Rinascimento Roma. Fraseggio stretto e coperture preventive: ecco la mano di Spalletti

Redazione RN
03/02/2016 - 9:25

SASSUOLO-ROMA, L’ANALISI TATTICA – La Roma che si ammucchia in panchina in un abbraccio collettivo al fischio finale è la fotografia del rinascimento giallorosso che porta la firma del suo condottiero, che più di ogni altro sta facendo di tutto per risolvere e risollevare da problematiche ormai croniche e stagnanti, quella che è una squadra dal potenziale enorme ma sempre troppo inespresso. Il pericolo scongiurato del rinvio per nebbia sembrava aver portato più il rammarico per il dover giocare, viste le tante assenze. Nonostante ciò la prima ora di gioco in serata rappresenta il punto più alto toccato negli ultimi due anni. Una sinfonia fatta di fraseggi nello stretto, di movimenti di scarico per poi proporsi nuovamente per ricevere palla. Un dai e vai continuo e un interscambio tra i giocatori con tempi e cadenze perfette, con ritmi adeguati e movimenti coordinati che uniti alla qualità degli interpreti producono una fase di possesso di stampo tipicamente catalana. Come nel tiki-taka blaugrana, Perotti agisce su tutto il fronte avanzato senza dare riferimenti e contribuisce alla riuscita di un palleggio sublime e a tratti incontrastabile. El Shaarawy a sinistra allarga bene il campo per poi venire a giocare dentro, mentre Salah a destra fa altrettanto ma con una velocità che mette ben presto alla berlina la fase difensiva degli avversari. Perotti apre coi suoi movimenti corridoi dove a turno entrano i giocatori di maggiore corsa e la palla dietro alle linee diventa sistematica. Per un’ora di gioco la Roma è padrona del campo, lasciando al Sassuolo solo ripartenze e cambi di gioco attraverso i quali le sovrapposizioni degli esterni difensivi vorrebbero creare superiorità numeriche che di fatto non trovano, perché il giocare vicino dei giallorossi in fase di possesso gli consente di non allungarsi mai e di lavorare conseguentemente sulle coperture preventive. La squadra di Di Francesco resta temibile e con sviluppi di gioco importanti, e quando la spia della riserva si comincia ad accendere per molti giallorossi la gara diventa una dura messa alla prova per la fase difensiva degli uomini di Spalletti. Gyomber, Maicon, Keita, El Shaarawy e Salah hanno per via dello scarso utilizzo o per via di infortuni patiti, un’autonomia non completa, così come Perotti che viene da una gara recentissima e, il calo fisico della mezz’ora finale, è riconducibile principalmente a queste componenti. Nonostante le catene offensive degli emiliani obblighino ripiegamenti ed adeguamenti costanti ai giallorossi, la disciplina, lo spirito di abnegazione e la fortuna (sotto forma di rigore fallito da Berardi) regalano ai giallorossi un finale di gara dove raccogliere i frutti della buona sorte.

Maurizio Rafaiani

I 90 MINUTI DEI GIOCATORI

SCZCESNY: le prende tutte, comprese quelle a gioco fermo. Domina l’area sulle traiettorie aeree, sia in presa che respingendo la palla, togliendo alle torri emiliane la possibilità di infierire. Gestisce la palla coi piedi limitando al massimo il palleggio a causa del pressing immediato degli attaccanti avversari che lo obbligano al rilancio lungo, che lui gestisce privilegiando ovviamente le corsie esterne. Grande reattività, fermo restando che l’evento della serata è che dopo 6 anni un calcio di rigore calciato contro i giallorossi non va a segno risultando decisivo

RUDIGER: con De Rossi che lo copre cerca sempre l’anticipo su Trotta risultando spesso decisivo. Presente ed efficace sia nei duelli aerei che negli 1 contro 1 che si creano davanti alla linea difensiva

