonoro, e il pubblico rumoreggia invocando un rigore che non arriva. Nella ripresa riprova a cercare il compagno giusto da calcio piazzato. Bella la rovesciata in area, ma resta solo il lato estetico.
El Shaarawy 5: L’ha detto preferisce giocare all’attacco, e va detto che gli esce piuttosto bene. Ma c’è carenza di terzini, per cui Stephan, ancora una volta, si mette a disposizione. Oggi però la cresta rimane un po’ più bassa. Nella ripresa prova a dare la scossa e rifarsi bello davanti la porta, ma il suo destro al volo viene deviato in corner.
Volpato 4,5: Fa rifiatare Dybala, ed è pronto a scaricare il contachilometri. Dei ‘bambini’ in campo, però, è quello che resta più in ombra, complice una manovra di squadra non troppo fluida. Mourinho lo nota, e lascia spazio alla Joya. (Dal 45’ Dybala 5,5: C’è bisogno di un’idea, c’è bisogno di Joya, Paulo scalda il piede e si avventura su diverse strade, punizioni, tiri da fuori. La fortuna non l’aiuta, perché una sua punizione velenosa dal limite viene deviata di fianco al palo.
Belotti 6: E’ ben consapevole di dover accendere i radar e mandare segnali forti e chiari stasera. Dopo lo svantaggio serve una reazione, ma nel momento in cui può fare una buona sponda, scivola. Andrea ce la mette davvero tutta per tentare di accelerare, ma il motore tende ad incepparsi. Prende però tantissimi falli, che fruttano occasioni ai compagni. Bella la sponda per Smalling in area. Qualcuna se ne ritaglia pure lui, ed è una buona idea, perché il suo rasoterra di destro riaccende un Olimpico spento. Purtroppo, arriva tardi. Mezzo voto in più, però, per il centro.
Mourinho 4,5: Ne cambia sei, un po’ per necessità un po’ per scelta. Kumbulla, però, perde un brutto pallone, e Volpato sembra sottotono. Mourinho è una furia a fine primo tempo, e alla ripresa punta sulla cavalleria, mettendo Smalling, Dybala, Zalewski e Matic. La musica non cambia. E Mou si gioca tutte le carte e mette dentro anche Abraham.
M.Teresa Tonazzi