• Rocca: “Avevo un sogno, giocare nella Roma: ecco come ci sono riuscito” (VIDEO)

    Redazione RN
    16/06/2017 - 14:24

    Rocca: “Avevo un sogno, giocare nella Roma: ecco come ci sono riuscito” (VIDEO)

    NOTIZIE AS ROMA – Francesco Rocca, ex giocatore della Roma, è il protagonista della rubrica settimanale a cura della figlia Chiara, che ha lo scopo di far immergere il pubblico nel mondo dello sport, in particolare del calcio. Ecco un estratto scritto e il filmato completo dell’episodio:

    LA ROMA – “Ho avuto la fortuna, grazie allo sport, di realizzare i miei sogni, uno dei quali è stato giocare a calcio da professionista con la mia squadra del cuore, la Roma”. 

    LA REALIZZAZIONE – “La mia realizzazione è stata quella di vedere nella gioia dei calciatori che mi venivano affidati, il mio riscatto rispetto a quello che non avevo potuto avere da calciatore”.

    I VALORI – “La perseveranza, il sudore, la fatica, il sacrificio, l’onestà e l’aiuto reciproco: questi sono valori immortali che nello sport trovano terreno fertile e hanno bisogno di maestri specchiati nell’esempio e nella funzione della loro professione. Questo è stato il mio mantra per tutti gli anni durante i quali ho avuto la fortuna di poterlo applicare sui giovani che mi venivano affidati”.

    LA MERITOCRAZIA – Ho sempre pensato che la meritocrazia sia l’elemento fondamentale per lo sport e soprattutto per il gioco del calcio. La meritocrazia è indispensabile per far sì che chi inizia un’attività così faticosa, selettiva, importante, abbia le soddisfazioni che merita in riferimento all’impegno che mette durante l’espressione della propria attività”.

    I QUATTRO ELEMENTI – “Ho sempre pensato che un professionista dovesse avere nel proprio bagaglio personale quattro elementi: l’elemento fisico, quello tecnico, quello tattico e quello morale. L’ho messo al quarto posto ma va al primo, perché se moralmente uno non è forte e pronto a sopportare quelle che sono le realtà di un’attività dura, pesante, se fatta bene, non può essere pronto a raggiungere gli altri elementi”.

    LA STATISTICA UNICA – “Durante i miei 27 anni di lavoro ho ricevuto una soddisfazione personale: quella di non aver mai avuto un giocatore infortunato muscolarmente, perché sono andato alla ricerca di un mio metodo di lavoro che ho applicato su di loro. È l’allenatore che determina lo sviluppo dei piani di lavoro annuali. Per fare questo ci vuole conoscenza, competenza, professionalità ed esempio. Perché il calciatore deve avere un riferimento ideale nella sua fiducia di essere umano e sapere che chi lo gestisce e lo guida non è ambiguo, non è falso, ma è pulito, è specchiato, è conoscente delle esigenze dell’atleta per far sì che la macchina umana renda il massimo per vent’anni”.

    LA SFORTUNA – “La sfortuna è un elemento irreale. La fortuna va aiutata con la professionalità e con l’esempio. Se non fai bene l’allenamento, se non conosci bene la fisiologia muscolare, la scienza dell’alimentazione, ecco che la componente sfortuna interviene”.

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