MAICON: il suo primo tempo è un capolavoro in fase di spinta che ricorda il Maicon del primo anno in giallorosso. Parte molto alto e in percussione costante, allarga il campo con grande presenza fisica obbligando Sansone ad una gara inizialmente di ripiegamento che, non essendo quasi mai puntuale, concede superiorità numerica sulla corsia. Quando i giallorossi tirano il fiato le parti si invertono e diventa impegnativa la gara difensiva del brasiliano che viene opportunamente sostituito, prima che Peluso e Sansone in tandem con Duncan comincino a serrare i tempi alla ricerca del pari

ZUKANOVIC: Berardi è il cliente peggiore perché anche se è mancino e tende molto ad accentrarsi cercando la conclusione o lo scambio con la punta centrale, nasconde sempre fino all’ultimo le sue intenzioni. Il bosniaco si arrangia come può e in tutte le maniere possibili cerca di far valere il fisico e i centimetri, soprattutto quando gli avversari alzano la palla e quando deve traslocare al centro per l’uscita di De Rossi

DE ROSSI: finché rimane in campo gestisce la linea con lettura adeguata delle situazioni, togliendo sempre la profondità agli avversari. Gioca molto di posizione e finché obbliga i centrocampisti avversari ad alzare la palla vive momenti di assoluta tranquillità

KEITA: lavoro oscuro di posizione davanti alla linea difensiva. Non è De Rossi ma prova a sporcare le linee di passaggio nel fraseggio tra Trotta e le due punte esterne riuscendo quantomeno a rallentare molti tempi di gioco avversari. Utilissimo nella seconda parte della ripresa quando fa valere il suo stacco in molte mischie aeree in seguito a palla inattiva

PJANIC: opportunamente sostituito perchè non appena comincia il forcing del Sassuolo, inizia ad andare in affanno la catena di destra giallorossa, con Duncan in costante movimento ad entrare. Fino a quel momento riesce a muovere palla con buone geometrie. Se la squadra gira il suo rendimento cresce in maniera esponenziale e messo ad agire 15 metri più avanti dimostra come riesca ad entrare meglio nel palleggio della squadra

NAINGGOLAN: rincorre tutti, attacca l’area, rimane quello che più di tutti concorre (con Perotti) alla gestione migliore della fase di possesso, ma in egual misura per come incide su quella di non possesso si impegna a dare equilibri preziosissimi. L’eccesso di foga finisce per giocargli brutti scherzi macchiandosi del doppio giallo e del calcio di rigore che avrebbe vanificato il suo dannarsi a tutto campo per 80 minuti

EL SHAARAWY: Sempre attento in fase difensiva per non lasciare da solo Zukanovic che alle sue spalle deve gestirsi il duello con Berardi, in fase di possesso sceglie sempre la lettura più idonea, ora cucendo il gioco, ora rallentando, ora proponendosi negli spazi

SALAH: se il gol sia servito a scrollare di dosso certe paure recondite legate all’infortunio patito lo si vedrà già da domenica sera, ma l’unica cosa certa è che contro il Sassuolo è racchiuso tutto il suo calcio, fatto di strappi devastanti, colpi ad effetto, abnegazione tattica laddove richiesta, ma anche egoismi inaccettabili. Peluso è letteralmente preoccupato che la sua posizione e presenza possano risultare fatali e il suo inizio di gara lo vede in attesa dei movimenti dell’egiziano che cerca con Maicon superiorità sistematiche sulla corsia di destra che decideranno molto sull’esito della gara

PEROTTI: a 48 ore da una partita giocata si presenta al popolo giallorosso con una gara che se saprà ripetere con costanza nel proseguio del soggiorno romano non potrà che farlo eleggere presto a beniamino incontrastato. La sua gara è un capolavoro di abnegazione tattica in fase difensiva con tempi di pressing, chiusure delle linee di passaggio e attenzioni al metronomo avversario (Magnanelli) costanti ed esemplari. Il capolavoro autentico è la sua gestione e lettura di tutte le fasi di possesso, con tempi di gioco cadenzati (rallenta o velocizza in base al momento della gara).  Per tipicità dei movimenti e brillantezza degli stessi ricorda il Giuly della precedente gestione spallettiana

GYOMBER: fa il suo,entrando con decisione nei duelli e chiudendo vicino a Zukanovic, mettendo a disposizione i suoi centimetri

VAINQUER: sostituisce Pjanic nel momento più delicato e decisivo della gara facendosi trovare pronto soprattutto nella transizione e gestione della palla dopo la riconquista, facendo respirare le linea difensiva

PALMIERI: da buon brasiliano denota la classica allegria tattica in fase difensiva, mentre in quella offensiva mostra idee e giocate propositive

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  1. beh, direi che la differenza con il nulla tattico di garcia inizia a vedersi…
    se solo si fosse cambiato a dicembre…….

  2. Ottima Roma nel primo tempo,nel secondo calo assurdo,bisogna lavorare ancora ma dopo anni sono riuscito finalmente a divertirmi vedendo la mia Roma,anche se avessimo pareggiato mi sarebbe andato bene lo stesso,la Roma del primo tempo mi ha fatto rivenire voglia di andare allo stadio.

  3. PER LA REDAZIONE: Ma cosa significa? Scrivo 3 righe e la risposta e’ STAI SCRIVENDO COMMENTI TROPPO IN FRETTA RALLENTA??? Mah…

      1. capita anche a me quando Internet non e’ molto potente .. e un altro ostacolo e’ che il sistema spesso rigetta il codice CAPTCHA .. insomma l’ impressione e’ che non vogliate molti commenti ..

  4. Spalletti e’ il miglior tecnico italiano,certo Garcia al primo anno stava per vincere lo scudetto pero’ Luciano Spalletti dara’ garanzie di gioco e serenita’ ad una squadra che deve vincere qualcosa e spero gia’ l’ anno prossimo.Con pochissimi innesti gia il prossimo anno si tornera’ competitivi anche in Europa.

  5. sempre serie, godibili, e che apprezzo, le analisi della Redazione di Romanews24 .. pero’ in questa Roma ci sono due nei .. l’ egoismo pernicioso di Salah, che vanifica la corsa di chi si va a smarcare per poter ricevere il suo passaggio in posizione piu’ favorevole per concludere in porta e , con l’ uscita di De Rossi (.. paura ..? stanchezza ..? un capitano coraggioso non lascia la posizione ..) una figura che governi con autorevolezza la difesa .. per il resto d’ accordo su tutto con l’ analisi della Red .. grande Spalletti, aggiungo io ..!!

    1. sempre contro derossi, si è fermato per infortunio ed evitare guai più grossi, è sempre uno dei migliori andate al bar a fare polemiche

      1. e io e’ proprio dal Bar che scrivo .. non se po’ ave’ un’ idea propria ? tutti le idee come le tue ? ma tu le copi, che non mi sembri in grado ..

      2. te lo dico con altre parole .. la Roma con De Rossi e’ piu’ forte, senza De Rossi perde un giocatore importante .. gli rimprovero di non aver stretto i denti e voluto almeno arrivare all’ intervallo (mancavano 3 minuti ..) per poter vedere con medici, massaggiatori e Spalletti, quale poteva essere la migliore soluzione per la ROMA .. capisci adesso ?

  6. La Roma ha fatto un ottimo primo tempo e non andrei a vedere chi giocava e chi è restato a casa. E’ questa la squadra che ha vinto e non quella che è rimasta a casa e in infermeria. Piuttosto 2 parole sulla gara incolore del Sassuolo: Berardi con controllo di palla molto approssimativo, Duncan non ne ha combinata una di giusta, Sansone in perenne fuorigioco e la difesa che faceva lanci di 40 metri a mezza altezza e quindi facile preda della difesa giallorossa. Comunque sulla condizione fisica bisogna sottolineare che l’ultima azione in tutta velocità l’ha fatta Perotti e l’ha conclusa Elsha!

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